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Dopo le elezioni USA, la FED non potrà più giustificare l'ingiustificabile

Oggi è in progranna l'ultima riunione della FED prima delle elezioni presidenziali statunitesi. La banca centrale statunitense non dovrebbe modifica l'attuale politica monetaria

di Edoardo Fagnani 2 nov 2016 ore 12:41

Oggi è in progranna l'ultima riunione della FED prima delle elezioni presidenziali statunitesi che vedono contrapporsi Hillary Clinton e Donald Trump.
Gli analisti sono concordi nel sostenere che la banca centrale statunitense non modificherà l'attuale politica monetaria. Al massimo, la FED potrà dare alcune anticipazioni sulle azioni che saranno adottate nelle prossime riunioni.
In particolare, nell'incontro di dicembre la FED potrebbe decidere un primo aumento dei tassi di interesse, come evidenziato anche da Franck Dixmier, Global Head of Fixed Income di Allianz Global Investors, nella seguente analisi.


fed_12Dato che la prossima riunione del Federal Open Market Committee della FED avrà luogo solo pochi giorni prima delle elezioni Presidenziali USA, non ci aspettiamo che il FOMC prenda una decisione in merito al livello dei tassi di interesse. Questo incontro sarà tuttavia importante perché la Federal Reserve coglierà probabilmente l'occasione per comunicare in modo più preciso le sue intenzioni al mercato, e questo contribuirà a guidare le aspettative degli investitori.
Attualmente i mercati indicano una probabilità del 70% verso un aumento dei tassi nel mese di dicembre 2016, seguita da un altro aumento nel 2018. Queste aspettative sono a nostro avviso basse, alla luce delle prospettive di crescita e di inflazione per il mercato USA.


Il mandato della Fed è duplice: ha infatti lo scopo di mantenere sia la piena occupazione che la stabilità dei prezzi. Tuttavia, le ultime statistiche circa gli Stati Uniti indicano come l'economia sia già alla piena occupazione. Nonostante il recente aumento del tasso di partecipazione implichi che vi sia ancora della capacità inutilizzata nel mercato del lavoro, questo non cambia sostanzialmente la situazione.


Tutti gli indicatori di inflazione mostrano un trend di rialzo, sotto l'effetto combinato di piena occupazione, aumento dei prezzi delle materie prime e gli effetti in parte assorbiti di un dollaro statunitense più forte, che ha già determinato un incremento nelle valutazioni delle importazioni.


La riunione di dicembre del FOMC, che avverrà dopo le elezioni, dovrebbe invece essere più favorevole ad un rialzo dei tassi da parte della FED. E’ probabile che la rimozione dell’incertezza legata alle elezioni fornirà una spinta agli investimenti. In combinazione con solidi livelli dei consumi, questo dovrebbe dare alla banca centrale più margine di manovra per continuare in graduali aumenti dei tassi. Una volta che l'ostacolo delle elezioni Presidenziali sarà stato rimosso dal suo percorso, la Fed non sarà più in grado di giustificare l'ingiustificabile.

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.

 

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