Le ombre (cinesi) si allargano
Le tensioni tra Cina e Usa sul tema dei dazi rimane elevata e non si vede una via di uscita: anche perché, nelle stesse ore, aumenta la tensione sul cambio tra yuan e dollaro USA
di Valter Buffo 10 ott 2018 ore 08:38Commento giornaliero di recce-d.com
Forse avete letto ieri dei nuovi annunci di Trump in merito alle tariffe contro la Cina: che potrebbero aumentare, e quasi del doppio, nel caso in cui la Cina rispondesse alle precedenti tariffe con nuove tariffe. Insomma, la tensione rimane elevata e non si vede una via di uscita: anche perché, nelle stesse ore, aumenta la tensione sul cambio tra yuan e dollaro USA.
Per due volte, negli ultimi due giorni, il Ministero del Tesoro USA ha espresso, in forma pubblica, le sue preoccupazioni per la debolezza della valuta cinese, che dopo un (modesto) rafforzamento da qualche seduta è tornata a puntare quota 7 contro dollaro USA, ed anzi, per essere più precisi la ha già superata, almeno se si utilizzano i cosiddetti “tassi di interesse forward” (nel primo dei due grafici) che anticipano, sui mercati, le mosse future dei tassi di cambio.
Le ragioni per le quali ci interessiamo di questa evoluzione sono numerose, ed anche della massima attualità: tal taglio del costo del denaro interbancario, deciso nel weekend dalla Banca Centrale di Cina, ai dati di ieri, con il Fondo Monetario che taglia le stime per la crescita della Cina addirittura al 6,2%.
Il taglio dei tassi deciso dalla PBOC (nel secondo grafico che vedete qui sotto) ha sorpreso gli operatori, perché da settimane le Autorità cinesi ripetono di “non volere la svalutazione del cambio” come ritorsione per le tariffe introdotte dagli USA (è ovvio che tassi di interesse più bassi favoriscono la fuoriuscita dei capitali: https://www.soldionline.it/analisi-scenario/ombre-cinesi ).
Mentre il taglio delle stime di crescita economica preoccupa gli operatori finanziari perché tutti sanno che negli ultimi anni la crescita economica in Cina è stata stimolata dalla crescita sia del credito bancario sia del debito obbligazionario: c’è quindi il timore, diffuso, che un calo della crescita possa aumentare le difficoltà dei debitori nel ripagare i loro debiti, aumentando i casi di default.
A questo quadro, già molto complesso, aggiungete poi la situazione della Borsa, entrata ormai da un mese in una fase di bear market (un calo di oltre il 20% dai massimi) e capirete perché in questo momento, sui mercati, l’attenzione verso quello che succede in Cina è altissima
Fonte: ZeroHedge
Fonte: Bloomberg
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 10 ottobre 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Riapre negli USA il mercato delle obbligazioni: nuovi massimi per i rendimenti, poi una fase di ribasso
- Ieri il rendimento del BTp decennale è salito ancora la mattina a nuovi massimi
- Il dollaro ieri è rimasto sotto quota 1,1500 contro euro
- SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana sul piano operativo ci occupiamo della volatilità dei mercati e di come trarne un vantaggio per il proprio portafoglio
- SEZIONE L'ANALISI il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la crescita economica nella parte finale del 2018 e nel 2019