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Borsa USA: tra FOMO e fondamentali chi vince?

Che peso avranno i dati fondamentali che saranno pubblicati in questa stagione delle trimestrali USA? Che ruolo avranno nel determinare la futura direzione della borsa?

di Valter Buffo 15 gen 2019 ore 08:29

Commento giornaliero di recce-d.com

 

wall-street-a-new-york-cityIeri, il contributo di Recce’d si chiudeva con una (sintetica) descrizione della “trappola” nella quale, a nostro parere ed a parere anche di molti altri, si trova oggi la Federal Reserve (Comma 22 per Wall Street?): una trappola che di sicuro non aiuterà i mercati finanziari. I quali già per conto loro sono in una fase difficile, dovendo rientrare da eccessi clamorosi come quelli del 2017, quando, come vedete nel grafico che abbiamo scelto oggi, il rapporto tra i prezzi del mercato e le vendite delle società quotate raggiunse livelli così alti da non avere eguali in passato tranne che nel (famigerato) anno Duemila.

Proprio da quel grafico prende spunto il nostro contributo di oggi, che si domanda che peso hanno i fondamentali oggi nel determinare la futura direzione della Borsa: una domanda che ha una particolare importanza, in questo momento, visto che ieri con Citigroup si è aperta negli USA la stagione delle trimestrali.

Vediamo, a questo proposito, che cosa ne ha scritto ad esempio il Financial Times:

Looking at raw valuation data for the U.S., we again come up with a plausible case that what we just witnessed was a drastic but welcome correction. Earnings have been boosted by the one-off impact of the corporate tax cut and by a widening of profit margins. Looking at stock valuations as a multiple of sales, the U.S. reached a level of overvaluation last January only seen once before in the last three decades — during the dot-com bubble of 1999 and 2000. What of the underlying view of the economy that comes from the markets? The outlook still looks bearish — and possibly too bearish given the strength of the latest U.S. employment data. The relative performance of the tech sector, thanks to Apple, is right down around its lows from mid-December. Its leadership is sorely missed. Meanwhile, the underperformance of big banks continues apace. Where does all this leave us? Regrettably, this does not look like a sell-off and recovery sparked by rookie errors from the new chair of the Fed. Rather, it looks like a necessary and healthy correction to a market that had reached untenable levels, catalyzed and exacerbated by the Powell comments. The sell-off on Christmas Eve did have the look of revulsion or catharsis about it, which implies a positive. But we have already enjoyed quite a bounce, and some of the underlying illogicalities of the market remain in place. We can expect further corrections and further volatility, no matter how Powell measures his words.

 

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Fonte: Bloomberg


Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 15 gennaio 2019, abbiamo trattato i seguenti temi:

  • Citigroup ha aperto la stagione USA delle trimestrali
  • Molto importanti i dati di ieri dalla Cina per l’export
  • Il dollaro USA si è stabilizzato sotto 1,1500 contro euro
  • SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo nuovamente degli utili delle Società quotate
  • SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà questa settimana Brexit ed i problemi economici e finanziari ad essa collegati

 

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