Big Giovedì per la sterlina britannica
E’ stato un giovedì carico di tensione per la sterlina britannica, visto il peso dei dati macro in uscita e visto anche il forte contenuto emotivo di questa riunione della Bank of England
di Valter Buffo 11 mag 2018 ore 09:26Commento giornaliero di www.recce-d.com
E’ stato un giovedì carico di tensione per la sterlina britannica, visto il peso dei dati macro in uscita e visto anche il forte contenuto emotivo di questa riunione della Bank of England, che come molti dei lettori sapranno non solo ha mantenuto invariato il tasso ufficiale di sconto, ma ha pure rivisto al ribasso le stime ufficiali sia per la crescita del Prodotto Nazionale sia dell’inflazione. Leggiamo nel dettaglio:
The Bank of England on Thursday left its key interest rate at 0.5%, meeting widely held expectations. The Monetary Policy Committee voted 7-2 to make no changes in policy, a decision that comes as inflation has slowed to a 2.5% rate but is still above the bank's 2% target. "The MPC judges that the impact of the past depreciation of sterling on CPI inflation, while remaining significant, is likely to fade a little faster than previously thought," the bank said in a statement. The bank cut its second-quarter inflation forecast to 2.4% and its GDP forecast to 1.4% in its Quarterly Inflation Report.
Notate bene che nelle parole di Carney c’è una considerazione molto significative, ovvero che l’inflazione rimarrà SOPRA l’obbiettivo ufficiale della Banca Centrale (2%), il che fa del Regno Unito un caso unico alMondo. Notate inoltre che Carney prevede un tasso di crescita del prodotto Interno allo 1,4%, ama allo stesso tempo mantiene un tasso ufficiale al 0,50%. Lasciamo a voi di fare il confronto: in Europa, il denaro costa lo 0,90% in MENO, e la crescita viene prevista al 2% nel 2018: l’economia di Eurozona viene “pompata” nel modo più ampio e persino esasperato, ma la differenza tra i due ritmi di crescita è poco significativa ed andrà poi verificata nel corso del 2018. Ad esempio, leggete i dati di ieri per il settore manifatturiero, dati a luci ed ombre ma sicuramente non indicativi di una crisi:
Manufacturing output in the U.K. fell for the second straight month in March, in a further signal of torpid economic growth. Production output from British manufacturers declined 0.1% on month in March after falling 0.2% in February, in the second straight drop after almost a year of growth. The sector was dragged down by weaker electrical equipment and pharmaceutical production, the Office for National Statistics said Thursday. That manufacturing weakness comes as overall industrial production edged 0.1% higher on month, partly thanks to increased power generation in a month of cold weather. In contrast to that increase, the unusually inclement weather contributed to a poor performance from the country's construction sector, with housing, public and repair works all suffering sharp declines, the ONS said.
Una situazione nel complesso stabile, come conferma la mancanza di una forte reazione del cambio della sterlina GBP nell’immediato (primo grafico sotto) ed in linea con le attese prima della riunione della BoE (secondo grafico sotto).
Fonte: ZH
Fonte: BBG
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 11 maggio 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Dollaro che torna verso 1,2000 dopo il dato di ieri per l’inflazione USA
- S&P 500 questa settimana in recupero, ma fermo nel range degli ultimi tre mesi
- Petrolio sempre forte, ma fermo a 71$ sul mercato Nymex
- SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana sul piano operativo ci occupiamo delle nuove opportunità sulle banche in Europa. Che non si trovano sul lato LONG
- SEZIONE L'ANALISI il tema della nostra Analisi sarà il rischio, da molti non percepito, che ogni giorno si manifesta più chiaramente sui mercati obbligazionari di tutto il Mondo