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Obbligazioni corporate: un aggiornamento sul settore auto

Di tutti i sotto-settori delle obbligazioni "Corporate", quello automobilistico è da sempre uno dei più volatili, negli ultimi mesi tuttavia si è registrata una notevole stabilità delle quotazioni (a parte poche eccezioni come FIAT).

di La redazione di Soldionline 1 set 2005 ore 10:35
Di tutti i sotto-settori delle obbligazioni 'Corporate', quello automobilistico è da sempre uno dei più volatili, negli ultimi mesi tuttavia si è registrata una notevole stabilità delle quotazioni (a parte poche eccezioni come FIAT).

In questa fase di relativa tranquillità valutiamo i principali emittenti automobilistici sottolineando rischi e prospettive.

General Motors (Baa1/BBB): la situazione è molto migliorata da un punto di vista patrimoniale grazie alla drastica riduzione del deficit relativo al fondo pensione dei dipendenti. Da un punto di vista reddituale la crescita economica in USA ha favorito un netto miglioramento dei conti negli ultimi 12 mesi, il colosso USA continua tuttavia a perdere quote di mercato.
Lo 'spread' rispetto ai tassi interbancari swap va da +0,70% (scadenza 2 anni) a +1,80% (scadenza 10 anni).
GM è estremamente dipendente dal ciclo economico; se continuerà la robusta ripresa in USA ci potranno essere ulteriori guadagni, nel caso invece di una frenata i titoli GM sono a forte rischio di correzione.
Sia Moodys che S&P hanno outlook negativo sul rating (cioè stanno considerando un possibile abbassamento).
Ford (Baa1/BBB-): Ford resta l'emittente più debole (a parte FIAT) del settore auto; sia la situazione patrimoniale che quella reddituale sono in miglioramento ma la situazione resta molto delicata. Anche Ford come GM continua a perdere quote di mercato in USA ad un ritmo preoccupante.
Lo 'spread' rispetto ai tassi interbancari swap va da +0,90% (scadenza 2 anni) a +2% (scadenza 10 anni).
Anche Ford (ancora più di GM) è estremamente dipendente dal ciclo economico; se la ripresa dovesse frenare Ford potrebbe trovare forti difficoltà a completare la ristrutturazione attualmente in atto.
Vista l'esigua differenza (in termini di rendimento) rispetto ai titoli GM, ci sembra che Ford presenti un rapporto rischio/rendimento peggiore.
Moodys ha un outlook negativo sul rating (cioè sta considerando un possibile abbassamento).
DaimlerChrysler (A3/BBB): il gruppo ha mostrato segni di ripresa in Europa e nel segmento dei veicoli commerciali, mentre resta l'incognita della divisione americana (Crysler), che continua a soffrire perdite di quote di mercato.
Nel complesso i fondamentali sono migliori rispetto a GM e Ford, questo si ripercuote nello 'spread' rispetto ai tassi interbancari swap che va da +0,55% (scadenza 2 anni) a +1,15% (scadenza 10 anni).
Anche DaimlerChrysler è abbastanza dipendente dal ciclo economico (anche se meno di Ford e GM); può rappresentare una sorta di 'via di mezzo' per chi non vuole rischiare troppo ma cerca comunque rendimenti più elevati rispetto ai titoli di stato.
Sia Moodys che S&P hanno outlook negativo sul rating (cioè stanno considerando un possibile abbassamento).
Volkswagen (A2/A): il gruppo tedesco è in forte difficoltà con perdita di quote di mercato e riduzione dei margini, non si vedono a breve inversioni di tendenza. Ci aspettiamo per i prossimi mesi un periodo difficile e l'inizio di una fase di ristrutturazione con tutte le incertezze del caso.
Lo 'spread' rispetto ai tassi interbancari swap va da +0,35% (scadenza 2 anni) a +0,75% (scadenza 10 anni).
Data la situazione operativa attuale le emissioni Volkswagewn presentano a nostro avviso un rapporto rischio/rendimento poco favorevole, probabilmente si potranno acquistare a livelli più vantaggiosi tra qualche mese..
Sia Moodys che S&P hanno outlook negativo sul rating (cioè stanno considerando un possibile abbassamento).
Renault (Baa2/BBB): il gruppo francese ha ancora una situazione patrimoniale piuttosto debole, ma continuano a migliorare i fondamentali (anche grazie a Nissan); ci aspettiamo che il miglioramento continui anche nei prossimi 12-24 mesi riportando i ratio patrimoniali su livelli più equilibrati.
Il miglioramento della situazione è già scontato nei prezzi; lo 'spread' rispetto ai tassi interbancari swap va da +0,35% (scadenza 2 anni) a +0,65% (scadenza 10 anni).
Da questi livelli i margini di miglioramento ci sembrano molto limitati, mentre se qualcosa 'dovesse andare storto' nei prossimi 12 mesi ci potrebbero essere forti correzioni. Anche nel caso di Renault quindi il rapporto rischio/rendimento ci sembra poco interessante (anche se per motivazioni diverse rispetto a Volkswagen).
Peugeot (A3/A-): il gruppo francese, dopo anni di forte crescita, ha perso un po' di smalto vedendo ridursi la sua quota di mercato rispetto a un anno fa; la situazione patrimoniale resta comunque molto solida.
Lo 'spread' rispetto ai tassi interbancari swap va da +0,25% (scadenza 2 anni) a +0,50% (scadenza 10 anni).
Riteniamo Peugeot un investimento relativamente prudenziale rispetto agli altri emittenti automobilistici europei; non vediamo margini ne di ampio miglioramento ne di ampio peggioramento.
S&P ha un outlook positivo sul rating (cioè sta considerando un possibile innalzamento).






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