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Breve analisi sul Ftse Mib e sull’S&P500

Il principale indice di Piazza Affari continua ad oscillare e nelle ultime 17 sedute disegna un movimento sostanzialmente laterale. Non fa molto meglio l’S&P500, con 5 forti sbalzi nelle ultime 9 ottave.

di Mario Elia 10 lug 2017 ore 10:53

Una settimana un po’ così, soprattutto per Piazza Affari, ma anche per Wall Street, ove l’indice di riferimento ha presentato, nel corso di una settimana con sole quattro sedute (per la festività dell’Independence Day, il 4 luglio), quattro chiusure positive, ma comunque vittima di una giornata di forte calo, responsabile di un leggero arretramento complessivo, da 2.429 a 24.25 punti. Lo si vedrà nel grafico successivo.

 

L’ANDAMENTO DEL PRINCIPALE GRAFICO MILANESE

Osserviamo la linea blu del prezzo, quella più frastagliata. È molto incerta e, fra salite e discese, tende a delineare un quadro di stazionamento laterale. Le medie mobili a 5 e 20 giorni, come nella settimana precedente, seguitano a sovrapporsi:

indice-ftse-mib_1

Le buone soluzioni però, nell’ampio arcipelago azionario, non mancano, a patto di seguire un chiaro stock picking, attingendo alle informazioni reperibili sul nostro sito. Nello specifico, cercando le aziende più dinamiche, abbiamo esaminato l’andamento di Safe Bag, di cui proponiamo subito il grafico a tre mesi:

safe-bag_1

La crescita, pressoché costante, tranne per un paio di cali, è davvero interessante. La società, fondata nel 1997, è la più importante d’Europa nel trattamento aeroportuale dei bagagli nella massima sicurezza possibile (anche con il servizio di avvolgimento e tracciabilità di valigie e borsoni): opera in numerosissimi aeroporti italiani, estendendo il proprio servizio in Francia, Portogallo, Irlanda, Svizzera e Canada.

Dati Fondamentali

  • Market Cap:59.541.707
  • P/E [2016]:24,533
  • Dividendo:0,07
  • Dividend Yield: 1,61 %
  • EPS [2016]:0,181
  • Settore:SERV: distribuzione
  • Min - Max 52 set:0,910 - 6,990
  • Performance annua:524,32 %

 

LA STRATEGIA DI DONCHIAN RESISTE AGLI SCOSSONI

Niente di meglio di un andamento da ottovolante per depauperare i poveri investitori! Ma per ora la tecnica delle medie mobili continua a consigliare investimenti ribassisti (linea blu i prezzi, rossa media mobile a 5 giorni, verde a 20 giorni:

medie-mobili-s-p-500_3

Chi avesse seguito le indicazioni, entrando short il 26 giugno a 2.439 punti, ora si ritroverebbe a 2.425, in sensibile profitto, a patto di non aver sforato lo stop nei due forti rialzi settimanali. Ovviamente, in analisi tecnica le previsioni sono sempre incerte, ma ciò non toglie che gli accorgimenti prudenziali e una forte disciplina possano ridurre quanto più possibile i rischi. Anche seguendo le regole di un buon trading, ricavato da analisi e dati, non si può prevedere il futuro, per cui invitiamo i lettori alla cautela e soprattutto a non perdere mai di vista lo stop loss.

 

LE SFERE DI CRISTALLO

Siamo alle prese con l’andamento dell’indice Vix, che misura le variazioni delle opzioni sull’S&P500:

indice-vix_7

Come si può notare, nelle 4 sedute succedutesi, il 3, 5, 6 e 7 luglio, il Vix registra rispettivamente 11.22, 11.07, 12.54 e 11.19 punti. Non molto incoraggiante rispetto alle settimane scorse.

Non cambia molto il discorso per le sensazioni indotte dalle fluttuazioni dei futures sullo stesso indice, reperibili sul Cme di Chicago:

futures-s-p-500_1

La linea verde, l’ultima registrata, si è spostata in basso rispetto a quella blu e rossa delle due ottave precedenti. Per concludere, la situazione non è chiara, né per Piazza Affari né per Wall Street. Attendiamo le evoluzioni dei principali indici.

 

GRANDI ECONOMISTI CONTRO GRANDI ECONOMISTI

Questa sezione del sito, ispirata da Galbraith e Ricossa, ci sembra particolarmente interessante, perché mette in luce le profonde divergenze fra i più noti pensatori dell’economia politica (termine coniato da Marx nel secondo libro del Capitale). Tale disciplina, non di rado sottovalutata, ha l’indubbio merito di puntare la lente d’ingrandimento sull’esistenza materiale dei singoli e delle collettività (dando luogo alla microeconomia e alla macroeconomia). Oggi esaminiamo il conflitto intellettuale di due importanti figure.

Il ginevrino Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi 1773 – 1842), rimproverava alla disciplina economica dei suoi tempi di non saper procurare un benessere che portasse alla felicità sociale. Resta tuttora rispettato nel campo delle scienze economiche per l’individuazione dei cicli economici.

Inizialmente sostenitore di Smith, se ne distaccò presto ed attaccò la “legge degli sbocchi” di Say: il capitalismo soggetto a crisi di sovrapproduzione causa il sottoconsumo generato dai bassi salari; per primo teorizzò l’esistenza delle classi sociali (i ricchi e i poveri) e fu tra i primi a fissare l’attenzione sugli operai (“Essi non faranno mai uso di carrozze o di abiti di velluto”).

E Karl Marx (1818 – 1883) disse di lui: “Sismondi, che si occupa particolarmente del rapporto tra capitale e reddito, non ha mai detto una sola parola scientifica, non ha fornito neppure il contributo di un atomo alla delucidazione del problema”.

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