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Azionario Europa: il calo dei prezzi dell’energia può favorire la ripresa?

I prezzi energetici inferiori sarebbero un vantaggio per i margini di profitto delle imprese. Tuttavia, non è ancora il momento di posizionarsi in modo aggressivo

di Redazione Soldionline 30 dic 2022 ore 10:49

Cosa aspettarsi dai principali mercati azionari in Europea nel 2023, dopo la forte correzione subita negli ultimi 12 mesi?

Martin Skanberg - Fund Manager, European Equities di Schroders – ha provato a dare una risposta a questa domanda, evidenziando che il calo dei prezzi dell’energia potrebbe offrire sostegno ai mercati. “I prezzi energetici inferiori sarebbero un vantaggio per i margini di profitto delle imprese”, ha spiegato l’esperto.

 Tuttavia, Martin Skanberg ha precisato che non è ancora il momento di posizionarsi in modo aggressivo. Nell’analisi seguente, l’esperto spiega il motivo di questa affermazione.

 

investimenti-europaLa domanda per il 2023 è se i mercati riusciranno a superare il difficile contesto macroeconomico.

La speranza che l’inflazione abbia già raggiunto il suo picco, almeno negli Stati Uniti, di recente ha sostenuto l’azionario. È possibile che questo slancio continui nella prima parte del 2023, per poi venire meno nel corso dell’anno.

 

Il calo dei prezzi dell’energia potrebbe offrire sostegno

Dopo i forti aumenti dei prezzi dell’energia in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il mercato è rimasto in attesa di una recessione nell’Eurozona, che non si è ancora verificata.

I prezzi dell’energia si stanno ora moderando e i confronti anno su anno diventeranno più facili. La recessione sembra ancora lo scenario più probabile, ma la moderazione dei prezzi dell’energia potrebbe far sì che la recessione sia più breve e meno profonda di quanto sarebbe stata altrimenti.

Così come non è ancora arrivata la prevista recessione, non è arrivato nemmeno il previsto forte ridimensionamento degli utili aziendali. I prezzi energetici inferiori sarebbero un vantaggio per i margini di profitto delle imprese. Un’altra influenza positiva è rappresentata dall’attuale risoluzione delle disruption della catena di approvvigionamento causate dalla pandemia. Entrambi i fattori potrebbero aiutare i profitti a rimanere solidi, anche se persistono ulteriori pressioni sui costi legate all’aumento delle richieste salariali.

 

Non è il momento di posizionarsi in modo aggressivo

I trend a lungo termine potrebbero sostenere alcune aree del mercato. Sebbene gli investimenti in generale potrebbero diminuire a causa dell’aumento dei costi di finanziamento, riteniamo che la tendenza verso una produzione più localizzata continuerà.

Un’altra area di interesse per gli investimenti sarà la difesa, con l’aumento della spesa da parte dei governi a seguito della guerra in Ucraina.

La transizione energetica rimane un tema chiave per l’Europa e la sicurezza energetica è diventata fondamentale. Gli investimenti potrebbero essere indirizzati verso quei progetti che offrono il ritorno più rapido in termini di sicurezza.

Riteniamo che lo scenario peggiore, ovvero una recessione profonda e prolungata, possa essere evitato. Ciò favorirebbe un miglioramento del sentiment nei confronti dei titoli azionari dell’eurozona, attualmente molto sfavorita dagli investitori.

La grande incognita resta la guerra in Ucraina. Alla luce di ciò e delle incertezze sulle prospettive di crescita, non è il momento di posizionarsi in modo aggressivo. Come sempre, ci concentreremo sulle migliori opportunità a livello di titoli, puntando su specifiche aree di crescita, che si possono trovare anche nei periodi economici più difficili.

 

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