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I mercati finanziari sono guidati talvolta da drivers incoscienti

Tra la spazzatura nelle strade di Napoli (non in tutte, perché pare che nei quartieri ben controllati dalla camorra, c'è una pulizia per le strade da far quasi invidia alla Confederazione Elvetica), Ben Bernanke e Mervyn King (Governatore della Bank of England), noi siamo incerti su chi merita la palma del peggiore.

di Redazione Zingarate 14 gen 2008 ore 12:32

Dopo attenta valutazione, il verdetto parla chiaro:

•(1)    Ben Bernanke
•(2)    Mervyn King
•(3)    Stato Italiano (= spazzatura di Napoli)

Perché Ben Bernanke al primo posto dei disastri? Perché guida la prima economia del mondo, perché è lento nel valutare le situazioni e prende decisioni tardive. In questo weekly, molta parte è dedicata alle mosse tardive del Governatore della Federal Reserve Bank.
Perché Mervin King al secondo posto tra i peggiori? Perché da un mese almeno, ha annunciato un taglio dei tassi; all'annuncio, la sterlina ovviamente cominciò a perdere terreno; da 0.6750 del 31 agosto 2007 e poi da 0.6950 del 31 ottobre 2007 - si scivola a 0.7115 del 30 novembre e addirittura a 0.7375 il 30 dicembre; Mervyin chiede a chi sa fare di conto che gli producano la svalutazione del pound rispetto all'euro: da 0.6750 a 0.7375 si tratta del 9.25%. Non poco, pensa Mervyin. E il 10 gennaio, non se la sente di tagliare il 'lending rate'. Era al 5.50% e lì resta. Ha paura e attende. Attende che la Fed faccia il suo sporco lavoro il 30 gennaio. Se ci fosse stata (il 10 gennaio) una riduzione dei tassi della sterlina, il 95% delle case di analisi (Rbs e Goldman Sachs in testa) prevedeva un recupero della sterlina, anche sino a 0.7150. La Bank of England non si muove e l'effetto è esattamente l'opposto di quanto forse ipotizzato. La sterlina accelera la sua svalutazione e venerdì 11 gennaio tocca un top di 0.7585 per chiudere la settimana a 0.7550. (- 11.85% da 0.6750). Decisamente, c'è quasi da toccar ferro. Il ricordo di Soros e il suo attacco alla sterlina del 1992, aleggia ancora nell'aria.
Per tornare alle cose dei giorni nostri, la fresca svalutazione della sterlina ha avuto un effetto imprevisto e indesiderato (per le autorità di Sua Maestà britannica): nella classifica del Pil per nazione, la Gran Bretagna è stata ora superata dalla Francia: la nuova compilation vede le prime sei nazioni collocarsi in questo ordine: (1) Usa (2) Giappone (3) Germania (4) Cina (5) Francia (6) Gran Bretagna. Martin Weale, direttore del National Institute of Economic and Social Research ha definito l'evento "un cataclisma politico ed economico" che, aggiunge Weale, "mette in serio dubbio la competenza dei responsabili della gestione dell'economia". Negli ultimi dieci anni, il Cancelliere dello Scacchiere o Ministro dell'Economia (come si direbbe in Occidente) è stato l'attuale Primo Ministro, Gordon Brown. E il Governatore della Bank of England, da un po', è Mervyin King.
Nella critica garbata e feroce, ai massimi vertici del governo di Sua Maestà, non mi ritrovo più  solo!
Per finire in bellezza, mi ero dimenticato: la Northern Rock, già ottava banca del Regno Unito, verrà nazionalizzata nel corso della prossima settimana dal Governo inglese. Nel Regno del più ampio liberalismo economico, si adotta una misura classica che, in casi analoghi, verrebbe adottata dalla Repubblica Popolare di Cina. A proposito della crisi della sterlina, il report di G.S. che citeremo più sotto,  scrive: "EURO/GBP has moved 10% higher since August and the GBP TWI has seen one of the biggest TWI moves in the last 20 years". Una sola volta, negli ultimi 20 anni, si era verificato un movimento così repentino e ampio e questo è avvenuto nel periodo della grande crisi della sterlina (1992-1994), espulsa insieme alla lira italiana dallo Sme.
TWI sta per Trade-Weighted-Index che misura le variazioni del cambio di una moneta contro un basket di monete.

