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Come gestire il portafoglio: una lezione dal 2018

Un anno come il 2018 ci può aiutare a comprendere che è sbagliata la convinzione secondo cui, quando si parla di asset allocation, nel medio lungo termine poi tutto si aggiusta senza fare nulla

di Valter Buffo 10 dic 2018 ore 08:25

Commento giornaliero di recce-d.com

 

portafoglio_5Si chiude in modo molto diversa da come era iniziato, questo 2018. I toni, nelle ricerche che circolano sui mercati finanziari, sono cambiati, ed in un modo drammatico: ne abbiamo scritto, e con dettaglio, nel blog durante il weekend. I fatti di queste settimana a noi suggeriscono di alzare lo sguardo: e suggerire, a nostra volta, ai lettori di fare una profonda, accurata, e analistica riflessione sui modo di gestire un portafoglio titoli.

Il cliente investitore italiano viene, nella grandissima parte dei casi, persuaso da interessati “consiglieri” che ci sia un modo solo per costruire e gestire i portafogli: la famosa, o famigerata, asset allocation, che poi vuole dire buttare qua e là, a caso, i propri soldi, sulla base di una convinzione che più sbagliata non potrebbe essere, ovvero che “nel medio lungo termine poi tutto si aggiusta senza fare nulla”. Un anno come il 2018 ci può aiutare a comprendere che non è vero: ci ricorda che senza l’azione attiva, e mirata, di un gestore attivo il portafoglio titolo può anche... fare danni.

Riprendiamo da un recente articolo di SoldiOnline.it questa frase con la quale siamo in sintonia:

Negli ultimi anni, gli investitori si sono potuti permettere di “andare a traino” perché i mercati erano in rialzo, ma continuare oggi con questo approccio rischia di portare alla distruzione di valore anziché alla sua creazione. Entrando in un periodo di ridotta correlazione fra le asset class, maggiore volatilità e rendimenti inferiori, soprattutto sul fronte azionario, adottare un approccio attivo nell’allocazione degli investimenti e nella selezione dei titoli assumere un ruolo sempre più rilevante.

Recce’d propone proprio questo: adottare un approccio attivo, mettere da parte l’allocazione di portafoglio statica, quella che è un mix di... un po’ di tutto, “tanto poi nel medio termine salgono”, rivalutare ogni singola posizione con criteri di valutazione diversi dal media/varianza che il grafico più in basso vi ripropone.

In sintesi adottare strategie di investimento innovative in un contesto di mercato che è fortemente cambiato. Abbiamo anche in passato spiegato perché, tra gestoni passive e gestioni cosiddette attive (ma in realtà sempre passive) la vera differenza la fa soltanto il puntare al rendimento assoluto: obbiettivo che richiede però un cambiamento integrale di valutazioni, strumenti e strategie (Tra attivo e passivo? La risposta è assoluto). Domani ripartiremo ritornando sul tema risk-parity, anche quello già affrontato qui su SoldiOnline.it (La strategia risk parity: cos'è e quali sono i punti deboli).

 

rapporto-rendimento-rischio-diversi-asset


Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 10 dicembre 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:

  • Dati e notizie della massima importanza durante l’ultimo weekend dalla Cina
  • Questa settimana ascoltiamo la BCE. La prossima settimana poi la Federal Reserve
  • Nel weekend abbiamo letto dati importantissimi dalla Cina
  • SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo del settore banche che ai nostri portafogli ha dato un forte contributo nel 2018
  • SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la dinamica delle materie prime: nel 2018 e nel 2019

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