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Candidati Presidenti e politica economica

Oggi introduciamo gli aspetti economici delle Elezioni Presidenziali americane: la nostra conclusione è che lo spazio di manovra, per entrambi i Candidati, sarebbe piuttosto ristretto

di Valter Buffo 21 ott 2016 ore 08:32

Commento giornaliero di www.recce-d.com

Nel breve termine, anche la politica può creare volatilità, a prescindere dai dati solidi dell’economia e delle aziende. Lo abbiamo appena visto, purtroppo, nel post-Refrendum sulla Brexit: ed è quindi necessario chiedersi se la cosa potrebbe ripetersi con le Elezioni Presidenziali americane. Per questa ragione, a meno di tre settimane dalle Elezioni Presidenziali negli Stati Uniti, in Recce’d abbiamo deciso di dedicare il nostro contributo a questo tema per due giorni. Non è un cambio di linea. Abbiamo scritto, e restiamo del parere, che le Presidenziali USA non saranno una fattore decisivo, almeno se pensiamo a quanto varranno i nostri ed i vostri investimenti finanziari a fine 2016. Però il ricordo di Brexit è fresco, e per questo in Recce’d effettuiamo un monitoraggio quotidiano sull’andamento della campagna Presidenziale, e soprattutto sull’atteggiamento degli operatori di mercato. Mercoledì il nostro contributo era dedicato al fattore “rischio politico: oggi ci dedichiamo, rapidamente, al fattore “politica economica”. Qui di seguito, vi forniamo a campione un esempio di come le “banche globali” USA trattano questo argomento, con riferimento a quella che oggi è l’ipotesi più accreditata, ovvero una vittoria di Clinton, ma non a valanga: e più sotto aggiungiamo i nostri commenti.

The constrained (most likely) Clinton scenario features more of the same. We expect real GDP to continue to expand at a moderate pace, notwithstanding resistance from legislators (from across the political spectrum) to assorted Clinton proposals. However, the pace of growth could be reduced if prospects of more entitlement spending and regulation raise uncertainty and reduce investment.

·       Clinton may have difficulty executing much of her stimulative agenda, which features expanded immigration; increased Federal government spending on infrastructure and domestic programs that increase incomes; and higher taxes for the wealthy and corporations. Fiscal hawks will resist larger deficits.

·       We expect little to no change in existing trade deals, leaving US trade growth subject to existing headwinds. The extent of the rise in inflation may be more muted given our “continuation of moderate growth” scenario. Unemployment probably would remain in the range of full employment (4.5 to 5 percent).

·       How left of center Clinton is once in office will determine the degree to which uncertainty drag diminishes post-election. Uncertainty could remain elevated or even increase if Clinton pursues the more populist aspects of her campaign platform (e.g. "America First" attitude towards trade, aggressively higher taxes, more intense regulation of the financial sector, leaning too hard on China).

Come vedete, i temi che dominano qui sono quattro: il deficit pubblico, gli accordi commerciali, l’economia interna (inflazione e disoccupazione) ed infine il ruolo della “sinistra Dem”, di cui Recce’d vi ha scritto proprio mercoledì. Il brano di Citigroup che vi abbiamo riportato ci aiuta a capire i contorni del problema, ma non ci aiuta a fare passi avanti ne prevedere quello che succederà. Questo atteggiamento, molto cauto, di Citi come di tutte le altre banche globali a noi porta alla seguente conclusione: per entrambi i candidati, in economia (politica economica) lo spazio è così poco che difficilmente vedremo significativi cambiamenti, almeno nei primis ei mesi di Presidenza.

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CONCLUSIONE   Recce’d vi introduce oggi agli aspetti economici delle Elezioni Presidenziali americane: la nostra conclusione è che lo spazio di manovra, per entrambi i Candidati, sarebbe piuttosto ristretto

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post-election-mood
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 20 ottobre 2016, abbiamo trattato i seguenti temi:

  • Draghi sceglie, ancora una volta, un atteggiamento di attesa che in questo caso mette però in evidenza anche la mancanza di idee, in un contesto che invece si evolve in modo rapido
  • Clinton-Trump: il dibattito non ha modificato le posizioni
  • FTSE MIB di Milano ancora sopra i 17.000 punti: cosa è cambiato?
  • SEZIONE L'OPERATIVITA'  il tema obbligato della settimana che si chiude oggi è stato quello dell’inflazione e dei rendimenti delle obbligazioni
  • SEZIONE L'ANALISI   abbiamo analizzato da lunedì ad oggi il “caso Marmite” e il rialzo dei prezzi dei beni di consumo nel Regno Unito

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