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Azioni italiane: le large cap trainano. Opportunità tra le mid-small cap

Le borse hanno beneficiato della scelta della FED e della BCE di mantenere i tassi invariati, alimentando così l’aspettativa per una politica monetaria più accomodante per il 2024

di Redazione Soldionline 1 dic 2023 ore 11:24

I principali mercati azionari internazionali hanno chiuso il mese di novembre con performance brillanti. In particolare, il FTSEMib ha messo a segno un progresso superiore al 7%, portando il rialzo da inizio 2023 a circa il 25%.

Nella sua rubrica mensile “Italian Times”, Massimo Trabattoni - Head of Italian Equity di Kairos - ha segnalato che le borse hanno beneficiato della scelta della FED e della BCE di mantenere i tassi invariati, alimentando così l’aspettativa per una politica monetaria più accomodante per il 2024. Inoltre, con riferimento a Piazza Affari, l’esperto ha evidenziato che le large cap hanno guadagnato terreno con la conferma del rating sovrano e la revisione positiva dell’outlook di Moody’s.

Sulla base di queste indicazioni nella seguente analisi Massimo Trabattoni fornisce alcune indicazioni di investimento per i prossimi trimestri.

 

azioni-europaNel corso del mese di novembre tutti i principali indici azionari globali stanno conseguendo performance positive: per il mercato italiano il FTSEMib registra un +7,4% (+30,8% YtD), lo Stoxx Europe 600 un +5,4% (+11,0% YtD), l’S&P 500 +8,6% (+20,2% YtD) ed il Nasdaq +11,3% (+37,5% YtD) in valuta locale (total return).

La sovraperformance dell’azionario è ascrivibile, in primis, alla scelta della FED e della BCE di mantenere i tassi di interesse temporaneamente invariati, pur valutando l’opzionalità di ulteriori incrementi, qualora i dati macroeconomici tornassero ad evidenziare un’accelerazione dell’inflazione. Per il momento, questa pausa ha alimentato l’aspettativa per una politica monetaria più accomodante nel 2024, con un conseguente generalizzato rimbalzo dell’azionario e dell’obbligazionario.

Nello specifico caso dell’Italia, la forte performance delle large cap e il restringimento dello spread BTP-Bund a 10 anni sono anche dovuti alla conferma del rating sovrano del nostro paese da parte delle quattro principali agenzie (Standard & Poor’s, Moody’s, Fitch e DBRS), con la sorpresa di una revisione dell’outlook del nostro paese da “Negativo” a “Stabile” da parte di Moody’s. Questo ha dato ulteriore supporto, almeno nel breve, alla sovraperformance del settore bancario, il cui momentum è atteso rimanere ancora positivo fino alla fine di quest’anno, pur essendo inevitabilmente destinato a diventare più sfidante nel medio/lungo periodo, quando la visibilità sulla tenuta del ciclo macroeconomico sarà migliorata e la preferenza del mercato si sarà orientata in modo più marcato verso altri settori.

 

Nonostante il recente rimbalzo, continuiamo a sottolineare la forte divergenza di performance che, da inizio anno, contrappone da una parte le small e le mid cap e, dall’altra, le large cap.

Infatti, gli indici Star ed EGM, pur avendo conseguito nel mese rispettivamente un +9% ed un +2,1% YtD, perdono il -3,3% ed il -15,1%. Pertanto ribadiamo come questi ultimi mesi dell’anno offrano a nostro avviso un’ottima opportunità per l’acquisto selettivo dei nomi a piccola e media capitalizzazione, le cui valutazioni risultano ancora particolarmente compresse per via dell’indiscriminato rialzo dei tassi, ma che hanno comunque saputo navigare le fasi di incertezza dei mesi passati grazie alla comprovata resilienza del proprio business model e dei propri margini.

Mentre scriviamo si sta concludendo la reporting season del terzo trimestre, nel corso della quale gli investitori hanno cercato di cogliere segnali sullo stato di salute del consumatore finale, assestando la tenuta dei volumi e del pricing da qui a fine anno e prospetticamente per il 2024. In aggiunta, viene monitorato da vicino il trend di progressivo destocking (cioè smaltimento) delle rimanenze di magazzino risultanti dagli acquisti anticipati nei mesi passati ed eventuali aumenti nel prezzo dell’energia (petrolio in particolare), visto il rinnovato inasprimento del contesto geopolitico con il conflitto israelo-palestinese.

 

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