Calma estiva sui mercati azionari?
Il trend rialzista sui mercati azionari internazionali, prossimi a nuovi massimi storici, prosegue nonostante la recente volatilità. Ma questa tendenza è destinata a durare anche nelle prossime settimane?
di Redazione Soldionline 10 ago 2021 ore 14:50“Il trend rialzista sui mercati azionari internazionali, prossimi a nuovi massimi storici, prosegue nonostante la recente volatilità”. È quanto evidenziato da Stefan Scheurer, Director, Global Capital Markets & Thematic Research di Allianz Global Investors.
Ma questa tendenza è destinata a durare anche nelle prossime settimane? L’esperto non esclude la possibilità di “brevi temporali estivi”, anche se la “politica monetaria e, in una certa misura, quella fiscale, seguiranno ancora l’orientamento tipico delle fasi recessive, continuando presumibilmente a supportare i mercati azionari fino alla fine del 2021”.
Nell’analisi seguente Stefan Scheurer fornisce maggiori dettagli in merito a questa prospettiva.
l trend rialzista sui mercati azionari internazionali, prossimi a nuovi massimi storici, prosegue nonostante la recente volatilità. Sulla scia di tassi di inflazione in aumento, il mercato obbligazionario si sta già preparando ad una minore crescita economica, e i rendimenti reali dei titoli governativi a 10 anni hanno raggiunto i minimi storici. Non si può certo parlare di calma estiva sui mercati finanziari.
In termini fondamentali, secondo i nostri indicatori proprietari, i dati economici globali sono in costante miglioramento, malgrado di recente il momentum congiunturale abbia perso slancio dopo la forte ripresa. Negli Stati Uniti il sentiment potrebbe già aver raggiunto il picco, mentre, in base all'indice della fiducia delle imprese Ifo, la Germania sembra attraversare una fase di leggera stasi estiva a causa delle persistenti strozzature sul fronte dell'offerta e delle preoccupazioni per l'ulteriore diffusione della variante delta della COVID-19, più contagiosa. Si moltiplicano quindi i segnali di un imminente picco dell’ottimismo economico, nonostante l'aumento dei tassi di vaccinazione. Infatti, sebbene le previsioni di consensus per molti Paesi siano già a livelli ambiziosi, dai dati macroeconomici globali (pur in costante miglioramento) non giungono più sorprese positive.
Quanto all’andamento dell'inflazione, è più probabile il contrario. Gli indicatori globali di inflazione, che mostravano già un’accelerazione da inizio anno, hanno evidenziato nuovi rialzi il mese scorso, per via di effetti base, aumento dei prezzi di materie prime e trasporti, prolungamento dei tempi di consegna, restringimento dell'output gap e maggiori strozzature sul fronte dell’offerta, rese sempre più visibili dalla riapertura economica. Alcune aziende segnalano già degli aumenti di prezzo, mentre diverse banche centrali dei mercati emergenti hanno adottato un orientamento più restrittivo ed avviato il ciclo di inasprimento dei tassi (p.e. in Turchia, Brasile e Russia). In Australia, Canada e Nuova Zelanda, le autorità monetarie hanno annunciato un’ulteriore riduzione dei programmi di acquisto di obbligazioni. Tuttavia, anche se le pressioni inflazionistiche sono aumentate in tutte le aree geografiche, molte banche centrali seguono l'esempio della Federal Reserve (Fed) statunitense e tollerano "temporaneamente" tassi di inflazione più elevati. In tale contesto, è iniziato il confronto circa un prossimo ridimensionamento della politica monetaria USA, estremamente espansiva.
Anche in caso di rallentamento della dinamica congiunturale, nella seconda metà dell'anno la crescita globale dovrebbe mantenersi al di sopra del tasso tendenziale. La politica monetaria e, in una certa misura, quella fiscale, seguiranno ancora l’orientamento tipico delle fasi recessive, continuando presumibilmente a supportare i mercati azionari fino alla fine del 2021. Tuttavia, la ripresa economica è già ampiamente scontata nelle performance e nelle valutazioni degli asset rischiosi, pertanto non possiamo escludere “brevi temporali estivi”