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Clinton contro Trump: tre scenari per politica e mercati

L’esito delle elezioni presidenziali e del Congresso negli Stati Uniti influirà in modo significativo sulle incertezze politiche e quindi sulla volatilità dei mercati

di Redazione Soldionline 27 mag 2016 ore 10:21

A cura di Credite Suisse

Ora che Hillary Clinton e Donald Trump saranno quasi certamente i candidati per il partito democratico e quello repubblicano alle elezioni presidenziali USA del 2016, abbiamo voluto fare una prima valutazione degli scenari elettorali e politici più probabili e del loro potenziale impatto sui mercati.

Impatto probabile delle elezioni presidenziali
Avevamo già delineato le caratteristiche ricorrenti delle elezioni del passato, osservando che il partito del presidente ha, in media, uno scarso impatto sui mercati (v. «Impatto delle elezioni presidenziali USA sui mercati azionari» pubblicato nel numero di aprile 2016). Avevamo rilevato che il primo anno del primo mandato di un nuovo presidente era tendenzialmente un anno di debolezza per i mercati azionari, soprattutto nel caso dell’avvento di un nuovo partito. Al di là di questa caratteristica ricorrente, il resto variava molto in funzione dello stato dell’economia e della politica. Quest’anno, vista l’estrema polarizzazione dei due fronti politici su alcuni temi, l’impatto dell’avvento di un nuovo presidente potrebbe essere nettamente maggiore del solito.

Aspettative per le elezioni del 2016
clinton-trumpLe aspettative sull’esito delle elezioni presidenziali del 2016 sono fortemente asimmetriche. La Iowa Electronic Markets (IEM) exchange ha attribuito alla vittoria della candidata democratica una probabilità del 60–70% da gennaio (attualmente del 66%). La prospettiva che Donald Trump sia il candidato repubblicano non ha modificato di molto questa probabilità ma, ad oltre cinque mesi di distanza dalle elezioni, permangono molte incertezze. Anche le elezioni di Camera e Senato avranno un rilievo in termini di possibilità di applicare le scelte politiche. Secondo l’IEM, l’esito più probabile per il Congresso (probabilità del 45%, che tuttavia dipende a sua volta dall’ipotetica alta probabilità di una vittoria di Clinton) è quello di una Camera repubblicana e di un Senato democratico. Il secondo esito più probabile (30%) è una maggioranza repubblicana in entrambe le camere, ma questa probabilità è in calo costante, dal 50% di gennaio, a fronte dell’aumento delle probabilità (ora al 22%) che i democratici ottengano la maggioranza in entrambe le camere. La strada verso una vittoria di Trump alle presidenziali appare tutta in salita, viste le valutazioni storicamente sfavorevoli e ostacoli tecnici, ma uno scenario vittorioso per Trump vedrebbe anche tutto il Congresso a maggioranza repubblicana, alla luce della crescente rinuncia al voto disgiunto e alla presenza attuale di una maggioranza repubbliana in entrambe le camere. Considerato che una maggioranza democratica al Senato a prova di ostruzionismo è molto improbabile, l’esito del Senato è meno cruciale di quello della Camera. La reazione del partito repubblicano ad una eventuale terza sconfitta consecutiva avrà certamente ripercussioni sul quadro politico. Se il partito repubblicano dovesse subire una riforma significativa, con un riconoscimento implicito che l’ostruzionismo si è dimostrato impopolare tra gli elettori, una percentuale superiore delle priorità di Clinton (ma non tutte) riuscirebbe ad ottenere l’approvazione del Congresso.

Scenari, politica e mercati
Questa logica ci permette di suddividere il possibile esito delle elezioni in soli tre scenari probabili, con i quali valutare le ipotetiche conseguenza politiche e sui mercati:

- Lo scenario più probabile è quello di una vittoria della Clinton, ma con una Camera repubblicana, che rappresenterebbe la continuità e pochi cambiamenti politici. Il Congresso tollererebbe qualche cambiamento sul fronte della spesa pubblica, con una lieve espansione fiscale, ma sarebbe difficile trovare un accordo per grandi progetti infrastrutturali.

- Una netta vittoria elettorale dei democratici anche al Congresso è meno probabile, ma la possibilità di una Camera repubblicana più accondiscendente rende questo scenario più probabile. Le spese per infrastrutture aumenterebbero (il programma elettorale della Clinton prevede un piano di investimenti da USD 275 mia. per autostrade in cinque anni).

- Una vittoria per Trump sarebbe uno shock per i mercati, e nel breve termine provocherebbe un esito probabilmente negativo. Tuttavia, vista la scarsa influenza di Trump sul partito e le molte promesse che sarà difficile rispettare, è probabile che il programma politico venga fortemente influenzato dall’attuale ortodossia repubblicana.

In tutti e tre questi scenari, la politica fiscale sembra destinata ad espandersi, soprattutto attraverso un accordo sulle spese infrastrutturali, mentre le politiche in materia di sanità, immigrazione e cambiamenti climatici rischiano di variare nettamente (v. tabella, con le probabilità attribuite a ciascuno scenario dedotte dall’IEM). Per i mercati, sintetizziamo l’impatto potenziale di questi scenari per le azioni, i rendimenti obbligazionari e l’USD, come segue:

1. Vittoria di Clinton / in coabitazione con una Camera a maggioranza repubblicana:
-
In un primo momento, le azioni beneficiano della continuità politica, di una lieve espansione fiscale e di pochi attriti commerciali. I mercati azionari hanno registrato performance sorprendentemente forti in passate situazioni di coabitazione con un Congresso all’opposizione o in parità.
- I rendimenti obbligazionari aumentano lentamente mentre prosegue verosimilmente il modesto rialzo dei tassi da parte della Fed.
- L’USD rimbalza tra elezioni ed inaugurazione, assestandosi a livelli più elevati man mano che i tassi crescono lentamente.

2. Vittoria di Clinton / Camera collaborativa (democratica o repubblicana riformata):
- In una prima fase i mercati rimbalzano per la fine delle incertezze e la prospettiva di un’espansione fiscale.
- I rendimenti obbligazionari aumentano in modo relativamente veloce poiché aumentano la spesa sociale e gli investimenti infrastrutturali, stimolando la crescita.
- Rimbalzo dell’USD tra le elezioni e il varo del governo, con una tendenza rialzista con l’aumentare dei tassi.

3. Vittoria di Trump / Congresso repubblicano:
- L’incertezza politica indebolisce le azioni nel breve termine, ma la politica fiscale espansiva e l’impatto moderatore del Congresso potrebbero fornire sostegno nel medio termine. L’aumento delle tensioni commerciali rappresenta un rischio importante per le azioni globali.
- Rendimenti obbligazionari più bassi in questo scenario, prima di aumentare tendenzialmente nel medio periodo.
- Questo scenario vede una forte debolezza dell’USD, poiché l’attenzione alle tensioni commerciali spinge al rialzo soprattutto le valute dei paesi in eccedenza.

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