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BCE, un'analisi dell'ultima riunione

Il Consiglio non abbassa la guardia ed è pronto a reagire a tutte le contingenze, tra le quali anche una reazione eccessiva dei mercati al referendum inglese

di Edoardo Fagnani 6 giu 2016 ore 10:21

A cura di IntesaSanpaolo

Nessuna novità di rilievo è emersa dalla riunione del Consiglio BCE. Per ora il focus è sull’implementazione degli acquisti di titoli corporate che partiranno il prossimo 8 giugno e sul lancio della TLTRO II.

Tuttavia, il Consiglio non abbassa la guardia ed è pronto a reagire a tutte le contingenze, tra le quali anche una reazione eccessiva dei mercati al referendum inglese. La BCE prende atto che nell’ultimo mese il bilancio dei rischi per lo scenario macro è migliorato marginalmente, sebbene non tanto da far abbassare la guardia. D’altronde, la crescita più forte del previsto del PIL a inizio anno non si ripeterà nel trimestre in corso.
Nel complesso, la BCE ritiene che la ripresa procederà a ritmi moderati e più o meno in linea con le stime di marzo scorso. La previsione di crescita del PIL è confermata all’1,7% nel 2017 e rivista al ribasso di un decimo nel 2018, per effetto di un rallentamento dei consumi dovuto, molto probabilmente, alla revisione al rialzo delle stime sui prezzi energetici. I rischi per lo scenario di crescita sono ancora verso il basso e potrebbero derivare dalla debolezza dei mercati emergenti, dall’avvicinarsi del referendum inglese e in generale dal rischio geopolitico.

bce3_2A sostegno dell’orientamento ancora ampiamente accomodante, le nuove stime dello staff confermano le previsioni di inflazione 2017-18.
L’effetto del rincaro del prezzo del greggio, di circa 9 dollari al barile nel 2017-18 rispetto alle stime di marzo, è stato più che compensato dalla revisione al ribasso di un decimo all’anno dell’inflazione core nel 2016-18. Le revisioni al ribasso alla dinamica sottostante si giustificano data l’assenza di pressioni salariali nella maggior parte dei paesi fatta eccezione per la Germania. La BCE ritiene che per il momento non si siano manifestati effetti di seconda battuta sui prezzi sottostanti ma non esclude affatto che questo possa verificarsi nei prossimi mesi.
La valutazione dei rischi per la dinamica inflazionistica è, quindi, ancora verso il basso anche se Draghi ha spiegato che “la concentrazione della probabilità si è leggermente spostata verso l’alto”. La revisione al ribasso dell’inflazione core è una chiara indicazione che la BCE preferisce essere sorpresa verso l’alto piuttosto che verso il basso, come negli ultimi quattro anni e lasciano chiaramente la porta aperta a un nuovo aumento dello stimolo monetario.
Del resto il comunicato, e Draghi durante la conferenza stampa, ha ribadito che il Consiglio è in attesa di verificare l’effetto delle misure già in essere ma rimane pronto a reagire “ senza ritardi” ad eventuali contingenze negative: tra queste Draghi ha menzionato esplicitamente il referendum inglese ed eventuali effetti di seconda battuta sui prezzi core.

Il focus è ora sull’implementazione delle misure già in essere, il cui effetto si vedrà con il tempo. La BCE ha confermato l’avvio degli acquisti di titoli corporate il prossimo 8 giugno e della prima TLTRO II il prossimo 22 giugno. Però, in caso di indesiderato restringimento delle condizioni finanziarie, causato da un prolungato aumento della volatilità sui mercati dopo il referendum inglese, la BCE potrebbe forse decidere di tagliare il tasso sui depositi di altri 10 punti base.

La riammissione dei titoli di Stato greci fra le garanzie stanziabili è stata invece rinviata al completamento formale della prima revisione, sospeso in attesa di ulteriori misure legislative. Dovrebbe perciò aver luogo in luglio.

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