Elezioni politiche 2018: le proposte economiche dei principali partiti
Le elezioni politiche generali del 4 marzo si avvicinano. Vediamo quali sono le proposte economiche dei più importanti partiti e coalizioni che si presentano.
di Marco Delugan 19 gen 2018 ore 14:59Siamo in piena campagna elettorale per le elezioni politiche generali del prossimo 4 marzo 2018. E’ quindi il periodo delle promesse (e dei sogni). In questa guida terremo traccia delle più rilevanti in campo economico fatte dai partiti e dalle coalizioni più importanti. O di quelle che comunque girano, tra una dichiarazione non confermata e l’altra. Le aggiorneremo via via che le proposte diverranno più chiare ed esplicite. Nemmeno sui costi delle proposte c’è totale chiarezza. E loro, i partiti, a dire il vero non ne parlano molto. Ma secondo stime accreditate il pacchetto completo costerebbe a oggi tra i 140 e i 300 miliardi di euro. Comunque sia, tanti soldi.
ABOLIZIONE LEGGE FORNERO
La propone da tempo la Lega di Matteo Salvini. La Legge Fornero è stata varata nel 2011, in piena emergenza spread per ridurre la spesa previdenziale e salvare l’Italia dal baratro finanziario che sembra avvicinarsi a tutta velocità. Il punto dolente della faccenda è l’età pensionabile, adesso a 67 anni. E il meccanismo di adattamento dell’età pensionabile alla speranza di vita. La Lega vorrebbe ridurre di tre anni l’attuale età pensionabile, e abolire il meccanismo di adattamento della stessa alla speranza di vita. Ma potrebbe essere un’operazione molto costosa. Secondo le stime del presidente dell’Inps Tito Boeri potrebbe costare allo stato fino a 140 miliardi di euro.
FLAT TAX
La propongono il partito di Silvio Berlusconi e tutto il centrodestra. E’ un Sistema fiscale il cui l’aliquota è proporzionale e non progressiva. Nel senso che è unica per tutti gli scaglioni di reddito, mentre nel sistema progressivo le aliquote crescono al salire dello scaglione di reddito.
Nella proposta del centrodestra, l'aliquota unica è al 23% sia per le famiglie che per le imprese, e si accompagna a una no tax area e a deduzione a esenzione totale per i redditi bassi. In questo senso va anche il reddito di dignità, che vedremo meglio in seguito.
Sempre in tema fiscale, il centrodestra propone l'abolizione di quella sulla prima casa, sulle successioni e sulle donazioni, e l'eliminazione dell'Irap. Oltre all'eliminazione del bollo auto e delle tasse sui risparmi.
Secondo le prime stime, la sola Flat tax costerà allo stato 50 miliardi di euro, ma secondo il leader di Forza Italia spingerà molti a non evadere più le tasse e questo alla fine farà tornare i conti in positivo.
FISCAL COMPACT
Il Fiscal Compact (Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance) è un accordo tra i paesi dell'eurozona che prevede norme e vincoli economici che hanno lo scopo di contenere il debito pubblico dei paesi membri. E' entrato in vigore nel mese di marzo del 2012. Contenere il debito pubblico - molti Paesi a quel tempo avevano bisogno di ridurlo - vuol dire diminuire le spese o aumentare le tasse, o fare tutte e due le cose assieme. Restando molto sulle generali, manovre di questo tipo possono avere due effetti importanti. Da un lato rassicurano i mercati finanziari sulla capacità di un Paese di ripagare i suoi debiti, riducendo così i tassi di interesse sul debito stesso. Dall'altro, però, e soprattutto in tempi di crisi, rischiano di deprimere ulteriormente l'economia. Quando è stato introdotto, il Fiscal Compact sembrava necessario per salvare l’Europa dalla crisi del debito pubblico che la stava colpendo. In molti hanno poi dichiarato di essersi pentiti di averlo firmato, proprio per gli effetti recessivi delle misure che contiene. Per le prossime elezioni, contro il Fiscal Compact si sono apertamente schierati in due, e cioè la Lega e il Partito Democratico.
