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BCE, cosa aspettarsi dalla riunione del 26 luglio

Solo in caso di diversi mesi di sorprese positive dai prezzi core a inizio 2019, la BCE potrebbe decidere di avviare un ciclo di rialzi già a luglio del prossimo anno

di Redazione Soldionline 19 lug 2018 ore 11:56

Giovedì 26 luglio è in programma la nuova riunione della BCE, la prima dopo le importanti decisioni prese nell’incontro del mese precedente.

Secondo Anna Maria Grimaldi, Economista Area Euro di IntesaSanpaolo, non sono previste novità né sul fronte delle misure di politica monetaria né su quello della comunicazione. L’esperta ritiene che, a meno di soprese dall’andamento dei prezzi al consumo, la BCE archivierà le misure non convenzionali per la fine del prossimo anno o nei primi mesi del 2020.

Nell’analisi seguente Anna Maria Grimaldi dettaglia i motivi di questa affermazione.

 

La riunione BCE della prossima settimana non vedrà alcuna novità né sul fronte delle misure di politica monetaria né su quello della comunicazione. I dati diffusi nelle ultime settimane confermano che l'espansione economica rimane solida e generalizzata a tutti i paesi.

La BCE vorrà, inoltre, ribadire che i progressi dell’inflazione verso un sentiero compatibile con l’obiettivo di medio termine sono sostanziali e giustificano le decisioni epocali prese alla riunione di Riga (LEGGI ANCHE: Riunione BCE: le nuove scelte sul quantitative easing e le parole di Draghi).

 

banca-centrale-europeaI rischi per la crescita dovrebbero essere valutati ancora come “circa bilanciati”, anche se è aumentato il peso dei rischi globali, date le scelte recenti dell’amministrazione americana in tema di dazi.

 

Il comunicato introduttivo confermerà che il programma di acquisto di titoli sarà archiviato per dicembre 2018, ma che la decisione rimane dipendente dall’evoluzione dei dati nei prossimi mesi.

Non ci aspettiamo novità sulla politica di reinvestimento dei titoli in scadenza.

 

Durante la conferenza stampa, non mancheranno domande di chiarimento sulla dicitura “tassi fermi attraverso l’estate del 2019”. Draghi vorrà ribadire che la nuova guidance sui tassi lega i futuri rialzi a variabili di stato, ovvero a un aumento duraturo dell’inflazione verso l’obiettivo di medio termine. Il focus è sulla dinamica dell’inflazione sottostante all’1,6% nel 2019, dall’1,1% stimato per quest’anno.

Pensiamo che solo in caso di diversi mesi di sorprese positive dai prezzi core a inizio 2019, la BCE potrebbe decidere di avviare un ciclo di rialzi già a luglio del prossimo anno.

 

bce-stime-tassi-19-luglio-2018

 

I verbali della riunione del 14 giugno rivelano che le decisioni prese a Riga riflettevano un ampio consenso all’interno del Consiglio.

Ciò supporta la nostra view che la BCE vorrebbe archiviare le misure non convenzionali per la fine del prossimo anno o nei primi mesi del 2020, anche se ha ritenuto appropriato mantenere, per ora, una comunicazione assai cauta.

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