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Cina: il PMI, lo yuan e le obbligazioni

In Cina qualche cosa sta succedendo. Ma cosa? Ci aiuta a comprenderlo uno dei dati macroeconomici più recenti, ossia il PMI? L'indicatore ha mostrato un calo a quota 50,2 punti

di Valter Buffo 2 mag 2019 ore 09:29

Commento giornaliero di recce-d.com

 

cina-economiaCome abbiamo già scritto, sono numerosi gli spunti che ci hanno spinto a mettere la Cina al centro dell’attenzione, ed in particolare la sua valuta e le sue obbligazioni, durante questa settimana (lo yuan che ha toccato proprio venerdì 26 aprile il livello più alto del 2019 per volumi scambiati, la Borsa di Shanghai, che la settimana scorsa ha fatto segnare il risultato peggiore dell’intero 2019, il differenziale di rendimento tra le obbligazioni cinesi ed i Titoli di Stato USA, che ha toccato la settimana scorsa il massimo del 2019).

Da questi ed altri dati, Recce’d conclude che qualche cosa sta succedendo, non ci sono dubbi. Ma che cosa? Vediamo se ci aiuta a comprenderlo uno dei dati macroeconomici più recenti, e più precisamente l’indice PMI, che viene analizzato nel dettaglio nel brano che noi abbiamo scelto per voi e che leggete più in basso. Come vedete anche nel grafico in basso, dopo un recupero in marzo il dato di aprile è uscito nuovamente in calo rispetto al mese precedente (da 50.8 a 50.2) e pur trattandosi soltanto di un sondaggio di opinione, e non di un dato “hard”, questo indice assume una rilevanza maggiore in Cina data la ben nota “opacità” degli altri dati calcolati dalle strutture dello Stato.

Il punto in questione qual è? I mercati finanziari, e non soltanto in Cina, hanno fatto una forte scommessa, sul fatto che la massiccia immissione di liquidità nei primi mesi dell’anno, abbia la capacità di rilanciare la crescita del Pil cinese, anche nel breve termine, ma questo dato sembra dire l’opposto. Vediamo insieme come si sono comportate in aprile le componenti di questo indice così importante.

  1.  The subindex for new orders fell slightly despite remaining in expansionary territory. The gauge for new export orders returned to contractionary territory, suggesting cooling overseas demand.
  2.  The output subindex dropped. The employment subindex returned to negative territory after hitting a 74-month high in March. According to data from the National Bureau of Statistics, the surveyed urban unemployment rate remained at a relatively high level despite edging down in March, suggesting that pressure on the job market remained.
  3.  While the subindex for stocks of purchased items returned to contractionary territory, the measure for stocks of finished goods fell more markedly. The gauge for future output edged up, pointing to manufacturers’ desire to produce an The subindex for new orders fell slightly  d stable product demand. The subindex for suppliers’ delivery times rose further despite staying in negative territory, implying improvement in manufacturers’ capital turnover.
  4.  Both gauges for output charges and input costs edged down. There were only small changes in upward pressure on industrial product prices. We predict that April’s producer price index is likely to remain basically unchanged from the previous month.

 

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Fonte: Bloomberg


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