Come investire i propri risparmi nel periodo post crisi
L'autarchia da lockdown, che costringeva le persone a rimanere in casa, ha prodotto degli effetti anche su come si è investito. Ma ora l'approccio potrà cambiare
di Redazione Soldionline 15 mag 2020 ore 07:47Gli argomenti
La minor incisività della pandemia attestata dai dati più recenti, benché la battaglia non sia ancora conclusa, lascia presagire un progressivo ritorno alla normalità, sempre più fortemente invocato, e quindi una ripresa dei mercati. L’idea che si possa evitare di restare bloccati porta con sé quella che si possa tornare a investire e guadagnare. E porta anche a superare quell’autarchia che ha rappresentato l’unica via praticabile finché il lockdown costringeva a restare in casa.
Il mondo nuovo del post-Covid19
Nelle scorse settimane l’autarchia ha condotto a un vero e proprio boom del fai-da-te anche sul fronte degli investimenti. Il congelamento della vita sociale provocato dal lockdown ha portato a un calo del risparmio gestito, che presuppone un contatto col proprio gestore (anche solo immateriale e tramite la tecnologia), e a un boom delle piattaforme di trading online. La maggior sicurezza in termini sanitari che queste piattaforme offrono va però di pari passo con la maggior esposizione al rischio di chi affida ad essi i propri investimenti. Diversamente dal risparmio gestito, il trading online non offre infatti l’expertise di un consulente. Per essere una scelta fruttuosa, richiede dunque una buona conoscenza in proprio, da parte di chi investe, del mondo della finanza.
D’altro lato, però, se sembra difficile che lo scenario possa assumere contorni più negativi di quelli che ha già assunto, non è così intuitivo immaginarsi come si manifesterà quell’effetto rimbalzo che pure è prevedibile abbia luogo come naturale reazione una volta superato il picco della crisi pandemica. Covid-19 ha rappresentato per i mercati la peggior crisi dal dopoguerra in poi ed è un inedito assoluto che mette alla prova la capacità degli esperti. Quindi, a maggior ragione, mette a dura prova la capacità di chi non sia un esperto e voglia fare da sé.
I dati di Bankitalia attestano che nel 2019, l’ultimo anno di ‘normalità’ precedente lo scombussolamento portato dalla pandemia, gli investitori italiani hanno dimostrato una cautela crescente verso investimenti nel settore bancario e, ancor più, in titoli pubblici.
I vari canali di intermediazione finanziaria peraltro hanno saputo far sì che l’anno scorso la maggior cautela degli investitori non si traducesse in un minor rendimento dei loro investimenti.
Oggi però molti dei paletti che erano stati piantati nel tempo proprio per consentire di misurare la rischiosità dei mercati e quindi degli investimenti non esistono più, sono stati divelti dall’emergenza di fronteggiare gli effetti del coronavirus.
Il Patto di stabilità e crescita dell’Unione europea, col quale si delimitava lo spazio di sostenibilità del debito pubblico degli Stati, è stato sospeso, così da consentire ai governi di spendere liberamente senza doversi preoccupare di altro che del virus. L’adozione dei nuovi criteri di Basilea, che calibra la capacità delle banche di finanziare attività economiche sulla tutela dei risparmi dei correntisti, è stata posticipata, onde evitare il rodaggio di un nuovo regime di distribuzione di liquidità proprio mentre questa urga quanto mai per la ripartenza dell’economia reale.
La capacità di stimolo delle istituzioni pubbliche sovranazionali e dei suoi organismi finanziari deve fare i conti con limiti sia politici che giuridici, come testimonia la recente sentenza sulla Bce della Corte costituzionale tedesca. In breve: misurare il rischio e calibrare di conseguenza gli investimenti è oggi operazione più difficile di prima, perché molte delle bussole di un tempo sono venute meno e non sono ancora state approntate quelle che dovranno rimpiazzarle.
Il valore dell’esperienza e l’utilità di una consulenza
Attraverso i prezzi, come ha compreso e spiegato Friedrich von Hayek, i mercati sono in grado di assegnare in tempo reale il giusto valore alle scelte degli individui ed in questo modo, i mercati si rivelano depositi di saggezza ai quali attingere per ogni asset allocation. Va da sé che saper leggere i mercati richiede una dimestichezza nel tempo con i mercati stessi, cioè esperienza.
È quindi fondamentale affidarsi a consulenti finanziari esperti e lungimiranti, che sappiano cogliere le opportunità del mercato ma anche saper proteggere il capitale dell’investitore. Senza spese ingiustificate e soprattutto con approcci in linea con gli interessi e il profilo di rischio del cliente.