Alla ricerca dell’effetto-Trump
Analizzando l’indice globale delle grandi banche e l’indice delle Borse in Europa si nota come in entrambi i casi siamo oggi ai livelli di dicembre 2016. L’effetto Trump non c’è (più)
di Valter Buffo 25 ott 2018 ore 07:57Commento giornaliero di recce-d.com
Il lavoro che Recce’d si propone di fare ogni giorno per i lettori di SoldiOnline.it che sono anche investitori è soprattutto quello di fornire a chi ci legge utili elementi giudizio, che lo aiutino a separare i fatti reali e concreti dai titoli dei giornali e dai servizi delle tv specializzate come CNBC.
Si tratta di uno sforzo notevole, quello di andare controvento: ad esempio, soltanto 12 mesi fa chi avesse tentato di scrivere che l’effetto-Trump sulle Borse NON era qualche cosa su cui basare le scelte di portafoglio veniva trattato a dire poco come un ingenuo, se non come un pazzo.
Per questo, è con particolare soddisfazione che oggi Recce’d propone ai lettori di esaminare i due grafici in basso:
- Nel primo l’indice globale delle grandi banche
- Nel secondo l’indice delle Borse in Europa
In entrambi i casi siamo oggi ai livelli di dicembre 2016, ed in entrambi i casi l’effetto Trump non c’è più. Tra le tante cose da osservare, c’è soprattutto il fatto che nel primo grafico sono incluse le banche USA, ovvero proprio quelle che maggiormente avrebbero dovuto trarre beneficio dalle scelte di Trump, e non soltanto per le tasse sugli utili.
Altrettanto significativo il fatto che per le società che operano in Europa e sono incluse nel secondo indice per tutto il periodo considerato dal grafico hanno goduto di un cambio favorevole, con l’euro che contro dollaro USA è stato scambiato per molti mesi sopra 1,2000.
Ci pare utile sottolineare che la gestione di portafoglio è proprio questo: sapere orientare gli investimento separando i fatti dai titoli dei quotidiani e della tv, dagli slogan di vendita di chi non è consulente ma solo venditore di Fondi Comuni, e dalla retorica delle banche internazionali di investimento, ovvero di tutti quelli che solo 12 mesi fa fi consigliavano di investire sull’effetto-Trump, perché da lì sarebbe partita la fase di “crescita globale sincronizzata”.
Farete meglio a non fidarvi, la volta prossima.
Fonte: ZeroHedge
Fonte: Bloomberg
Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 25 ottobre 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:
- Il dollaro scende sotto 1,1400 contro euro, in attesa di vedere i dati di domani
- Ieri abbiamo visto la trimestrale Microsoft, e poi oggi Amazon, Google, Intel
- L’Italia mantiene, in modo coerente, la sua linea sulla Legge Finanziaria: l’Europa di oggi non è quella del 2011
- SEZIONE L'OPERATIVITA' questa settimana sul piano operativo ci occupiamo della stagione USA delle trimestrali
- SEZIONE L'ANALISI il tema della nostra Analisi sarà questa settimana la Legge Finanziaria … non in Italia, ma nel Regno Unito