 

Andamento dei mercati valutari: i punti salienti della settimana  

La settimana è stata contrassegnata da quattro eventi:

•-          La riunione della Bce che si è conclusa con un nulla di fatto, ampiamente previsto, con i tassi fermi al 4%. Trichet, nel discorso successivo alla decisione, ha con decisione rimarcato che se i rinnovi contrattuali di importanti contratti in Germania e non solo in Germania venissero attuati al livello massimo della forchetta che ha visto industriali e sindacati convergere (per un incremento deciso dei salari, volto anche a far riprendere il potere d'acquisto falcidiato negli ultimi anni), la Bce, suo malgrado, non può che vigilare. Il che significa che non sarebbe da escludere un ritocco al rialzo (dal 4% al 4.25%) dei tassi ufficiali, se l'inflazione se ne andasse per conto proprio.

•-          La riunione della Bank of England, dove i tassi sono rimasti invariati al 5.50% con i risultati sottolineati poco sopra.

•-          Il discorso di Bernanke.

•-          Il take over di Countrywide Financial messo a segno da Bank of America, importante perché il primo operatore nel settore dei mutui immobiliari veniva considerato sul punto di una bancarotta. Il prezzo offerto rappresenta appena il 70% del valore di libro degli attivi.

•-          Per Washington Mutual, secondo operatore del settore, sarebbe pronta ad intervenire JpMorgan Chase nella veste del cavaliere bianco di turno.

Usa     - novembre -

 bilancia commerciale  - usd 63.1 atteso - 59.7

Un dato assai pesante, su cui ha influito in modo rilevante il prezzo del petrolio, lascia molto a pensare. Non è lontano il tempo in cui gli Stati Uniti, sul loro debito pubblico, non potranno più fregiarsi della tripla AAA (warning di Moody's).

 Franco svizzero e dollaro canadese

CHF: Prosegue costante, lenta e moderata la ripresa del franco svizzero; dopo 1.6329 della scorsa settimana, in coincidenza con il momento di massima debolezza della sterlina inglese, l'euro/chf è sceso sino a 1.6249. Posizioni appetibili sembrano essere al momento:

•-          gbp + chf    - posizione strategica -

•-          yen + chf    - posizione di breve  periodo -

•-          usd + chf    - caso mai dovessimo vedere 1.50 di euro/usd

CAD: dopo una lunga rincorsa il dollaro canadese da 0.9050 (se non ricordiamo male) ha toccato per la prima volta da mesi quota 1.02. Il declino del dollaro canadese, dopo una rivalutazione che aveva visto il cambio scendere da 1.2050 a 0.9050, viene da alcuni interpretato come un anticipo della futura ripresa del dollaro americano. In questa ottica, i due super-attori - sterlina a 2.10 contro dollaro e dollaro canadese a 0.9050 contro dollaro usa  - entrambi ora in forte correzione possono fungere da  indice segnaletico prima che il mercato vada poi a toccare anche l'euro. Possibile una toccata e fuga a 1.5140. 1.5140 come 2.10 e come 0.9050?

Chi scrive,  si astiene per il momento per una serie di motivazioni:

•a)      perché il quadro mi appare incerto

•b)      tenderei a dare il dollaro per spacciato e poi mi ricredo

•c)       l'unica cosa certa, almeno per i primi tre mesi dell'anno, mi sembra il probabile superamento di quota 1.000 per l'oro

•d)      infine, perché dopo  la pubblicazione del  weekly report del 28 gennaio 2008, mi concedo una pausa di riflessione

In compenso portiamo all'attenzione del lettore il forecast di Goldman Sachs nel suo recentissimo Global Viewpoint del 10 gennaio 2008 - "Moreover, with the Fed Funds rate now forecast to go to 2.50% this year, we change our forecast for the G3 currencies:

pair currencies

Euro/usd

Usd/yen

previous forecast

Previous forecast

31 marzo 2008

1.51

102

1.43

110

30 giugno 2008

1.51

102

1.43

110

31 dicembre 2008

1.40

110

1.35

112

"The 12-month forecast reflects our expectations that the US recession will be relatively short and that the expected adjustment of the external imbalances will ultimately lead to better long-term outlook for the dollar".

