Carney, l’inflazione e la sterlina
I dati pubblicati ieri per l’inflazione, e il discorso di Carney in parlamento, sono ottimo spunti per guardare ancora alla sterlina, che la settimana scorsa ha messo in mostra una forza inaspettata
di Valter Buffo 16 nov 2016 ore 09:41Commento giornaliero di www.recce-d.com
I dati pubblicati ieri per l’inflazione, e il discorso di Carney in parlamento, sono ottimo spunti per guardare ancora alla sterlina, che la settimana scorsa ha messo in mostra una forza inaspettata, forza che, all’apparenza, va spiegata con un probabile “rapporto preferenziale” tra USA e Regno Unito, testimoniato due giorni fa dalle foto ricordo tra Farage e Trump (nel primo grafico sotto, una visione di lungo periodo con le fasi di “avvicinamento” tra USA e UK di colore rosso).
A noi l’argomento sembra tutt’altro che solido, e su un tema come questo noi in Recce’d non investiamo un centesimo, mentre investiamo in modo convinto sulla sterlina, non soltanto perché siamo convinti che il tema Brexit sia stato enfatizzato (dalle banche di investimento) ben al di là della sua effettiva portata, ma pure in ragione del fatto che quasi tutte le analisi di Brexit la hanno presa, fino ad oggi almeno, dalla parte sbagliata. Mezzi di informazione e banche di investimento hanno infatti acceso i fari sulle probabili difficoltà delle grandi banche globali basate a Londra, cosa della quale noi come investitori possiamo tranquillamente infischiarcene. Ciò che a noi interessa è capire se, sull’insieme dell’economia del Regno Unito, Brexit avrà un effetto: positivo, o negativo, o del tutto assente. Un effetto che non può essere negato è il rialzo del tasso di inflazione, passato dallo 0,3% annuo di maggio allo 15 del mese scorso (secondo grafico qui sotto); meno decifrabile la reazione del’economia reale, che fino ad oggi non ha mostrato alcuna reazione all’esito del Referendum: i dati per la produzione della settimana scorsa sono una conferma del fatto che il ritmo dell’economia reale britannica durante l’estate non è cambiato. In Recce’d attribuiamo una modesta importanza al rialzo della settimana scorsa (terzo grafico sotto), che a nostro avviso è semplicemente la reazione “politica” degli operatori, che hanno “chiuso gli SHORT”. Nei prossimi mesi noi ci aspettiamo un rialzo ulteriore della valuta del Regno Unito, questa volta guidato da fattori economici e non politici.
CONCLUSIONE Recce’d ritorna stamattina sulla sterlina GBP, dopo i dati per l’inflazione ed il discorso di Carney di ieri.
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