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Azionario, la stagione degli utili del settore tech

di Redazione Lapenna del Web 17 feb 2023 ore 09:27 Le news sul tuo Smartphone

scenario-politicoSecondo quanto riporta Axelle Pinon - membro dell’Investment Committee di Carmignac - negli ultimi dieci anni, ad aver rappresentato il metodo migliore per ottenere performance superiori al resto del mercato in un contesto globale in cui la crescita era scarsa, è stato il mercato dei titoli delle Big Tech. Ad oggi, però, la situazione è cambiata, con Apple che che ha riportato risultati trimestrali deludenti che hanno messo fine a tre anni di record di vendite e profitti, seguita da Meta e da Microsoft, quest'ultima ha registrato vendite in aumento del 2%, ma un calo del segmento PC del 19%.

"La prima ragione alla base della debolezza degli utili è la decelerazione della spesa IT. Dopo aver intensificato la transizione digitale durante la pandemia, le aziende stanno ora ottimizzando la struttura dei costi a causa dell'indebolimento del contesto macro, il che sta danneggiando il mercato del cloud" riporta l'esperta, la quale rimarca come società dal calibro di Amazon, Microsoft e Google dipendano fortemente dal comparto cloud. "Sebbene Amazon Web Services generi meno di un sesto del fatturato di Amazon, l'azienda non sarebbe redditizia senza la sua divisione cloud", ha puntualizzato Axelle Pinon.

Il secondo motivo, invece, riguarda i consumatori e la decelerazione della domanda. "Ad esempio, Apple ha avvertito che i suoi prodotti (Mac e iPad) saranno soggetti a una domanda inferiore nei prossimi mesi", ha aggiunto l'esperta.

Infine, Axelle Pinon ha sottolineato che i ricavi pubblicitari di Alphabet sono scesi solo per la seconda volta nella storia della società, a causa dell'indebolimento delle prospettive macroeconomiche e del vento contrario delle valute.

Axelle Pinon ha evidenziato che la crescita complessiva dei ricavi delle big tech, sia in termini assoluti che relativi, sta rallentando. "Ciò significa che le differenze che avevano caratterizzato i titoli tecnologici rispetto al resto del mercato si stanno attenuando", ha puntualizzato l'esperta, secondo cui l'espansione dei multipli dovrebbe essere molto più limitata per questi nomi rispetto agli ultimi 10 anni. "Il motivo principale è che è improbabile che si torni a un quadro di inflazione dello 0-2%, il che implica tassi più elevati più a lungo e quindi multipli più bassi. Di conseguenza, siamo convinti che il mercato debba adeguarsi a questa nuova realtà. È quindi il momento di tornare al buon vecchio stock picking", ha concluso Axelle Pinon.

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