FED, rialzo dei tassi solo a giugno
Secondo Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM, i dati economici probabilmente saranno deludenti e il mandato sull'inflazione non è stato compiuto. Attesa per le prossime dichiarazioni di Janet Yellen
di Edoardo Fagnani 2 mar 2017 ore 14:42“Continuiamo a credere che la Federal Reserve inizierà a pensare a un rialzo dei tassi solo nella seconda metà del 2017, in quanto i dati economici probabilmente saranno deludenti e considerando che il mandato sull’inflazione non è stato compiuto”. Questo è il pensiero di Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud AM, in merito all’evoluzione della politica monetaria della banca centrale statunitense nei prossimi mesi. Questo significa che, secondo lo strategist, il previsto rialzo dei tassi di interesse non è imminente. Nella seguente analisi Gero Jung spiega i motivi della sua visione.
Continuiamo a credere che la Federal Reserve inizierà a pensare a un rialzo dei tassi solo nella seconda metà del 2017, in quanto i dati economici probabilmente saranno deludenti e considerando che il mandato sull’inflazione non è stato compiuto. Sebbene dalle minute del FOMC della scorsa settimana si evinca che per i membri della Fed un rialzo dei tassi “tra non molto tempo” possa essere la scelta appropriata, noi non crediamo che ciò possa verificarsi durante il meeting del 15 marzo.
Una ragione alla base della nostra posizione è che le ultime dichiarazioni dei funzionari della Fed, avvenute in seguito al discorso del presidente della banca centrale americana, Janet Yellen, non supportino un messaggio in direzione di un imminente rialzo dei tassi. Alla luce di ciò, sarà di fondamentale importanza il discorso che Janet Yellen terrà venerdì prossimo, l'ultimo speech prima del periodo di blackout in vista del meeting di metà mese.
Quanto all’economia, i dati effettivi continuano a deludere, con il report sui beni durevoli che indica un calo negli ordini dei beni da investimento core. Nel complesso, tuttavia, gli ordini sono saliti di circa il 2% a gennaio, un aumento guidato da categorie volatili (difesa +8%, aerei +70%). Inoltre è da notare che gli ordini di prodotti non legati alla difesa (esclusi quelli per aeromobili) sono calati dello 0,4%. In generale, ciò implica che in seguito al rimbalzo iniziale, le prospettive di breve termine per gli investimenti in macchinari sono più basse, malgrado il costante ottimismo derivante dai sondaggi.
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