NAVIGA IL SITO

BCE, quali le implicazioni per le prossime mosse?

Secondo Anna Grimaldi (IntesaSanpaolo) la banca centrale si trova in una posizione non facile e la tempistica delle prossime mosse è difficile da indovinare

di Redazione Soldionline 24 apr 2018 ore 10:54

Giovedì 26 aprile la BCE comunicherà le proprie decisioni di politica monetaria, seguite, come di consueto, dalle dichiarazioni di Mario Draghi.
Cosa aspettarsi da questa riunione? Secondo Anna Grimaldi, economista di IntesaSanpaolo per l'area euro, "la BCE si trova in una posizione non facile e la tempistica delle prossime mosse è difficile da indovinare".
Nell'analisi seguente l'esperta prova ad anticipare quali potrebbero essere le indicazioni che emergeranno dalla riunione di giovedì, con particolare riferimento al programma di acquisto di titoli.

 

bce-sedePensiamo che la BCE abbia interesse a mantenere ancora una comunicazione cauta e che voglia attendere maggiori informazioni dai dati su crescita e inflazione prima di decidere cosa fare con il programma di acquisto titoli. Draghi lo scorso venerdì ha indicato che rimane necessario un approccio “paziente, persistente e prudente”. Della stessa opinione Praet (membro del Comitato esecutivo) che lo scorso 16 aprile ha dichiarato che “le condizioni per interrompere gli acquisti di titoli non sono ancora rispettate, e bisogna continuare ad essere “pazienti, persistenti e prudenti”. Praet ha sottolineato che la fiducia in un ritorno sostenibile dell’inflazione al target rimane condizione imprescindibile per le prossime mosse di politica monetaria.

La BCE si trova in una posizione non facile e la tempistica delle prossime mosse è difficile da indovinare. Secondo Nowotny (10 aprile) il Consiglio deve agire in modo ben calibrato scegliendo la sequenza di passi e la tempistica: stringere troppo presto potrebbe indebolire la ripresa, ma dall’atra parte aspettare troppo a lungo potrebbe causare l’insorgere di bolle finanziarie. Sappiamo che la prossima mossa concerne il futuro dell’APP dopo il 30 settembre. Continuiamo a ritenere che non vi siano ragioni per estendere il programma di acquisto molto oltre la fine del 2018. La questione che si pone, data anche l’incertezza dai dati, è se il Consiglio vorrà annunciare la fine del programma o un ulteriore aggiustamento dei ritmi di intervento, continuando a segnalare che la misura è open ended. Riteniamo che di qui a luglio, la BCE avrà maggiore visibilità sulla crescita ma soprattutto sulla dinamica inflazionistica per prendere una decisione. Ma in ogni caso il programma verrà spento al più tardi nei primi mesi del 2019, anche per motivi tecnici. La scorsa settimana Villeroy (Banca di Francia) ha dichiarato che terminare il programma di acquisto APP a settembre o a dicembre non è una “questione esistenziale per il Consiglio”. Più membri del Consiglio hanno segnalato che una chiusura del programma dopo settembre è uno scenario ragionevole. In ogni caso, la politica monetaria resterà accomodante per un periodo esteso di tempo anche dopo la fine degli acquisti.

Il vero market rimane la guidance sui tassi. Nel caso in cui i dati non dovessero recuperare nei prossimi mesi, pensiamo che la BCE potrebbe rinforzare l’impegno a mantenere i tassi fermi ben oltre la fine degli acquisti, per cercare di preservare condizioni monetarie ancora di ampio supporto, piuttosto che estendere molto oltre settembre l’APP. Del resto, i mercati nelle ultime settimane hanno spostato in avanti, a metà 2019, le aspettative sul primo rialzo del tasso sui depositi.

 

Il mercato ha rivisto le attese di rialzo dei tassi nelle ultime settimane

il-mercato-ha-rivisto-le-attese-di-rialzo-dei-tassi-nelle-ultime-settimane

Nota: Euribor future contratti di giugno e dicembre 2019. Fonte: Thomson Reuters-Datastream


La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.
Tutte le ultime su: bce , mario draghi
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.