Dati macro ancora confortevoli (ma pre-Brexit)
I dati delle vendite hanno interrotto il recente trend decelerante di crescita ma si tratta di dati pre Brexit
di Redazione Soldionline 11 lug 2016 ore 11:52A cura di Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda
Eurozona: “in crescita prima di Brexit” – I dati delle vendite hanno interrotto il recente trend decelerante di crescita ma si tratta di dati pre Brexit. I PMI sono migliorati leggermente ma solo la metà dei dati, infatti, sono stati raccolti post Brexit. La fiducia degli investitori è invece crollata con il sondaggio condotto nei giorni post Brexit. In settimana, l’inflazione è attesa ancora bassa. Oggi a Bruxelles si incontrano i ministri finanziari dell’eurozona e a seguire, domani, si incontreranno i ministri finanziari dell’Unione Europea alle prese con gestione Brexit, questione banche e deficit eccessivi di Spagna e Portogallo.
USA: “mercato del lavoro tonico” – La manifattura, con gli ordini di fabbrica e i beni durevoli, si è confermata ancora debole e la bilancia commerciale è peggiorata, il tutto di riflesso all’apprezzamento di maggio del dollaro. La confidenza sui Servizi a giugno è aumentata con una buona accelerazione dei PMI. Il mercato del lavoro si è confermato tonico dissipando i dubbi sulla crescita, anche se l’incremento ancora modesto dei salari allontana qualsiasi ombra di pressioni inflattive. L’orario settimanale medio invariato ai minimi dell’ultimo biennio rallenta l’incremento della capacità di spesa del consumatore americano e quindi contiene la possibile crescita del Pil. Ne consegue l’aspettativa di una crescita positiva ma moderata, con una Fed che dilaziona nel tempo i suoi futuri rialzi di tassi. In settimana, l’ottimismo delle piccole imprese è atteso in miglioramento e la fiducia dei consumatori stabile sui valori massimi. Sono attese anche conferme dei trend attuali per il mercato del lavoro, le vendite e l’inflazione, con una ripresa invece per la produzione industriale. Ci sono diversi interventi pubblici di membri della Fed da cui si cercherà di intuire l’impostazione del Fomc dopo gli ultimi dati. Mercoledì verrà pubblicato il Beige Book.
Giappone: “ciclo debole” – I Pmi deboli confermano la decelerazione attesa del ciclo economico giapponese, come desumibile anche dagli indici Anticipatore, Coincidente e gli altri di fiducia. In settimana attesi in ripresa gli ordini di macchinari ma ancora negativi il PPI e l’indice del settore terziario. Nel week end ci sono state le elezioni per la Camera Alta i cui risultati sono un’approvazione delle politiche di Abe che con la sua coalizione è riuscito a passare dalla maggioranza semplice a quella qualificata con cui può apportare cambiamenti alla costituzione pacifista e si attendo anche maggiori stimoli fiscali.
UK: “dall’immobiliare scricchiolii per Brexit” – Nonostante il recupero sorprendente del PMI Manifatturiero, l’indice dei Servizi e conseguentemente quello Composto in calo, anche se ancora espansivi, registrano i primi segnali degli impatti del clima di incertezza conseguente alla Brexit. I prezzi delle case vedono in aumento l’ultimo dato, che però è pre-Brexit. La media trimestrale denota un trend annuo calante, anche solo sull’incertezza pre voto che ha innescato preoccupazioni con riscatti forti dai fondi immobiliari, che in alcuni casi hanno sospeso i rimborsi. I cali della produzione industriale e manifatturiera sono stati contenuti ma si riferiscono ancora a pre-Brexit, come anche il miglioramento inatteso del deficit della bilancia commerciale. In settimana, mentre avanzano i passaggi politici per la gestione dell’iter della Brexit, la politica monetaria sarà protagonista: il governatore della Banca d'Inghilterra Mark Carney parla al Parlamento a Londra (martedi) e la Bank of England decide se tagliare i tassi (giovedi) dopo aver già ridotto il buffer di capitale richiesto alle banche per erogare credito e liberando così potenzialmente fino a 150 miliardi di sterline di finanziamento per il sistema.