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Europa, crescita moderata. USA, decelerazione temporanea

Mario Draghi aveva affermato che l’economia della regione sta lentamente migliorando, ma questo non ha placato la sua preoccupazione per le prospettive di inflazione

di Redazione Soldionline 3 mag 2016 ore 11:07

A cura di Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda

Eurozona: “Crescita si, inflazione no”
– Il tasso di inflazione di marzo è peggiore delle attese. Tuttavia, ci sono delle buone notizie per l’economia, che nel 1° trimestre accelera la sua espansione più delle attese con la disoccupazione in calo a marzo nei principali paesi. Il presidente della Bce Mario Draghi aveva affermato che l’economia della regione sta lentamente migliorando, ma questo non ha placato la sua preoccupazione per le prospettive di inflazione. A marzo, la BCE ha tagliato i tassi di interesse e aumentato l’acquisto di attività a marzo. Mario Draghi è inoltre stato chiaro circa le sue priorità e la necessità di prevenire l’insorgere di rischi di deflazione. Il consensus si aspetta che la ripresa economica proceda a un ritmo modesto nei prossimi mesi (2°trim +0.4% t/t) e anche che le pressioni inflazionistiche rimangano molto deboli (0% nel 2°trim) data la forza moderata dell’economia e la crescita modesta dei salari. In settimana, i PMI finali che confermeranno un quadro di continua crescita trainata dalla domanda interna. Vendite al dettaglio diminuite a marzo (mercoledì).

USA: “dati misti, Fed a parole appena meno accomodante” – Il Pil del 1° trimestre è cresciuto a ritmo più lento in due anni in quanto i consumatori hanno contenuto la loro spesa e le aziende hanno limitato gli investimenti in risposta alle condizioni globali deboli e al calo del petrolio. Sebbene per i consumatori non manchino elementi positivi come inflazione e occupazione, la fiducia e la spesa sono vicini ai minimi degli ultimi trimestri, probabilmente a causa dell’incertezza globale e la bassa qualità degli impieghi. Tuttavia la crescita nel prossimo trimestre dovrebbe riaccelerare grazie alla tenuta del mercato finanziario, al continuo recupero dell’occupazione, alla diminuzione delle rimanenze e al USD più stabile. Dalle prime indicazioni la crescita del PIL potrebbe essere di circa il 2% quest'anno. L’attuale ritmo di crescita più modesta è stato comunque sufficiente a portare l’economia molto vicina alla piena occupazione e ora a manifestare i primi sintomi di pressioni sui prezzi. Tuttavia, questi tassi di crescita non metteranno fretta alla Fed nel rialzo dei tassi. Ecco perchè il messaggio del Fomc di aprile sia stato solo appena meno accomodante di quello di marzo e non cambia di molto le prospettive di evoluzione della politica monetaria. Il momento clou della settimana sarà il rapporto sull’occupazione di aprile (venerdi), che dovrebbe essere più debole ma ancora in sviluppo. Le indagini sulle imprese ISM (lunedì e mercoledì) dovrebbero mostrare un ulteriore crescita ad aprile. Interverranno i presidenti della Fed di New York William C. Dudley (colomba, votante), il presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart, (neutrale, non votante), quello della Fed di San Francisco John Williams (neutrale, non votante), la numero uno della Fed di Cleveland Loretta Mester (falco, votante), il presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari (neutrale, non votante), il presidente della Fed di St. Louis James Bullard (falco, votante) e i presidente della Fed di Dallas Robert Kaplan (neutrale, non votante).

Giappone: “dati brutti, BoJ ferma e Abe atteso” – i dati sulla deflazione, sui posti di lavoro e sulla spesa delle famiglie sono prevalentemente negativi a marzo. Il mercato del lavoro formalmente forte maschera in realtà un calo dell’occupazione. Si tratta di cattive notizie per la Banca del Giappone, che, rimasta però ferma il 28 aprile, potrebbe anche rilanciare la forza dello yen. Secondo il consensus la BOJ potrebbe annunciare un aumento di acquisti di asset durante l’estate e anche un’ulteriore mossa sui tassi negativi. Sono aumentati i rumors che il primo ministro giapponese Shinzo Abe lanci un piano di stimoli fiscali a maggio.

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