 

Euro/usd e yen giapponese

Si è ripetuto anche questa settimana un relativo equilibrio fra dollaro ed euro. Equilibrio rotto solo in concomitanza dell'intervento di Bernanke, che ha spinto, in un mercato colpito da isteria, il cambio da 1.4650 a 1.4820. La chiusura a 1.4775 lascia la situazione aperta a varie ipotesi. Ma tutte in un range, a mio parere, piuttosto ristretto, del tipo 1.4540-1.5040. Lo yen invece naviga perfettamente in questo mercato, mantenendosi ancora piuttosto lontano da quel 107.25 che è la base, per ora, di ogni rimbalzo. La possibilità per lo yen di muoversi agevolmente nella fascia: 158.50 - 163.50 nel rapporto con l'euro, mantiene la divisa del Sol Levante sotto coperta, lasciando al franco svizzero oneri e onori della ribalta.

Citigroup e Merrill Lynch

A giorni, le principali banche americane faranno conoscere i risultati della trimestrale che si concludeva al 31 dicembre. E molte daranno notizia di altre svalutazioni dei loro assets. Citugroup e Merrill Lynch si stanno premurando di trovare in Asia investitori pronti a iniettare fondi. La Citigroup dovrebbe ricevere tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari da tre fonti: il principe saudita Alwaleed, un fondo del Kuwait e il Cic = China Development Bank. Merrill Lynch è ancora in cerca di investitori.

BERNANKE

Ora veniamo a Benjamin Shalom Bernanke.

Seguiamo la scaletta temporale dei tagli operati dal Fomc della Fed dal 18 settembre 2007 ad oggi:

18 settembre '07  

da 5.25% a 4.75%

30-31 ottobre '07

Da 4.75% a 4.50%

11 dicembre  '07

Da 4.50% a 4.25%

29-30 gennaio '08

Da 4.25% a 3.75%        *  ipotesi altamente probabile *

 

Rimembranza / numero uno

 

Salex weekly report del 6 giugno 2006:

" Ben Bernanke avrà il coraggio di abbassare i fed funds al 4.75%? "

 

Forse no, anzi magari li alza al 5.25%. E sarà il diluvio!

 

....... e diluvio è ...

E' noto che i provvedimenti di politica monetaria richiedono un lasso di tempo compreso tra 6 e 12 mesi prima di sortire un effetto concreto sull'economia. Giugno 2006 era, ad avviso di chi scrive, il momento giusto per una mossa coraggiosa (alla Greenspan, tanto per intenderci) e, allo stesso tempo, anticipatrice. Ben si muove solo ex-post, mai ex-ante. Questo, a volte,  è un guaio!

 

18 SETTEMBRE 2007: (primo ribasso dei tassi: da 5.25% a 4.75%)

•·        scherzosamente o meno, Ben ha agito in ritardo sulla scaletta bittantiana di ben: 469 GIORNI -

•·        Ben crede ancora che l'effetto della crisi dei 'subprime loans' possa limitarsi a 50 miliardi di dollari -

 

Rimembranza / numero due

 

Salex weekly report del 19 marzo 2007 :

" Ben Bernanke si è infilato in un autentico 'cul de sac' "

 

......Ben c'è dentro fino al collo...

 

Qualunque mossa Bernanke decida ora, sotto il maglio di una situazione economica che può deragliare, è sbagliata. E forse tardiva!

