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Mercati azionari, un'analisi sulla stagionalità del mese di ottobre

Nel mese di ottobre si sono spesso poste le basi per un rialzo successivo e se questo non si è verificato c'è comunque stata una lateralizzazione tendenzialmente indolore per gli operatori

di LombardReport .com 19 ott 2021 ore 11:52

Di Pier Nicola Assiso - LombardReport.com

analisi-tecnica_11Il mercato è veramente apatico e questo non me lo toglie nessuno dalla testa: al massimo un paio d'ore al giorno mi possono bastare... e poi via con altro: corsa (se la schiena regge) e - perché no? - anche la piscina. Come ho avuto modo di scrivere lunedì scorso ATTENZIONE che per - almeno - un broker presente sul mercato italiano il future è uguale all'indice, quindi non confondetevi! Personalmente sono stato indotto in errore perché se leggo sul ticker "Indice EOD (ovvero end of day)" parto dal presupposto che si tratti di un indice, invece NON LO E'. E' un errore macroscopico perché come ho già scritto il derivato non è altro che una capitalizzazione dell'indice a scadenza moltiplicata per un tasso risk free, ma tant'è. Lo ripeterò un pò di volte negli articoli delle prossime settimane in modo da evitare ulteriori errori. Non continuerò a tempestare di email il broker perché è come la guerra di Don Chisciotte contro i mulini a vento e di tempo ne ho ben poco da sprecare. Qui sotto, a beneficio dei lettori del sabato, riporto quanto da me già fatto presente, ovvero che sulla linguetta in alto a sinistra c'è scritto INDICI FTSEMIB EOD D (che personalmente interpreto come Indice FTSEMIB END OF DAY su un grafico Daily) ma sul sito di Borsa Italiana il valore dello stesso è differente, proprio perché per questo broker vale l'equazione Indice=derivato ma abbiamo visto che così non può essere.

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Dunque, dicevamo, il derivato italiano ha rotto la resistenza posta a 25900 punti con un allungo che lo ha portato ad un close settimanale a 26250. A mio avviso l'aspetto interessante lo si nota non tanto sul grafico orario quanto su quello daily dove è stata chiaramente rotta una trendline dinamica discendente di medio periodo che ha guidato la correzione/ribasso dalla metà di agosto quando avevo ipotizzato che il mercato potesse fermarsi. Credo che la correzione che "doveva" verificarsi ci sia stata e quindi....

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Ad oggi siamo alla metà del mese di ottobre! E questo cosa vuol dire? Scopriamolo subito.

Nel grafico seguente ho indicato una stagionalità interessante sull'indice Dow Jones dal 1999 all'anno scorso, ma potrei andare molto più a ritroso nel tempo, fidatevi. Come vedete ci sono delle frecce in su e pochissime in giù. Ciascuna di loro si riferisce all'andamento del mese di ottobre (e a seguire dei mesi successivi). Notiamo un'enorme abbondanza di frecce verso l'alto rispetto a quelle verso il basso che però, quando si sono verificate, hanno portato a grosse perdite sul mercato nello stesso mese o in quello immediatamente successivo (ottobre 2018, oppure ottobre 2008....oppure ottobre 1987) . Solo a ottobre 2020 abbiamo avuto un mese negativo che però è stato letteralmente spazzato via da quello di novembre, ma il 2020 è stato un caso in cui si è andati al di fuori delle code della gaussiana e quindi ci può stare (cerchio grigio a destra presente nel grafico): tutto sommato anche in questo caso si sono poste le basi per una bella salita successiva.

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L'aspetto più interessante riguarda quindi il fatto che nel mese di ottobre si sono spesso poste le basi per un rialzo successivo e se questo non si è verificato c'è comunque stata una lateralizzazione tendenzialmente indolore per gli operatori.

Credo quindi che il mercato con alta probabilità abbia finito la correzione e sia nuovamente pronto per rialzare la testa, almeno per qualche settimana. Per il momento gli orsacchiotti li lasciamo ai bambini.

