USA-Cina: due domande importanti (1)
Sul tema della guerra commerciale la prima domanda ovviamente riguarda Trump: la scelta di andare allo scontro con la Cina è stato uno scivolone, un errore di valutazione?
di Valter Buffo 15 mag 2019 ore 11:29Commento giornaliero di recce-d.com
Avete come noi letto centinaia di commenti: il nostro lavoro di questa settimana, per i lettori, è di mettere all’attenzione quelli che a nostro giudizio sono i punti cruciali, quelli che avranno maggiore rilievo sui risultati dei nostri portafogli di investimento.
Oggi, anche con l’aiuto di due brani che abbiamo selezionato per voi, vi proporremo di riflettere su due domande, che a noi sembrano decisive, e che al momento NON hanno una risposta. La prima domanda la affrontiamo oggi, la seconda la vedremo domani.
La prima domanda ovviamente riguarda Trump: la scelta di andare allo scontro con la Cina è stato uno scivolone, un errore di valutazione?
Vediamo cosa ne ha scritto John Authers.
Personally, I am not sure that Jonathan Bernstein of Bloomberg Opinion is right when he says that Trump’s tariffs are “terrible politics.” Rather, just as when Trump is singing his immigrant song, his policy on the issue plays brilliantly to his base — and critically to exactly the part of his electoral coalition from 2016 that the Democrats most need to prise away. Stepping up the dispute now should keep it alive as an issue in next year’s election. This need not be bad politics at all; indeed, here is a growing American consensus in favor of growing more aggressive with China. To quote Chandler of Bannockburn Global Forex again: The question is why did President Trump conclude that it was in his interest not to reach an agreement. As in most important decisions, it is over-determined (the opposite of mono-causal). First, it became clear that a comprehensive understanding that went far beyond trade was unlikely. It had been oversold. Second, like the recent overtures to Democrat leaders Pelosi and Schumer on infrastructure initiative, being hard on China is one of the apparently few areas of bipartisan agreement. In fact, shortly after Trump’s tweets on May 5 declaring the end of the tariff truce, Schumer sent an encouraging and supportive tweet.
Due punti a noi sembrano di grande rilievo:
- Trump ha capito che non si sarebbe mai arrivati all’accordo che lui desiderava, quello della “cerimonia delle firme”, quello che avrebbe potuto essere presentato come una grande vittoria diplomatica
- Trump si è reso conto che una rottura con la Cina NON avrebbe ricevuto forti attacchi da parte dei Democratici USA, che infatti hanno risposto con toni moderati.
Le due osservazioni riguardano ovviamente un calcolo politico: ma noi investitori saremo costretti a fare i conti con il calcolo politico più e più volte, da qui al prossimo novembre 2020, e quindi è utile cominciare a familiarizzare, per attrezzarsi in modo adeguato.
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 15 maggio 2019, abbiamo trattato i seguenti temi:
- La tensione sul tema tariffe USA Cina resta elevatissima
- Attenzione ai dati macro in arrivo dalla Cina oggi
- Oggi vedremo anche il dato per il PIL tedesco, dopo avere visto ieri l’inflazione e l’indice ZEW
- SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana sul piano operativo ci occupiamo dell’impatto della rottura tra USA e Cina: è necessario ribaltare del tutto i portafogli?
- SEZIONE L'ANALISI il tema della nostra Analisi sarà questa settimana l’inflazione: è giusto affermare che è morta?