Rimembranza /  numero tre

 

Da Il Sole

 24 Ore

 di giovedì 2 agosto 2007

Giacomo Vaciago

Il nervosismo dei mercati e la

 

 

calma di Bernanke

pagina 1 e pagina 12

 

Ritagliamo dal pezzo di Vaciago quelli che ci appaiono i punti di forza:

"... è opportuno considerare i risultati delle ricerche pubblicate negli anni 90 dall'allora Professore a Princeton, oggi chairman della Fed, Benjamin S. Bernanke. In quei lavori scientifici che gli hanno dato meritata fama Bernanke affrontava due temi:

•·        quello della fragilità finanziaria e in connessione ad essa la possibilità che avvengano crisi economiche

•·        e quello dell'utilità o meno che la politica monetaria risponda a variazioni dei prezzi delle attività patrimoniali (azioni, immobili).

•·        non si ricorda altro caso di banchiere centrale che si trovi a fare politica monetaria in condizioni così simili a quelle da lui stesso a lungo studiate...."

"... Ciò che importa sottolineare è che, finora, le difficoltà che sono emerse negli Stati Uniti durante l'ultimo anno non hanno smentito le previsioni del Bernanke accademico. La fragilità del sistema finanziario è confermata  ed è soprattutto dovuta alla mancata percezione della rischiosità dei nuovi strumenti finanziari. Come dimostra la vicenda dei prestiti immobiliari a clienti poco affidabili (subprime): l'innovazione finanziaria è rivolta alla riduzione e/o gestione del rischio, ma quando esagera, poi il rischio si vendica...."

"Ma fin qui, (il pezzo è del 2 agosto 2007 - n.d.r.) le gravi perdite relative ai mutui immobiliari non hanno messo in forse la solidità delle banche a stelle e strisce. Non hanno fatto deragliare l'economia e non hanno neppure intaccato l'ottimismo del consumatore americano".

"Bernanke, in vari lavori scientifici, dimostrò che fa bene la Banca Centrale ad ignorare le borse, sia quando salgono sia quando scendono..."

Bene, è tutto molto bello: ma quando le borse scendono e scendono magari un po' troppo vivacemente e da qui si innesca un meccanismo perverso che passa attraverso la riduzione dei valori mobiliari e 'al limite' dei consumi, allora la banca centrale corre in soccorso. E' chiaro che il confine tra decremento dei valori mobiliari e immobiliari e l'eventuale decremento dei consumi, anticamera di una possibile recessione è spesso impalpabile, difficile da individuarsi nel timing corretto. Insomma quello che appare socratico in una costruzione accademica, può non esserlo più di tanto, nell'applicazione di un caso concreto.

 

 Rimembranza /  numero 4

 

dal weekly report del 10 settembre 2007: titolo

"I mercati azionari e i dati macroeconomici Usa stanno forzando le Banche Centrali a ridurre i tassi"

 

 

Rimembranza / numero 5

 

Dal weekly report del 5 novembre 2007

 

Ben Bernanke e gli altri Governatori della Federal Reserve hanno fatto quello che il mercato, nella stragrande maggioranza, riteneva fosse giusto: il Board del Fomc ha deciso di abbassare di un quarto di punto sia il tasso dei Fed Funds sia il tasso di sconto. 4.50% e 5.00% sono i due nuovi livelli, con lo scarto dello 0.50% mantenuto tra i due cursori.  Noi riteniamo che sia stato commesso un errore! Era il momento di dare un'altra sforbiciata dello 0.50% così da portare i tassi dal mitico 5.25% ad un più appropriato 4.25%. Così non è stato e penso che qualcuno, fra non molto,  si pentirà a causa della timidezza adottata.

Perché era giusto abbassare ora  i tassi dello 0.50%?

