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Crescita (lenta) nell'Eurozona

I dati del PIL del terzo trimestre indicano che il precedente recupero dell'economia dell'eurozona sembra essersi mantenuto nonostante il rallentamento globale

di Redazione Soldionline 16 nov 2015 ore 10:41

A cura di Ricerca e Investimenti di Cassa Lombarda

Eurozona: “in crescita nonostante il rallentamento globale”
– i dati del PIL del terzo trimestre indicano che il precedente recupero dell'economia dell'area sembra essersi mantenuto nonostante il rallentamento globale. Tuttavia l'economia rimane ancora sotto i livelli di prima della crisi senza un forte slancio da nessuna delle grandi economia dell'area (Germania, Italia, Francia). Sulla base delle stime, la crescita dovrebbe migliorare leggermente nel quarto trimestre. Tuttavia l'economia sta recuperando solo lentamente e questo spiega il motivo della preoccupazione della BCE che sta valutando l'idea di aggiungere più stimoli monetari.
eurozona_2La settimana vedrà pochi dati con il tasso di inflazione di ottobre che dovrebbe essere confermato a zero. Il primo aumento delle aspettative di ZEW tedesco dovrebbe riflettere la stabilizzazione percepita dell’economia cinese, un Euro più debole e guadagni sui mercati azionari.

USA: “i dati recenti confermano la crescita” – l’occupazione si conferma solida nella prima settimana di novembre, segnalando come i datori di lavoro non stiano licenziando mentre rimangono attivi nelle nuove assunzioni, come visto nei dati mensili sull’occupazione di ottobre. L’andamento del mercato del lavoro è stato positivo per la fiducia dei consumatori di novembre e lascia prevedere un proseguimento del trend di crescita dei consumi. Alcuni dati reali sono stati più deboli delle attese, ma si riferivano al mese passato, mentre quelli di fiducia sono stati positivi ed esprimono la situazione  corrente. A fronte di questo mix la Fed non dovrebbe cambiare il suo orientamento recentemente indirizzato al rialzo dei tassi per la seduta del 16/12, nonostante le parole equilibrate del suo vicepresidente Fisher. L'esito del meeting dipenderà dal giudizio del Fomc sui progressi realizzati verso il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e stabilità dei prezzi. Questa settimana i più importanti dati saranno l’inflazione di ottobre, attesa verso il 2%, e il Philly Fed e l’Empire che daranno un primo segnale sul manifatturiero dopo la  recente correzione. Infine il verbale del FOMC 27-28 ottobre potrebbe dare ulteriori indicazioni inerenti il possibile aumento dei tassi a dicembre. In settimana parleranno due membri della Fed: Tarullo (colomba) e York Dudley (falco).

Cina: “in corso il ribilanciamento dell’economia” – La crescita delle vendite al dettaglio, anche grazie agli aiuti fiscali, si contrappone al calo degli investimenti fissi – in coerenza col processo in corso di riequilibrio dell’economia con impatti netti diluitivi sulla crescita di breve termine, ma con maggior stabilità e sostenibilità nel lungo termine. L’indice sul PIL mensile di Bloomberg si attesta al +6,6% a/a a ottobre, invariato rispetto a settembre. Sulla base di tale misura, l’economia continua a stare sotto l'obiettivo del governo del 7% per il 2015. Ora, con la stabilizzazione dell'espansione del credito, il persistere delle pressioni disinflazionistiche e i dati di crescita in rallentamento, ci sono i presupposti per ulteriore interventi di sostegno entro fine anno. Invece per il periodo dal 2016 al 2020 la Cina ha stabilito un livello minimo di crescita media annua del Pil del 6,5%, che rappresenterà la base per la definizione dei target di espansione economica per il prossimo quinquennio.

Giappone: “segni positivi” – rimbalzo per gli ordinativi dei macchinari in settembre m/m dopo tre mesi di calo ma ancora in flessione sull’anno. Pur persistendo le preoccupazione per l'andamento dell'economia, il dato congiunturale è superiore alle attese di mercato confermando la risalita delle attività e dando ragione all’attendismo della Banca Centrale. Questa settimana il Pil del 3trim sarà importante per verificare l’andamento dell’economia.

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