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A chi conviene la guerra (dei cambi)?

Le valute sono il tema del giorno e del mese, e noi ieri abbiamo scritto che non sappiamo ancora se ci sarà oppure no una vera e propria guerra delle valute

di Valter Buffo 26 gen 2018 ore 09:03

Commento giornaliero di www.recce-d.com

 

Le valute sono il tema del giorno e del mese dopo una prolungata fase di tregua (primo grafico qui sotto), e noi ieri abbiamo chiuso il nostro contributo scrivendo che non sappiamo ancora se ci sarà oppure no una vera e propria guerra delle valute, ma per noi investitori il risvolto più importante nel caso sarebbe la stabilità (instabilità) di tutti i mercati, e non solo del mercato delle valute. Dello stesso parere si era detto due giorni fa il Chairman della banca USA JP Morgan:

“We should prevent it at all costs,” Frenkel said, adding that it would be “devastating” for the world economy. “A currency war in the monetary sphere is the mirror image of protectionism in the real sphere. We should have a mindset of openness in all dimensions.”

Aggiungendo poi queste parole:

Frenkel, a former Bank of Israel Governor, also said optimism at the World Economic Forum in Davos is “unprecedented,” but there’s too much leverage in the global economy and executives, political leaders and policy makers shouldn’t ignore the risks. “Let’s make sure we are not building skyscrapers on very soft ground,” he said. “Debt is the soft ground.”

Ieri durante la giornata poi noi tutti abbiamo letto articoli a decine, e tra gli argomenti toccati ci sembra di particolare significato ricordare quello che successe negli anni Ottanta, quando esplose una vera e propria Guerra delle valute tra USA ed Europa, a cui si riferisce sia il brano che segue sia il secondo grafico più in basso.

For the real deal, go back to the 1980s. The guardians of the world’s most advanced economies had an accord in 1985 to drive down the dollar, but they fell out in 1987 after a follow-on agreement to halt its slide. West German policy makers “should not expect us to sit back here and accept” their raising interest rates, then-Treasury Secretary James Baker said in October 1987. The U.S. administration later told the New York Times it would let the dollar drop as a response. The rising tensions were later cited as a contributor to the Black Monday stock collapse.

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Fonte: BBG

 

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Fonte: BBG

 

Nel daily dedicato ai Clienti, The Morning Brief, di oggi 26 gennaio 2018, abbiamo trattato i seguenti temi:

  1.     Sempre tensione sui rendimenti delle obbligazioni: Bund a 10 anni a 0,60% ed anche decennale USA verso 2,70%
  2.     Euro sotto attacco: Draghi ha lanciato un avvertimento. Sale sopra 12500 poi torna a 1,2350
  3.     Trimestrali USA in pieno svolgimento: ma ieri Intel, 3M e Caterpillar non hanno mosso la Borsa
  4.     SEZIONE L'OPERATIVITA'    questa settimana sul piano operativo ci occupiamo nuovamente di banche, dopo che hanno riportato le grandi banche USA
  5.     SEZIONE L'ANALISI    il tema della nostra Analisi sarà la crescita degli Stati uniti, in attesa dei dati importantissimi di venerdì prossimo

 

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