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Dividendi, stabilità nelle fasi di turbolenza

di Redazione Lapenna del Web 6 mar 2023 ore 10:22 Le news sul tuo Smartphone

dividendi2_2Hans-Jörg Naumer - Director Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors - ha segnalato che, dopo lo stop causato dalla pandemia nel 2020, le distribuzioni di dividendi sono proseguite anche nel 2022. Secondo l'esperto, sebbene il numero di società che compongono lo STOXX Europe 60 che pagano i dividendi non sia ancora tornato ai livelli pre-pandemia, con i numeri dell'anno scorso è stato raggiunto quasi il 90% del dato del 2019. "Quanto all’S&P 500, la quota di società che effettuano distribuzioni è già in linea con il livello pre-Covid", ha aggiunto Hans-Jörg Naumer.

L'esperto ha ricordato che in passato sono stati gli investitori in azioni europee a trarre vantaggio da dividendi elevati. "Le distribuzioni contribuiscono a stabilizzare la performance complessiva negli anni in cui l’andamento dei corsi è negativo, come dimostra un‘analisi su periodi di investimento di 5 anni dal 1978 a fine 2022", ha evidenzoato Hans-Jörg Naumer.

L'esperto ha segnalato che, sulla base del rendimento annualizzato a cinque anni, i dividendi hanno in parte compensato le perdite. In merito a ciò, Hans-Horg Naumer ha riportato i dati relativi al periodo 1978-2022, dove il contributo dei dividendi alla performance annualizzata degli investimenti azionari dell'MSCI Europe è stato del 35% circa. Per l'MSCI North America e per l'MSCI Pacific, l'apporto dei dividendi alle performance totali è stato rispettivamente pari al 26% e a circa il 31%.

"Nel complesso i dividendi evidenziano oscillazioni meno ampie di quelle degli utili delle società" ha precisato l'esperto.

"Dall’analisi dei dati storici emerge quanto segue: forse i dividendi non potranno resistere a tutte le tempeste, si pensi alla pandemia. Ma potrebbero dare prova di grande affidabilità, una caratteristica molto apprezzata in tempi di trasformazioni profonde. Di certo, danno un contributo degno di nota al rendimento complessivo", ha concluso Hans-Jörg Naumer.

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