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Borse nervose. Cosa fare?

Secondo gli esperti di Anima, la volatilità dei mercati può essere considerata come opportunità di ingresso, o di aumento dell’esposizione, all’interno del mondo azionario

di Edoardo Fagnani 13 ott 2016 ore 10:40

L'attuale situazione dei mercati azionari è caratterizzata da forte nervosismo. Tuttavia, secondo gli esperti di Anima, "la volatilità data dall’incertezza riguardo le prossime mosse delle banche centrali e dall’esito degli appuntamenti politici può essere considerata come opportunità di ingresso, o di aumento dell’esposizione, all’interno del mondo azionario". Nel loro report mensile di ottobre gli esperti segnalano che occorre continuare a monitorare le implicazioni sulle aspettative di inflazione e sulle conseguenti politiche delle banche centrali. Sulla base di questo scenario, Anima consiglia di privilegiare moderatamente la classe azionaria, in un orizzonte temporale di 12-18 mesi.

EUROPA: PREVALE LA PRUDENZA

mercato_28Sulle borse europee è consigliabile proseguire nell’atteggiamento prudenziale mantenuto fino a oggi. Nelle ultime settimane sui mercati azionari europei si è assistito ad un movimento laterale caratterizzato da una volatilità contenuta. In particolare, nel breve termine, ci aspettiamo che questo trend sia destinato a continuare e che gli investitori privilegino il mercato azionario rispetto al mercato dei bond. Nelle prossime settimane fonti di incertezza per gli investitori saranno causate dall’evoluzione delle aspettative sulle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e dal Referendum costituzionale in Italia, che potrebbero provocare volatilità (vedi grafico sotto), attualmente molto bassa. Inoltre ci aspettiamo che sulla performance dei Paesi della periferia potrebbe pesare anche il rischio di downgrade del debito pubblico portoghese se il Governo nel mese di ottobre non presenterà un budget finanziario adeguato. In ogni caso, nonostante le stime siano state riviste in ribasso nelle ultime settimane, a causa dell’aumento del rischio geopolitico creato dall’incertezza causata dalle decisioni delle banche centrali, la view di ANIMA resta positiva sulla congiuntura economica in Europa,grazie anche a un trend sui finanziamenti alle imprese ed ai privati in continuo miglioramento e a stime sugli utili societari migliori delle aspettative. A livello settoriale, si è costruttivi su energetici, tecnologici e bancari, mentre prevale un atteggiamento negativo sul comparto auto.

 

ITALIA: MEGLIO ESSERE CAUTI

La situazione in Italia continua ad apparire fragile: il contesto macro, sebbene confermi segnali di moderata crescita, non mostra alcun tipo di accelerazione. La situazione del settore bancario appare ancora lontana dal trovare una soluzione definitiva: stando ai dati di Bankitalia, infatti, la proporzione di crediti non performanti rispetto ai prestiti totali è salita dal 10,5% del 2011 al 17,8% del primo trimestre 2016, mentre in Unione Europea, secondo i dati dell’EBA, si sta assistendo a un calo. Inoltre, se comparata alla media europea, l’Italia conta attualmente una quota di crediti non performanti molto più alta, pari al 17,8% contro il 5,7%. Anche sul fronte interno l’avvicinarsi del referendum costituzionale del 4 dicembre potrà determinare volatilità ed avversione al rischio, anche in considerazione dell’instabilità politica che potrebbe seguire un esito del voto contrario alla riforma. Da questo punto di vista, sarà di primaria importanza capire se il governo presieduto dal premier Matteo Renzi potrà continuare o meno a governare il Paese. Si conferma un approccio prudente al mercato.

Andamento della volatilità (Vix Index)
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USA: CONFERMA LA VISIONE POSITIVA

Il giudizio di ANIMA sull’azionario americano si conferma positivo. Ci si sta avvicinando all’appuntamento con le elezioni presidenziali dell’8 novembre, che rappresenta l’evento più importante prima della fine dell’anno. Il mercato sembra allineato con i sondaggi che danno in vantaggio Hillary Clinton, ma è molto probabile che si possa avere della volatilità a ridosso dell’evento. Notizie positive riguardano gli utili societari, con il 48% delle società del mercato statunitense che sta generando profitti superiori alla media degli ultimi anni, mentre solo il 28% sta performando peggio. Per buona parte del mercato, inoltre, si deve credere in una crescita del fatturato delle società.

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