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Crollo dei mercati azionari: le ragioni sono tecniche, non strutturali

di Redazione Lapenna del Web 6 ago 2024 ore 11:01 Le news sul tuo Smartphone

mercato-azionario_2Mark Dowding - Fixed Income CIO di RBC BlueBay AM - ha commentato lo scivolone subito dalle principali piazze finanziarie internazionali nelle scorse sedute.

Secondo l'esperto, i movimenti di mercato sono molto più legati ai dati tecnici che ai fondamentali. A suo avviso, i dati recenti degli Stati Uniti sono coerenti con un atterraggio morbido e non c'è nulla che ci faccia temere una recessione al momento - a meno che, naturalmente, non si verifichi un crollo delle azioni più consistente che inasprisca le condizioni finanziarie.

Secondo Mark Dowding, l'allentamento tecnico è iniziato con le perdite degli hedge fund sulle posizioni corte sullo yen. "Con la chiusura delle posizioni da parte degli investitori a causa della scarsa liquidità estiva, abbiamo assistito ad alcuni movimenti fuori misura sui mercati," spiega l'esperto, aggiungendo che l'azione dei prezzi ha ricordato quanto accaduto lo scorso marzo sulla scia del crollo della SVB.

"Pensiamo che la Fed procederà con un taglio di 25 punti base a settembre, poi ancora a dicembre e nel primo trimestre 2025," prevede Mark Dowding, e prosegue così: "Confrontando questa traiettoria, che è in linea con il pensiero della Fed, con quanto scontato dai mercati, riteniamo che i tassi statunitensi si siano spostati troppo al di fuori dei fondamentali".

Inoltre, secondo l'esperto, con i movimenti dei titoli azionari guidati dai tassi e dai timori di recessione, i mercati dovrebbero stabilizzarsi. Mark Dowding spiega che le azioni giapponesi dovrebbero rimbalzare con forza e i rendimenti dei JGB (Japanese Government Bond) hanno subito un'impennata eccessiva, e prevede che per il momento il rally dello yen dovrebbe fermarsi (almeno per il momento).

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