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Azioni Europa, dove si nascondono i rischi?

Secondo Philip Webster (BMO Global Asset Management) le perplessità non sono relative al mercato in sé, quanto piuttosto ai rischi che vengono assunti nel tentativo di ricercare utili

di Redazione Soldionline 17 ott 2017 ore 10:39

Ci sono ancora spazi crescita per il mercato azionario europeo, dopo che negli ultimi 12 mesi ha messo a segno una crescita del 23%?
Secondo Philip Webster, responsabile per le strategie azionarie di BMO Global Asset Management, "le perplessità non sono relative al mercato in sé, quanto piuttosto ai rischi che vengono assunti nel tentativo di ricercare utili".
Nell'analisi seguente l'esperto fornisce alcune indicazioni strategiche su come strutturare i propri investimenti in questo contesto di mercato, con un focus sul settore bancario.

 

europa-bandiera_1In passato ci siamo già espressi in merito alle nostre perplessità sulla situazione del mercato. L’analisi del settembre 2016, relativa alle valutazioni distorte e ai rischi ignorati è ad esempio estremamente attuale, nonostante in questi dodici mesi il mercato europeo sia cresciuto del 23%. Questo perché le nostre perplessità non sono relative al mercato in sé, quanto piuttosto ai rischi che vengono assunti nel tentativo di ricercare utili.
 
È necessario tenere a mente il concetto che, se un investitore dichiara di considerare il benchmark ma di non esserne vincolato, questa filosofia deve riflettersi nel suo operato e nella composizione del fondo. Crediamo inoltre che – nonostante oggi predominino il beta passivo e quello smart – una strategia azionaria differenziata e concentrata che abbia anche la possibilità di aggiungere alfa, si confermi un’alternativa più che valida.
 
Crediamo in un approccio bottom-up ma siamo anche consci che non si possa ignorare il contesto più ampio di mercato, in quanto alcuni trend influenzano la cosiddetta “mentalità di gregge”, che a sua volta influenza il mercato.
 
Quanto ai temi, “qualità a qualunque prezzo” e il dollaro USA sono chiaramente stati i trade più popolari nell’ultima parte dello scorso anno. La mancata correlazione tra crescita e valore si riflettono sulla situazione a cui assistiamo oggi: ovvero la fine dei miglioramenti dovuti alle fluttuazioni valutarie, con l’Euro in rafforzamento e un biglietto verde che perde terreno. Chiaramente siamo esposti al dollaro, ma abbiamo iniziato da tempo a rifocalizzarci sulle società che generano ricavi in Europa, un’area sostenuta dalla crescita economica, dalla disoccupazione in calo e da un generale miglioramento dell’economia nella regione.
 
Ad esempio, nel settore bancario, ciò dipende molto da dove si è posizionati sulla curva di qualità e rischio. DNB, ING e Intesa Sanpaolo, tra le banche commerciali, grazie alla solidità dei loro bilanci e delle loro riserve di capitale rappresentano per noi un investimento interessante.

 

La titolarità dell'analisi che qui riportiamo è dell'autore della stessa, e l'editore - che ospita questo commento - non si assume nessuna responsabilità per il suo contenuto e per le finalità per cui il lettore lo utilizzerà.
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