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Criptovalute, gli investitori istituzionali ci credono

Fidelity Investments ha annunciato l’apertura di Fidelity Digital Asset, una nuova divisione che consentirà agli investitori istituzionali di fare trading con le criptovalute

di Redazione Soldionline 17 ott 2018 ore 14:14

Negli ultimi mesi sembra essere scemata l’euforia che si era concentrata nel settore criptovalute. In particolare, nelle ultime settimana la quotazione del bitcoin si è inchiodata intorno a quota 6.500 dollari, evidenziando una volatilità molto bassa rispetto ai livelli raggiunti nell’ultimo trimestre del 2017.

Tuttavia, questa tipologia di attività inizia ad attirare l’interesse anche degli investitori istituzionali. Matteo Oddi di Exante ha evidenziato che, sulla base di uno studio di Greenwich Associates, il 72% degli investitori istituzionali ritiene che le criptovalute si imporranno in modo permanente come una nuova asset class.

Non c’è da stupirsi, quindi, se Fidelity Investments, la quinta holding finanziaria al mondo, ha annunciato l’apertura di Fidelity Digital Asset, una nuova divisione che consentirà agli investitori istituzionali di fare trading con le criptovalute.

Nell’analisi seguente Matteo Oddi fornisce maggiori dettagli su questo progetto.

 

criptocurrencyLo scorso mese uno studio di Greenwich Associates ha rivelato che ben il 72% degli investitori istituzionali ritiene che le criptovalute si imporranno in modo permanente come una nuova asset class.

L’indagine è stata condotta su 141 professionisti del settore, sparsi tra Nord America, Asia ed Europa. Gli intervistati hanno lavorano presso diverse organizzazioni, come società di gestione patrimoniale, banche d’investimento, broker e hedge fund.

 

La presenza di questi player è comunque molto ridotta al momento, vuoi per i vuoti nella regolamentazione del settore, i problemi legati alla custodia degli asset digitali e in generale la mancanza di intermediari fidati.

Ma oramai è chiaro che qualcosa si sta muovendo e diverse news testimoniano l’evoluzione del comparto.

 

“La domanda da parte della clientela istituzionale comincia a trovare delle vie di sbocco concrete. Si stanno vedendo molti progressi in termini di infrastrutture dedicate negli ultimi mesi”, ha commentato Anatoliy Kyazev di Exante.

 

La lista degli esempi si aggiorna di continuo.

L’Intercontinental Exchange (ICE), società proprietaria della Borsa di New York, lancerà a novembre la piattaforma Bakkt (LEGGI ANCHE: Bakkt (ICE) annuncia i futures su bitcoin “fisici”). L’approvazione dell’ETF su bitcoin resta uno dei temi caldi sul tavolo della SEC. E Coinbase, il maggiore crypto exchange statunitense, ha sviluppato una suite di prodotti pensata appositamente per una clientela composta da trader professionisti.

 

E ieri Fidelity Investments, la quinta holding finanziaria al mondo, ha annunciato l’apertura di Fidelity Digital Asset, una nuova divisione che consentirà agli investitori istituzionali di fare trading con le criptovalute.

Il progetto, che integra ufficialmente gli asset digitali sulla piattaforma di Fidelity dopo un anno di test, supporta bitcoin ed ethereum e offre un servizio di cold storage (praticamente dei wallet che non hanno accesso a internet).

Fidelity gestisce asset per 2,5 mila miliardi di dollari e conta 13mila clienti tra società di consulenza e brokeraggio.

“Family office, hedge fund, hedge fund, altri investitori sofisticati stanno iniziando a pensare seriamente a questo spazio”, ha detto Tom Jessop, fondatore di Fidelity Digital Assets.

 

E nella comunità delle criptovalute sono in molti, a partire da nomi di grosso calibro come Changpeng Zhao di Binance, a credere che l’arrivo di Fidelity sulla scena, sarà un punto di svolta decisivo per il mercato.

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