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Fed tra Moore e MMT

Si nota una crescente convergenza di spinte a favore di politiche monetarie direttamente orientate al finanziamento del debito pubblico. Un tema che si collega al dibattito sulla diseguaglianza

di Valter Buffo 6 mag 2019 ore 07:51

Commento giornaliero di recce-d.com


Gli spunti dai quali partiremo per il nostro lavoro di questa settimana sono tre:

  • La settimana scorsa, la rinuncia dei due candidati di Trump al posto nel Consiglio della Fed (prima Caine poi in modo più eclatante anche Moore)
  • Sempre la settimana scorsa, le dichiarazioni di Carl Ichan e Ray Dalio su MMT
  • Ancora la settimana scorsa le dichiarazioni del Presidente USA Trump, e poi venerdì 3 maggio anche del Vice Presidente USA Pence, sullo statuto della Banca Centrale

fed_14Che cosa lega questi tre spunti? Un cambiamento, molto profondo, che non soltanto noi abbiamo notato nel dibattito sulle scelte e le politiche della Banca Centrale: siamo entrati in una fase del tutto nuova, nella quale numerose parti politiche, non soltanto negli Stati uniti, chiedono alle rispettive Banche Centrali non solo di cambiare nell’immediato la politica monetarie, ma pure di cambiare, in modo definitivo, i propri obbiettivi.

Come abbiamo scritto sia qui in SoldiOnline.it in una serie di nostri precedenti contributi, sia nel Blog anche nell’ultimo weekend, si nota una crescente convergenza di spinte, che arrivano da formazioni ed ambienti di tipo conservatore come anche da ambienti di tipo laburista o socialista, a favore di politiche monetarie direttamente orientate al finanziamento del debito pubblico, spesso supportate anche da argomenti che fanno riferimento alla cosiddetta Teoria MMT (a cui abbiamo dedicato nel 2019 una intera settimana qui su SoldiOnline.it). Il tutto, ovviamente, va poi collegato al dibattito sulla diseguaglianza (inequality) che si esprime anche attraverso il voto con la crescita di formazioni ad ispirazione populista. Il dibattito viene ripreso, con evidenza, anche dalle più autorevoli testate specializzate. Questi potrebbero sembrare, ma non lo sono, argomenti squisitamente politici. Non lo sono, perché al contrario impattano, ed impatteranno, profondamente anche sui mercati finanziari, e quindi sui vostri portafogli, e quindi sulle vostre performances di breve, medio, e lungo termine. Di questi temi, e di MMT, scriveremo questa settimana.

Billionaire Ray Dalio’s comments on the inevitability of Modern Monetary Theory, and his acceptance of the need for taxing the rich, is one aspect of the new financial reality. The imperative for change in the actions of central banks as they are stuck in zero rates is one thing. The fact his thoughts are echoed my many other leading economists, but also by the rising star of politics, Alexandria Ocasio-Cortez, is fascinating.

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 6 maggio 2019, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1. Questa settimana massima attenzione sulla Cina: sia per le tariffe, sia per i dati in uscita
  2. Le  trimestrali: l’attenzione si sposta sull’Europa, mentre negli USA è già il momento di tirare le somme
  3. Il dato forte dagli Stati Uniti di questa settimana è senza dubbio l’inflazione, dato che viene pubblicato venerdì prossimo
  4. SEZIONE L'OPERATIVITA' - questa settimana sul piano operativo ci occupiamo delle Borse in Europa e delle loro valutazioni
  5. SEZIONE L'ANALISI - il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la “cinesizzazione” di cui molti parlano a proposito dei dati USA

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