Per permettere ad alcuni portafogli di importanti istituzioni internazionali di 'respirare', favorendo un recupero anche se parziale del valore degli assets. Un taglio dello 0.25%, a mio parere, serve a poco; in questa delicatissima fase congiunturale, il gradualismo andava messo da parte, per accelerare il processo di assestamento. In effetti Ben e gli altri si sono trovati di fronte ad una triade di problemi che noi avevamo (credo) ben evidenziato nei mesi scorsi e che ora sono venuti a galla tutti insieme. Ora che,

 - termini come 'cul de sac' sono entrati nel linguaggio comune;

 - termini come 'caduta verticale del biglietto verde' che tanto hanno scandalizzato i più sono ora    quasi diventati di moda;

- e un termine come:  ' cosa verrà dopo? ' diventerà di moda fra non molto;

 

Rimembranza /  numero 6

 

Giovedì 10 gennaio 2008, Ben Bernanke, a Washington, durante un convegno sul settore immobiliare, ha pronunciato queste parole: "Siamo pronti a significativi interventi, necessari a sostenere la crescita e a fornire adeguate garanzie contro i rischi di spirali negative".

Tagli anche aggressivi sui tassi di interesse, se necessario. Il che sta a significare che nella seduta del Fomc del 29 e 30 gennaio 2008, i tassi sui Federal Funds scenderanno dal 4.25% al 3.75%.

Perché non prima, Bernanke??!!

* Reazione delle borse americane al discorso di Bernanke:    (giovedì 10 gennaio 2008)

indice Dow Jones: + 0.92% - indice S&P + 0.79% - indice Nasdaq + 0.56%

* Controreazione delle borse americane, il giorno successivo: (venerdì 11 gennaio 2008)

indice Dow Jones: - 1.92% - indice S&P - 1.36% - indice Nasdaq - 1.95%

 

30 gennaio 2008:

•·        scherzosamente o meno, Ben fa approdare i tassi dei Fed Funds a 3.75%, con un ritardo sulla scaletta bittantiana di ben 142 GIORNI (dal 10 settembre '07 al 30 gennaio '08)

Complimenti Ben Shalom Bernanke!

Purchasing Power Parity   = PPP

 

Da National Bank Financial del 10 gennaio 2008 - Stéfane Marion - rende edotti sulla revisione messa in atto dal FMI per quanto concerne nuovi calcoli statistici per valutare il Purchasing Power Parity di ogni moneta. L'effetto statistico più eclatante ha portato in basso il peso del GDP della Cina che nel 2007 passa da un precedente + 15.8% a un più modesto + 10.9% mentre il peso dell'India scende dal + 6.4% al + 4.6%. Al contrario il peso degli Usa sale dal 19.3% al 21.4%.

Nulla toglie che la crescita delle due economie asiatiche nel 2008 servirà a compensare il rallentamento che Usa - Europa e Giappone saranno costretti a subire per una certa parte dell'anno.

 

BONDS

La caduta dei mercati azionari si è riflessa immediatamente nel rialzo delle quotazioni dei titoli di stato governativi = ricerca della sicurezza = fly to quality; dove il rendimento è quasi un corollario trascurabile; ed ecco che ci troviamo di fronte a rendimenti del genere:

Usa //

tasso dei fed Funds : 4.25%

tasso a 2 anni        :  2.69%

tasso a 3 anni        :  3.13%

tasso a 10 anni      :  3.84%

 

Da qui a 12 mesi, c'è chi ipotizza i seguenti tassi:

Federal Funds  :  2.75% 

 dai livelli attuali:

 - 1.50%

Boe                 :  3.75% 

 dai livelli attuali:

 - 1.50%

Bce                 :  3.75% 

 dai livelli attuali:

 - 0.25%

BoJ                 :  0.25% 

 dai livelli attuali:

 - 0.25%

 

Euribor

Ci ripromettiamo un aggiornamento dei tassi Euribor nel prossimo numero del weekly report;

Principali movimenti dei cross primari:

Euro/usd: la base minima è sempre rimasta tra 1.4640 e 1.4660; i massimi a 1.4756 - 1.4742 - 1.4742 da lunedì a mercoledì; solo il mitico, incredibile Ben Bernanke è riuscito nell'impresa di far violare i top prices con un 1.4813 di giovedì e 1.4820 di venerdì; con quella faccia un po' così.....