ELIMINAZIONE TASSE UNIVERSITARIE
E' una proposta di Liberi e Uguali di Aldo Grasso. Serve a permettere a chiunque lo voglia di frequentare l'università. Per lo Stato sarebbe una spesa aggiuntiva di un miliardo e seicento milioni. Secondo Grasso, tale cifra potrebbe venir recuperata dall'ammontare dagli sgravi e dei sussidi indiretti già identificati nel corso della passata legislatura dal Ministero dell'Ambiente come dannosi per l'ambiente stesso. L'università gratuita esiste già in Germania e in altri paesi europei. L'obiettivo di lungo periodo è quello di allargare le possibilità di formazione di alto livello, e in questo modo liberare "l'intelligenza e la genialità" italiane e rendere l'Italia più competitiva.
ABOLIZIONE CANONE RAI
Secondo il quotidiano La Repubblica, il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi avrebbe dichiarato che alla prossima direzione del suo partito avrebbe proposto l’abolizione del Canone Rai. Se venisse attuata, costerebbe allo stato tra il miliardo e mezzo e i due miliardi di euro. Ma i costi Rai non più coperti da Canone dovrebbero essere comunque pagati. E come ha osservato Carlo Calenda, Ministro dello sviluppo economico, sarebbero comunque soldi dei cittadini che verrebbero tolti da qualche altro capitolo di spesa.
REFERENDUM SULL’EURO
Anche il referendum sul mantenere la moneta unica europea o ritornare alla lira è uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle. Ma negli ultimi tempi sembra che i pentastellati siano giunti a più miti consigli. Secondo le ultime dichiarazioni di Luigi Di Maio, candidato premier del Movimento, il referendum non sarebbe più una priorità. E il motivo è che la forza politica di Francia e Germania starebbe calando, e l’Italia potrebbe ricontrattare a suo favore le condizioni per appartenere all’area euro.
SALARIO MINIMO LEGALE
Lo ha proposto Matteo Renzi, segretario politico del Partito Democratico. Nella proposta del PD, il salario minimo di un lavoratore dipendente non dovrebbe essere inferiore a 9-10 euro. La misura riguarderebbe circa il 15% dei lavoratori dipendenti italiani, in quanto il restante 85% è coperto dai contratti collettivi nazionali che stabiliscono i minimi salariali di settore. Anche la Lega di Matteo Salvini è favorevole a questa misura.
REDDITO DI DIGNITA’
Il Reddito di dignità è stato proposto da Silvio Berlusconi e dal suo partito Forza Italia. Non è ancora definito nei dettagli. Da quello che si può capire, lo strumento proposto da Berlusconi comprende che al di sotto dei 1.000 euro al mese non si paghino le tasse, e che lo stato intervenga per portare tale reddito al livello di dignità stabilito dall’Istat in base a diversi parametri, tra cui la zona di residenza e il numero dei figli. Anche questo strumento rientra nel concetto di reddito minimo garantito.
REDDITO DI CITTADINANZA
Il Reddito di cittadinanza è uno dei temi cari al Movimento 5 Stelle. La proposta di M5S è cambiata nel tempo, e ad oggi si sostanzia come una integrazione al reddito di chi guadagna meno di 9.360 euro al mese, che corrisponde ai 6/10 del reddito medio percepito dai cittadini dell’Unione europea. E’ quindi un trasferimento economico selettivo, e che deve essere sottoposto alla così detta prova dei mezzi. Il reddito di cittadinanza vero e proprio è però un’altra cosa. E’ un reddito per tutti, non sottoposto ad alcun vincolo, andrebbe sia ai ricchi che ai poveri. Sarebbe una sorta di garanzia economica per tutti i cittadini del Paese che lo adotta. E prende il nome di Reddito di base nelle proposte che lo voglio estendere anche a chi cittadino non è.