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Draghi: quello che manca è l’entusiasmo?

La recente mossa della BCE, l’acquisto di obbligazioni corporate: sarà questa la svolta che cambia il giudizio dei mercati sul QE di Draghi (fino a qui negativo)?

di Redazione Soldionline 2 giu 2016 ore 08:54

Commento giornaliero di www.recce-d.com

Domani Recce’d tornerà ancora a parlare di Smart Beta, l’argomento affrontato ieri ed anche lo scorso lunedì. Oggi abbiamo deciso di nuovo per un cambiamento di rotta, e puntiamo su Draghi e la riunione BCE di oggi, già trattata su Soldi On Line martedì scorso. Ci sono state reazioni di interesse a quel contributo, e perciò ritorniamo sul tema: oggi affrontiamo, in particolare quella parte del programma di acquisti chiamato QE che interessa le obbligazioni emesse dalle aziende (corporate bonds). Il programma è ufficialmente partito solo ieri, 1 giugno, ed è notevole il contrasto tra l’accoglienza del 2015 e quella del 2016: il programma di acquisto di obbligazioni corporate si è avviato nell’indifferenza. Abbiamo giudicati eccessivi, un anno fa, i toni con cui si scriveva e diceva che Draghi avrebbe cambiato le sorti del pianeta, ma oggi questa indifferenza ci sembra eccessiva: per questo noi di Recce’d oggi analizziamo in dettaglio questa novità, le sue caratteristiche e le sue implicazioni. La Banca Centrale acquisterà obbligazioni investment grade emessi da Società private e commerciali che abbiamo sede nell’Eurozona, con l’esclusione delle banche commerciali (ma non delle assicurazioni). Saranno incluse anche controllate di Capogruppo basate fuori dalla Eurozona. Le scadenze andranno dai 6 mesi ai 30 anni, e sui rendimenti il solo limite sarà che il rendimento a scadenza si più elevato del tasso ufficiale BCE (-0,4% attualmente). Gli acquisti saranno, in realtà, affidati a sei Banche Centrali nazionali, e precisamente Germania, Francia, Italia, Spagna, Belgio, Finlandia. Naturalmente per le banche di investimento anche questa sarà una festa: sono loro che, sul mercato secondario, cureranno gli acquisti della Banca Centrale e metteranno in tasca ricche commissioni, ed anche sul mercato primario, ovvero per ciò che riguarda le nuove emissioni, saranno le banche di investimento a intascare commissioni. E vi domandate perché scrivono sempre e comunque a favore di Draghi? Passando alle quantità, per ora la BCE non ha dato alcuna indicazione specifica: gli analisti si aspettano che, dopo qualche mese, il ritmo degli acquisti si assesti sui 5-10 miliardi al mese, anche perché si dovrà tenere conto delle limitate dimensioni del mercato corporate in Eurozona. Il punto più importante però è il seguente: quali effetti si aspetta la BCE da questa ulteriore iniziativa? Che cosa misurerà il successo di questa politica? Ha scritto il Financial Times:
 
No one knows with certainty, but there are plenty of predictions. The ECB’s intention is to stimulate the eurozone by directly financing companies. The immediate impact of the policy’s announcement was to send bond yields even lower and many big companies launched new debt offerings to take advantage of cheaper borrowing costs. However, only large European companies typically access the bond markets and they are generally not struggling to access financing — credit was already very cheap before the policy was announced. The question for the central bank is whether it helps lower financing costs for smaller companies. This could happen via the banks, as investors shift into bank bonds which offer relatively more value, or if smaller companies are persuaded to tap the bond markets themselves. It may also tempt larger European companies to take on more cheap debt to fund M&A or share buybacks. One worry for investors is that the scheme will suck up all the liquidity in the market, hampering their ability to trade in the secondary market.
 
CONCLUSIONE    Recce’d vi ha introdotto oggi alla più recente mossa della BCE, l’acquisto di obbligazioni corporate: sarà questa la svolta che cambia il giudizio dei mercati sul QE di Draghi (fino a qui negativo)? Il nostro parere è che questa estensione degli acquisti a nuove categorie di titoli obbligazionari sposterà di poco la questione, anche perché i suoi effetti sono stati già anticipati dagli operatori. Non ci aspettiamo quindi movimenti nei prezzi di mercato.

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GLI ALTRI TEMI che avranno oggi un visibile impatto sui mercati li trattiamo nel nostro The Morning Brief (disponibile dalle ore 7,00 per i Clienti e attraverso la nostra app). Ecco una sintesi per punti:

1.     Petrolio debole prima del Summit OPEC di domani   Ieri è sceso a testare i 48$ sul mercato Nymex: questa mattina il petrolio recupera i 49$
2.     I  dati: ieri ISM oggi gli occupati (ADP)  Importante di ieri il dato ISM per il settore manifatturiero USA, che ha allontanato in modo definitivo il “rischio recessione”. Anche più importante il dato PCE per l’inflazione, che nella versione “core” si conferma allo 1,6%
3.     Due giorni di Borse in calo in Europa, ed oggi Draghi  Ieri indici europei in calo perché l’euro è più forte (segue lo yen). Anche questa mattina, yen più forte e Nikkei che è in calo del 2%  [importante per: equity, obbligazioni e valute (globale)]
4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana la sezione dedicata all’operatività si concentra sul mercato dei cambi, in forte tensione oggi per la riunione BCE e domani per i dati USA per l’occupazione (NFP)
5.     SEZIONE L'ANALISI      questa settimana i nostri Clienti insieme a noi faranno il punto sul debito, ovvero quel problema grande come l’Himalaya che attende i mercati e che non potrà essere aggirato: quali rischi aspettano i nostri portafogli titoli?

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