Euro/yen: gioco di rimessa, con 159.93 e 160.05 lunedì e mercoledì; massimi attorno a 162.25; chiusura a 161.05;

Euro/chf: tenta ogni tanto di riprendersi, ma il cammino sembra segnato; 1.6423 e 1.6449 i due massimi; i minimi 1.6289 giovedì e 1.6249 venerdì;

Usd/canada: prosegue delicatamente il declino del dollaro canadese, dopo lunghe stagioni di trionfo; 1.0219 il massimo venerdì, 0.9970 il minimo di lunedì;

Usd/rand: appartiene ancora alla categoria dei forti: 6.9135 - 6.8850 - 6.8650 - 6.8250 e un mitico drop a 6.7550 sono le cinque chiusure giornaliere;

Dati macroeconomici della settimana:

 

Area

Tipologia del dato

dato

Dato atteso o precedente

 

 

 

 

Oro

Fixing      30  dicembre        2005

513.00

 

Oro

2° fixing  12 maggio            2006

725.00

 

Oro

Mercati asiatici 14 giugno     2006

542,50

 

Oro

2° fixing 30 giugno              2006

613.50

 

Oro

2° fixing 29 dicembre           2006

632.00

 

Oro

2° fixing 28 giugno              2007

647.25

 

Oro

fixing 31 dicembre               2007

836.50

Unico fixing

Oro

2° fixing 4 gennaio              2008

855.00

Record settimanale a 865

Oro

2° fixing 11 gennaio            2008

891.00

Record settimanale a ...

Oro

Post fixing a New York

900.10

......   900.10

 

 

 

 

Usa     Borsa di Wall Street  

Chiusura  09 gennaio           2006

D.Jones     11.009

 

Usa     Borsa di Wall Street

Chiusura  30 giugno             2006

D.Jones     11.158

 

Usa     Borsa di Wal, Street

Chiusura  29 dicembre          2006

D.Jones     12.463

 

Usa     Borsa di Wall Street

Chiusura  28 giugno             2007

D.Jones     13.422

  

Usa     Borsa di Wall Street

Chiusura 31 dicembre           2007

D.Jones     13.265

  

Usa     Borsa di Wall Street

Chiusura 04 gennaio            2008

D.Jones     12.900

  

Usa     Borsa di wall Street

Chiusura 11 gennaio            2008

D. Jones    12.606

- 4.96% da inizio d'anno

 

 

 

  

Giappone -  Nikkei 225

Chiusura 03 febbraio          2006

16.660

 

Giappone -  Nikkei 225

Chiusura 30 giugno            2006

15.505

 

Giappone -  Nikkei 225

Chiusura 29 dicembre         2006

17.226

 

Giappone -  Nikkei 225

Chiusura 28 giugno            2007

17.932

  

Giappone -  Nikkei 225

Chiusura 31 dicembre         2007

15.308 

 

Giappone -  Nikkei 225

Chiusura 04 gennaio          2008

14.691

 

Giappone -  Nikkei 225

Chiusura 11 gennaio          2008

14.111

- 7.82% da inizio d'anno

 

 

 

 

Germania - Dax

Chiusura 30 dicembre           2005

5.408

 

Germania - Dax

Chiusura 30 giugno              2006

5.683

 

Germania - Dax

Chiusura 29 dicembre           2006

6.597

 

Germania - Dax

Chiusura 28 giugno              2007

7.921

  

Germania - Dax

Chiusura 31 dicembre           2007

8.067

 

Germania - Dax

Chiusura 04 gennaio            2008

7.809

 

Germania - Dax

Chiusura 11 gennaio            2008

7.718

- 4.33% da inizio d'anno

 

 

 

 

Usa    settimana al 05.01.08

Jobless claims   

322.000

Precedente : 337.000

Eurozona                 

PIL   - 3° trimestre

+ 0.8%

Atteso + 0.7%

 

 

 

 

Usa                novembre

Trade figures

- 63.1 bios usd.

