Atteggiamento prudente su Piazza Affari
Negli ultimi 12 mesi Piazza Affari ha registrato una performance migliore rispetto a quella registrata dai mercati azionari europei. La tendenza non ha subito modifiche nelle ultime settimane
di Redazione Soldionline 11 apr 2018 ore 10:54Negli ultimi 12 mesi Piazza Affari ha registrato una performance migliore rispetto a quella registrata dai mercati azionari europei. La tendenza non ha subito modifiche nelle ultime settimane, nonostante l’esito incerto delle elezioni dello scorso 4 marzo. Tuttavia, gli analisti di Anima consigliano di adottare un atteggiamento "prudente con una conseguente riduzione del profilo di rischio del portafoglio, in attesa di sviluppi sul fronte politico". Nell'analisi seguente gli esperti forniscono alcune indicazioni di investimento in Europa e in Italia.
Europa: il posizionamento si fa più tattico
Nell’ultimo mese le Borse europee hanno registrato una generalizzata debolezza a causa dell’ondata di volatilità che si è mantenuta ad un livello superiore alla media degli ultimi 12 mesi. Complici un insieme di fattori, che vanno dalle tensioni commerciali e geopolitiche tra USA e Cina/ Europa alle prospettive di crescita che rimangono buone ma con indicatori di sentiment che potrebbero avere raggiunto il punto di picco, senza dimenticare i rialzi dei tassi negli USA e valutazioni superiori alle medie storiche. Pertanto, il giudizio per i mercati azionari europei viene mantenuto neutrale con un posizionamento che diventa più tattico, in quanto le opportunità di rendimento derivano dalla capacità di interpretare e di saper sfruttare anche movimenti di breve respiro ma profondi.
I dati relativi alle stime sugli utili dei prossimi dodici mesi hanno raggiunto il miglior livello dal 2011, a conferma del buon momento per le aziende europee. Per quanto riguarda il posizionamento settoriale il giudizio resta costruttivo sul settore finanziario, in quanto si ritiene che dovrebbe beneficiare della risalita dei tassi interesse sui bond sovrani. Inoltre dovrebbe giocare a favore di questo comparto anche il recente movimento al rialzo della curva dell’Euribor con un effetto positivo sui margini operativi delle banche europee, che stanno beneficiando anche della crescita dei prestiti al settore privato e del miglioramento della qualità dei propri Assets.
Viene sovrappesato anche il settore energetico: queste società dovrebbero essere favorite da un ribilanciamento della domanda e dell’offerta sul mercato del petrolio, in quanto la recente ripresa dei prezzi sembra destinata a continuare. Il prezzo del petrolio nelle ultime settimane si è stabilizzato intorno ai 65 dollari a barile e ciò dovrebbe portare ulteriore vantaggio.
Una riflessione a parte merita il settore della tecnologia, a maggior ragione dopo che è scoppiato il caso Facebook, per il peso che ricopre negli indici a livello globale (meno in Europa) e per il contributo determinante che ha fornito alla crescita degli utili negli ultimi anni. È difficile, infatti, che i mercati azionari possano sganciarsi dalle sorti di questo settore, che al momento ha due ordini di problemi: il rischio di azioni politiche volte a inasprire la regolamentazione sul fronte protezione dei dati, specie in Europa; il rischio che si sviluppi una guerra tariffaria.
La tecnologia, infatti, è proprio al centro della disputa fra Stati Uniti e Cina e la gran parte delle società ha una catena di approvigionamento e distribuzione molto integrata su scala globale. L’Ocse stima che un aumento permanente del 10% dei costi associati al commercio internazionale da parte di Stati Uniti, Europa e Cina su tutti i beni importati, potrebbe determinare un calo del PIL globale compreso fra 1% e 1,5%.
Al momento il team gestionale di ANIMA non si aspetta nel proprio scenario centrale che si scateni una vera e propria guerra tariffaria globale, tuttavia ritiene che oggi si tratti del rischio più significativo per i mercati e che come tale vada monitorato con attenzione.
Italia: la migliore fra le Borse europee
Finora il mercato azionario italiano rappresenta il miglior mercato europeo, nonostante l’esito incerto delle elezioni dello scorso 4 marzo. L’allocazione si mantiene comunque prudente con una conseguente riduzione del profilo di rischio del portafoglio, in attesa di sviluppi sul fronte politico. Le aspettative di crescita permangono comunque positive anche per il 2018 e questo potrà contribuire a mitigare l’impatto dell’incertezza che sussiste riguardo la futura stabilità governativa. A riprova gli indicatori di sentiment di imprese e consumatori si mantengono su valori mediamente elevati e sono coerenti con una positiva dinamica del PIL. Un contributo importante al buon andamento della Borsa italiana è rappresentato anche dalla spinta che continua ad arrivare dalla domanda per i PIR (Piani Individuali Risparmio) da parte degli investitori.
Principali indici azionari