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E’ finita la recessione: degli utili

I primi dati per gli utili hanno prodotto una revisione al rialzo della stima di consenso: e quindi, un miglioramento delle valutazioni

di Valter Buffo 24 ott 2016 ore 09:12

Commento giornaliero di www.recce-d.com

In questo mese di ottobre, sono successe moltissime cose sui mercati finanziari internazionali. Molte di queste notevoli, alcune fortissime. Tra le più forti, noi di Recce’d mettiamo il fatto che i primi segnali dalla stagione degli utili trimestrali confermano la nostra previsione: noi siamo stati tra i pochi a scrivere, già in agosto, che si sarebbe vista la fine della “recessione degli utili” dopo ben cinque trimestri in negativo negli Stati Uniti. Tutto bene, quindi? Per nulla, visto che almeno fino a venerdì scorso la Borsa invece di farsi prendere da una rinnovata euforia se ne sta al di sotto di 2150 punti (primo grafico in basso. Come si spiega? Partiamo, prima di tutto, dall’analisi dei dati: le 116 Società che avevano riportato fino allo scorso venerdì 21 ottobre hanno fatto registrare una variazione media anno-su-anno degli utili pari al 3,8%, e questo ha prodotto subito una revisione delle stime di consenso degli analisti, che in settembre prevedevano ancora un dato aggregato negativo (-3,5%) mentre oggi sono sulla linea dello zero. Questo cambiamento, significativo, delle aspettative non ha, fino ad oggi, provocato un rialzo dell’indice. Perché I fattori sono numerosi, e vanno dal contemporaneo rialzo del cambio del dollaro USA (nel secondo grafico in basso) alle voci su un rialzo dei tassi ufficiali di interesse negli USA all’avvicinarsi delle Elezioni Presidenziali.

It underscores the uncertainty right now. There’s a reluctance to take long positions. That uncertainty has to do with earnings, the elections, and the Federal Reserve. There’s this reluctance to drive valuations higher.

Detto tutto questo, sarebbe un errore, per la gestione dei vostri portafogli, non tenere conto di ciò che ha fatto ad esempio il titolo Microsoft la settimana scorsa (nuovo Massimo assoluto) ed in generale il settore Tech (il Nasdaq ha chiuso la settimana con un altro rialzo dello 0,9%. Lo S&P 500 invece resta tranquillo, con una media delle variazioni giornaliere nell’ultimo mese che non supera lo 0,50% ed un rialzo complessivo dal 9 settembre ad oggi che non raggiunge lo 0,60%. Da un punto di vista grafico e tecnico la barriera da superare oggi è quel 2190,15 toccato lo scorso 16 agosto: il problema quindi rimane da risolvere, e molti operatori guardano al prossimo 8 novembre (data delle Elezioni) come momento in cui il mercato prenderà una direzione.

Something’s got to give. Either the market has to go up or earnings estimates have to come down and it does seem like it could be earnings estimates coming down. Companies are getting maybe more cautious about their forward earnings and to be fair, expectations are very high.

 

CONCLUSIONE   Recce’d vi segnala che i primi dati per gli utili hanno prodotto una revisione al rialzo della stima di consneso: e quindi, un miglioramento delle valutazioni

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Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 24 ottobre 2016, abbiamo trattato i seguenti temi:

  • Perché le banche di investimento spingono tutte per un ribasso delle Borse? Che cosa ci guadagnano?
  • ATT che acquista Time Warner: al centro di tutto, c’è il Web
  • Euro a 1,0850: dove può andare?
  • SEZIONE L'OPERATIVITA'  il tema della settimana è: ha senso parlare di “crolli di Borsa” oggi? Oppure è solo un argomento commerciale?
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