C'è poi una statistica piuttosto interessante che riguarda gli acquisti nel mese di ottobre. Pensate che negli ultimi diciotto anni un acqusito fatto il ventiduesimo giorno di trading è stato profittevole con una accuratezza del 100% (diciotto su diciotto per intenderci). Quest'anno però ottobre ha solo ventuno sedute di borsa aperta ma non è questo il punto. Il discorso è che stiamo entrando in una stagionalità nuovamente positiva e quindi sfruttabile nel breve termine. Credo che l'aspetto più importante sia sempre quello di cavalcare l'onda avendo il vento in nostro favore. E' quindi altamente probabile che si verifichi una gamba rialzista a partire dall'ultima settimana di ottobre e fino ai primi giorni di novembre. L'unico aspetto che mi disturba (anche se non si tratta di un timing tool) riguarda l'inflazione che negli Stati Uniti è risalita. Qualche mese fa se non ricordo male avevo indicato su queste colonne la soglia critica del 5,00-5,5% come livello chiave dopo il quale si sono verificate recessioni dagli anni '50 ad oggi. L'equazione è presto fatta: salita tassi (o politiche monetarie meno espansive) = trade off differente tra equity e bonds ovvero alternativa all'investimento azionario. Ma, ripeto, l'inflazione NON è un indicatore di timing (piuttosto un alert).

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Se l'inflazione è uno dei fattori chiave da tenere presente, gli altri sono attualmente positivi e penso ad esempio alla curva dei rendimenti che non mostra andamenti anomali per quanto riguarda la sua inclinazione. Di seguito il grafico della curva a sinistra e dell'S&P500 a destra.

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Il mercato del lavoro statunitense continua a normalizzarsi con le nuove richieste di sussidi di disoccupazione settimanali che sono scese sotto quota 300.000 per la prima volta dall'inizio della crisi pandemica. I problemi in questo caso sorgono quando la disoccupazione sale: la gente ha infatti meno denaro da spendere e si genera quindi una recessione (evidenziata in grigio mentre in rosso è segnato l'aumento). Di seguito il grafico relativo dagli anni '50 ad oggi. Dal minimo da cui si è partiti l'anno scorso c'è ancora un discreto spazio di discesa a mio avviso.

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Passiamo ora alla mia watchlist

Argento. Toccata la trendline dinamica discendente che sta guidando il ribasso dall'area 29-30 dollari l'oncia. I 23,85 dollari sono il primo target anche se non escludo un tentativo di pullback verso 22,7 dollari.

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L'aspetto interessante che può far pensare ad una ripresa dei corsi deriva dall'analisi delle posizioni assunte dai produttori - linea blu - che utilizzano la commodity e che tendono a comprare sui ribassi e a vendere sui rialzi rispetto ai money market rappresentati dalla linea rossa (fondi e portafogli di investitori) che hanno capitolato nel recente ribasso. I produttori tendono infatti a calmierare l'andamento del sottostante essendo insiders e conoscendo meglio di chiunque altro il sottostante.

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Seri Industrial. Dalla mia analisi di mercoledì è partita a razzo (nonostante un discreto ritracciamento in intraday). Da 8,5 a 9,61 euro: +13% in tre sedute con volumi stratosferici. Non tirerei troppo la corda su un titolo che ha fatto così tanto in così poco tempo e che è soggetto ad improvvisi vuoti d'aria.

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Gabetti PS. Sempre interessante da un punto di vista grafico: uscita da un lungo rettangolo con buoni volumi e consolidamento al di sopra dello stesso. Tecnicamente lo stop andrebbe posto al di sotto della lunga congestione ma personalmente sarei preoccupato dovesse rientrare all'interno dello stesso. L'obiettivo è di andare a ritestare l'area posta a 2,05 (massimi di fine luglio).

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Fiera Milano. Boom e sboom (in intraday): rottura secca di 3,80 con massimo poco dopo a 3,90 (+2.6%) e poi classico ritracciamento al punto di partenza. Per ora ha cercato di sfondare 3,85 ma deve chiudere sopra tale livello. Come avevo già scritto è il classico titolo che forza determinate aree e poi ritraccia. Al momento l'ideale è che rimanga sopra l'area 3,65 con uno stop sotto 3,50 market on close.

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Per oggi è tutto. Ad maiora!

 

Per altre raccomandazioni di borsa: LombardReport.com

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