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La BCE rimuove il divieto di dividendo sulle banche: i possibili scenari

Il 23 luglio la BCE ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare i dividendi. Cosa comporterà questa decisione?

di Redazione Soldionline 11 ago 2021 ore 14:16

Il 23 luglio la BCE ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione rivolta a tutte le banche di limitare i dividendi. “Le autorità di vigilanza riprenderanno invece a valutare i piani patrimoniali e di distribuzione dei dividendi di ciascuna banca nell’ambito del regolare processo prudenziale”, ha precisato la banca centrale europea.

Cosa comporterà questa decisione per i principali istituti del Vecchio Continente, in particolare per quelli italiani?

Nell’analisi seguente il team di Algebris ha provato a dare una risposta a questa domanda, anche alla luce dei risultati dei recenti stress test condotti dalla BCE, i cui risultati sono stati diffusi a fine luglio.

 

bce_18La BCE ha finalmente rimosso il divieto alla distribuzione dei dividendi a cui erano sottoposte le banche europee. È importante notare che nella sua dichiarazione ha anche esplicitamente riconosciuto per la prima volta il ruolo cruciale dei buyback nei piani di gestione del capitale delle banche.

Prima della crisi da COVID-19, avevamo evidenziato come la normativa nei confronti del capitale delle banche europee e dei buyback azionari fosse cambiata. Lo scoppio della crisi COVID ha messo tutto questo in sospeso, ma il settore ha continuato ad accumulare capitale in eccesso durante questo periodo, e ora vediamo chiari segnali della volontà di restituirlo agli azionisti.

Di conseguenza, guardando al 2021, stimiamo per il settore un rendimento complessivo per gli azionisti (compresi i dividendi da recuperare e i buyback) dell’8%, e in seguito, su base più sostenibile, del 7%. In un mondo in cui i tassi stanno marciando verso il basso, riteniamo straordinaria la presenza di rendimenti così elevati. Agli attuali livelli di prezzo delle azioni, i buyback accresceranno significativamente il valore contabile tangibile per azione, portando anche un rendimento del patrimonio netto tangibile (ROTE) più elevato.

Inoltre, sono stati recentemente annunciati i risultati del primo stress test post-COVID, che si sono rivelati migliori del previsto per il settore nonostante le ipotesi macroeconomiche significativamente più onerose rispetto ai precedenti stress test.

Per esempio, assumendo un calo del PIL del 55% più alto delle aspettative, così come un tasso di disoccupazione che supera le attese del 52% nei suoi valori massimi. Ciononostante, quasi tutte le banche se la sono cavata bene, mantenendo buffer significativi ai requisiti minimi di capitale dopo i duri colpi inferti ai loro coefficienti di capitale. Sebbene l’esercizio di stress test sia in qualche modo teorico, si tratta in realtà di un altro segno del fatto che il regolatore consideri i livelli di capitale delle banche europee come più che adeguatamente capitalizzati per sopportare un grave shock economico potenziale (oltre alla crisi COVID appena subita).

I recenti movimenti dei tassi di interesse hanno catturato l’attenzione del mercato in questo specifico momento, ma sono rendimenti straordinari destinati a rimanere (perlomeno ai prezzi attuali delle azioni).

 

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.

 

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