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Forse i mercati stanno esagerando al ribasso

Tre sono le domande che gli investitori si pongono in questo momento: l’attuale opinione dei mercati è corretta? Il mercato è in grado di crearsi una propria realtà? Oppure sono emerse opportunità di acquisto?

di Redazione Soldionline 7 mar 2016 ore 10:32

A cura di Stefan Kreuzkamp, Chief Investment Officer Deutsche AM

La grande inversione di tendenza è infine arrivata? Lasciatemi rispondere con un’altra domanda: sareste sorpresi se dopo varie giornate di sole arrivasse un violento temporale? Da un lato ne avreste motivo, perché difficilmente il tempo cambia da un giorno all’altro, ma d’altronde tutti i meteorologi sanno che dopo una lunga fase di stabilità spesso si verifica un cambiamento improvviso, senza alcuna “buona” ragione evidente.

I mercati a volte si comportano in modo analogo. Il ciclo economico ha da tempo raggiunto il suo autunno e i rischi continuano ad aumentare. Verso la fine dello scorso anno avevamo previsto un 2016 volatile per i mercati azionari, con rendimenti modesti, ma sicuramente non ci aspettavamo l’estrema turbolenza osservata finora. La concomitanza di fattori quali l’adozione di un regime dei cambi non collaudato in Cina, la debolezza del petrolio e l’aggravarsi delle tensioni geopolitiche, associata ai timori già presenti e alla scarsa liquidità dei mercati, ha innescato una fase di ribasso.

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stefan-kreuzkampAlla luce di questi eventi si è costretti a rivedere le proprie tesi, soppesando diversamente gli scenari positivi e negativi. Noi stessi, dall’inizio dell’anno, abbiamo dovuto rivedere alcune stime sull’andamento dell’economia e delle borse. Le turbolenze dei mercati sono di per sé sufficienti a penalizzare l’economia reale, a causa del peggioramento degli indicatori del sentiment e delle condizioni di finanziamento. I timori sulla crescita riguardano in particolare due regioni: la Cina, vessata da problemi di indebitamento e di crescita forse addirittura superiori a quanto ipotizzato, e gli Stati Uniti, dove il settore manifatturiero ha da tempo perso vigore e si prevede un’imminente flessione della spesa in conto capitale nel settore energia. I consumi statunitensi dovrebbero beneficiare del calo del petrolio, ma è sempre più difficile prevedere quando questo accadrà, visto che l’indebolimento degli indicatori anticipatori USA si sta diffondendo anche al settore servizi.
deutsche-amNel frattempo le banche centrali sembrano aver perso non solo i poteri magici, ma addirittura il proprio margine d’azione. Le aziende statunitensi potrebbero quindi avviare massicci licenziamenti a causa dell’aumento dei costi salariali e delle aspettative di utili stagnanti? In questo momento molti investitori stanno valutando le implicazioni di questi scenari estremamente negativi. Ma nel buio sembra brillare una luce: forse i mercati stanno esagerando al ribasso e dopo la tempesta potrebbe tornare il sereno per qualche giorno. Mentre confermiamo la cautela sui mercati emergenti, riteniamo che nell’eurozona, in Giappone e negli Stati Uniti un approccio selettivo possa offrire buone opportunità sul fronte azionario e sui mercati delle obbligazioni societarie.

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