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Azionario Europa, come affrontare la volatilità?

In mercati come questi, gli investitori dovrebbero considerare strategie income capaci di garantire rendimenti solidi, cosa che strategie più rischiose non sarebbero in grado di fare

di Redazione Soldionline 31 mar 2016 ore 11:32

A cura di Victoria Legget, gestore azionario europeo, e Scott Meech, co-Head del team azionario europeo di Union Bancaire Privée - UBP

E’ sempre difficile prevedere come le problematiche macroeconomiche possano influenzare gli investimenti. L’inizio difficile del 2016 ha aiutato a ricordarcelo. In mercati così volatili, tutte le convinzioni dei gestori vengono messe a dura prova e molti potrebbero essere tentati di modificare le proprie strategie, anche nel caso in cui non ci siano sufficienti informazioni a giustificare tale comportamento. In un contesto del genere, la strategia migliore è spesso quella di aspettare e non farsi prendere dal panico.

analisi4_1In mercati come questi, gli investitori dovrebbero considerare strategie income capaci di garantire rendimenti solidi, cosa che strategie più rischiose non sarebbero in grado di fare. Tenendo a mente l’ovvio caveat “le azioni sono pur sempre azioni” e i rischi intrinsechi di questa asset class, esiste l’opportunità di trovare titoli che offrano un reddito sostenibile. Queste società tendono ad avere bilanci solidi e a generare buoni flussi di cassa. Questa è un’osservazione importante per gli investitori che, in un contesto così incerto, non dovrebbero fare affidamento esclusivamente sull’apprezzamento di capitale delle azioni detenute in portafoglio.

Le strategie income sono spesso considerate difensive per via della natura stessa di questi titoli. Tuttavia, ciò non è del tutto vero. Anche alcuni titoli ciclici possono garantire interessanti dividendi e giocare un ruolo importante all’interno di una strategia income ben bilanciata. Esistono titoli ciclici caratterizzati da bilanci molto solidi, così come altre qualità (come bassi costi di produzione), e che quindi sono meno volatili rispetto agli altri titoli. Grazie ai loro bilanci e alla loro capacità di creare liquidità, queste aziende sono in grado di sopravvivere a fasi recessive, hanno la capacità di riorganizzarsi e potrebbero avvantaggiarsi di controparti in crisi, non sostenute da bilanci ugualmente solidi. Relativamente al mercato in generale, queste società in grado di generare un reddito costante sono molto interessanti nei periodi più travagliati.

Per quanto riguarda i dividendi, è chiaro che gli investitori e i gestori si trovano in una fase più complessa di quanto non si vedeva da tempo. C’è stato uno scenario relativamente positivo negli ultimi anni, che ha potenzialmente reso gli investitori un po’ troppo soddisfatti della capacità delle società di distribuire dividendi. Ma con le attuali pressioni sulla crescita economica globale, soprattutto nei Mercati Emergenti, ci sarà un crescente numero di imprese che avrà difficoltà nel pagare dividendi a causa di una riduzione nei flussi di cassa. Pagare dividendi agli azionisti servendosi del debito piuttosto che degli utili non è sostenibile. Di conseguenza, anche se potrebbe essere più complesso, è importante scegliere aziende caratterizzate da bilanci solidi. In questo contesto, i gestori dovranno essere più attenti.
 
In media, le società europee stanno ancora scambiando a livelli inferiori rispetto ai picchi di profittabilità, cosa che invece non avviene sul mercato americano. Inoltre, le valutazioni non sembrano troppo care. L’Europa si trova in una fase diversa di politica monetaria, che ha condotto ai benefici e alle opportunità legati a una moneta relativamente più debole. In aggiunta a ciò, i bassi prezzi del petrolio dovrebbero continuare a essere di supporto sia per gli esportatori che per i consumatori europei. La BCE continua con gli sforzi volti a stimolare l’economia, quindi è probabile che in Europa la ripresa, a un ritmo modesto, continuerà, supportata dalla forza dei consumatori, anche a dispetto di una crescita globale più lenta. Sotto vari aspetti, l’Europa è meglio equipaggiata, rispetto a quasi ogni altra regione, per affrontare il cammino attraverso questa difficile fase economica.

Tenendo conto di tutto questo, la strategia income sull’azionario europeo di UBP ha sovrappesato per tre anni il settore dei beni di consumo discrezionali, attraverso titoli sia del comparto automobilistico che di quello dei media, in quanto molte di queste aziende hanno aumentato i dividendi e generato molta liquidità. Nonostante le preoccupazioni che il mercato ha in generale nei confronti della situazione globale, l’andamento di queste società continua a suggerire che non ci dovrebbero essere troppi timori su questi specifici settori. La strategia adesso sovrappesa anche il comparto delle telecomunicazioni, un settore nel quale i rendimenti e i flussi di cassa si stanno adesso stabilizzando dopo un lungo periodo di ristrutturazione e consolidamento. I dividendi in questo settore sembrano adesso attraenti e sostenibili, in forte contrasto con la situazione di tre anni fa.

Attualmente i mercati sono stati caratterizzati da una tale rotazione e una tale volatilità che un portafoglio perfetto un giorno, diventa un portafoglio da incubo il giorno seguente, ed è dunque fondamentale avere forti convinzioni durature. I temi centrali della strategia income sull’azionario europeo di UBP rimangono invariati, con un continuo focus su titoli generatori di reddito sostenibile, mantenendo comunque un portafoglio ben bilanciato.

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