Azioni Europa, acquistare prima dello “Squeeze”?
Geoffroy Goenen (Candriam Investors Group) ritiene che nei prossimi mesi gli investitori torneranno a guardare con interesse all'area Euro. Tre parole chiave: Sentiment, Fondamentali e Squeeze
di Edoardo Fagnani 4 apr 2017 ore 11:08"Gli investitori globali si sono tenuti ai margini dell'Europa a lungo; negli ultimi tre anni il mercato europeo ha accumulato un gap pari quasi al 30% rispetto agli Stati Uniti" Lo segnala Geoffroy Goenen, Head of European Equities, Candriam Investors Group.
Secondo l'esperto sono stati due i motivi principali di questa discrepanza: l'attrattiva che gli Stati Uniti hanno presentato negli ultimi anni e il malfunzionamento del progetto europeo.
Tuttavia, Geoffroy Goenen ritiene che nei prossimi mesi gli investitori torneranno a guardare con interesse all'area Euro e nell'analisi seguente spiega i motivi di questa convinzione.
Gli investitori globali si sono tenuti ai margini dell'Europa a lungo; negli ultimi tre anni il mercato europeo ha accumulato un gap pari quasi al 30% rispetto agli Stati Uniti. Nel 2016 oltre 100 miliardi sono stati disinvestiti dai fondi azionari europei.
Ciò è attribuibile all'attrattiva che gli Stati Uniti hanno presentato negli ultimi anni e al malfunzionamento del progetto europeo.
Il panorama politico della regione è complesso, se non incomprensibile, per un non europeo. Sebbene gli investitori globali temano una paralisi politica o economica dell'Europa, noi riteniamo che le elezioni del 2017 e la Brexit costituiscano l'opportunità per un nuovo slancio verso una maggiore integrazione, minori interferenze centrifughe e infine una migliore operatività politica.
Per questo motivo siamo convinti che, in seguito alle elezioni, gli investitori globali ritorneranno massicciamente sulla regione, che pensiamo appaia storicamente interessante.
I nostri principali argomenti si fondano su tre parole chiave: Sentiment – Fondamentali – Squeeze.Sentiment
Gli indici PMI europei su servizi e industria, a livello regionale e (relativamente a Francia e Germania) nazionale, sono a favore dei titoli azionari europei. I flussi di notizie sono estremamente positivi: creazione di posti di lavoro, accelerazione della crescita e anche - fenomeno impensabile fino a due anni fa - un ritorno alla normalità dell'inflazione.
L'indice ISM USA si è oggi discostato nettamente dal trend della crescita economica; l'indicatore dovrà convergere meccanicamente - al ribasso - verso il PIL; gli indicatori europei, al contrario, sono molto più aderenti alla realtà economica.
Il sentiment attuale degli investitori sull'amministrazione Trump presenta rischi di delusione a seguito dei negoziati con il Congresso e dei ritardi che ne deriveranno nella realizzazione delle promesse elettorali.
Fondamentali
Attualmente le fonti della crescita degli utili societari sono diverse, in funzione della loro provenienza, se in Europa o negli Stati Uniti. L'aumento degli EPS negli USA è in gran parte il frutto di uno sforzo di riduzione dei costi e dei programmi di riacquisto delle azioni; al contrario il momentum in Europa deriva dal dinamismo della crescita del fatturato delle aziende.
Inoltre, i PE adeguati al ciclo indicano che l'Europa è particolarmente conveniente rispetto agli Stati Uniti.
Dal punto di vista della valutazione, l'attuale divario tra le valutazioni USA ed europee ha fatto segnare il livello massimo degli ultimi decenni, e ciò a favore dell'Europa.
L'Europa non è mai stata così conveniente rispetto agli USA.
Squeeze
Gli investitori globali sono attualmente sottoinvestiti in Europa. Inoltre, i volumi europei sono significativamente inferiori rispetto al passato.
Il probabile ritorno massiccio degli investitori con l'avvicinarsi delle elezioni francesi e la scarsa liquidità dovrebbero creare un "effetto squeeze" che amplificherà di conseguenza i potenziali di rialzo delle azioni europee.