Atteso - 59.7

Bce

Meeting del 10 gennaio   2008

4.00%

Invariati come previsto

BoE

Meeting del 9/10 gennaio 2008

5.50%

Invariati - previsioni disattese

 

Tabella : andamento delle quotazioni delle materie prime da fine 2004 a fine 2007

Tabella 1 : metalli preziosi  

Metalli preziosi

30 dec. 04

30 dec. 05

30 dec. 06

28 dec. 07

  

  

  

  

  

Oro

435

513

632

 833.75

Argento

6.77

8.83

12.83

 14.75

Platino

859

964

1120

 1530

Palladio

184

253

327

 364

Tabella 2  : commodities

 

Commodity

30 dec. 04

30 dec. 05

30 dec. 06

28 dec. 07

 

 

 

 

 

Alluminio

1960

2285

2850

 2360

Rame

3246

4585

6250

 6715

Stagno

7670

6600

11.875

 16.400

 

 

 

 

 

Wti oil      a 1 mese

43.45

61.04

60.95

 96.07

Brent oil   a 1 mese

40.37

58.98

60.86

 96.20

 

 

 

 

 

Frumento

308

339

504

 885

Granoturco

205

216

388

 452

Riso

7.18

7.94

10.15

 13.51

Caffe

103.75

107.10

125

 133

Cacao

1547

1504

1738

 2057

Zucchero

10.45

15.98

12.82

 13.17

 

 

 

 

 

Indice generale CRB

284

339

307

 358

Indice metalli preziosi

396

476

608

 772

Tabella 3 : Cina e dintorni (prossimo aggiornamento:  31 gennaio 2008)

Cambio contro Usd

20 july 05

30 dec. 05

29 dec. 06

31 dec. 07

  

  

  

  

  

Usd/yuan Cina

8.2765

8.0701

7.8050

7.3041

Usd/Hong Kong                       

7.7786

7.7540

7.7780

7.7980

Usd/Taiwan

31.97

32.84

32.57

32.50

Usd/Singapore                        

1.6870

1.6640

1.5340

1.4375

Usd/Rupia India                     

43.53

45.07

44.26

39.44

Malaysia/ringgit

3.7999

3.7792

3.5299

3.3070

Usd/ SouthCorea/won                         

1042.50

1004.00

930.00

936.05

Usd/Thailand baht

42.06

41.06

35.51

29.75

 

 

 

 

 

Euro/usd

1.2125

1.1840

1.3190

1.4580

Usd/yen

112.50

117.85

119.00

112.00

Usd/Canada

1.2160

1.1625

1.1650

0.9910

Australia/ Usd

0.7538

0.7325

0.7890

0.8700

Usd/Russia rublo

28.68

28.75

26.33

24.68

Usd/Indonesia Rupia

9.845

9.830

8.993

9.425

Tabella 4 : cambi  (prossimo aggiornamento : 31 gennaio 2008)

Spot Forex

30 dec. 04

30 dec. 05

29 dec. 06

31 dec. 07

  

  

  

  

  

EurUsd

1.3604

1.1840

1.3190

1.4580

EurYen

141.03

139.60

157.05

162.90

EurChf

1.5440

1.5555

1.6080

1.6535

UsdYen

103.65

117.85

119.00

111.75

Cable

1.9215

1.7240

1.9580

1.9830

UsdChf

1.1335

1.3130

1.2185

1.1340

UsdCad

1.2060

1.1625

1.1650

0.9910

UsdYuan

8.2800

8.0701

7.8050

7.3041

Tabella 5 : cambi delle valute dei Paesi Arabi + Venezuela

Country

30 dicembre '05

29 dicembre 06

31 dicembre '07

Variazioni %

Arabia Saudita

3.75404

3.7503

3.7495

no change

Bahrain dinaro

0.3770

0.3770

0.3770

"      "

Iraq dinaro

1.475

1.324

1.215         *

- 17.63%

Iran rial

9.092

9.223

9.359

+  2.93%

Kuwait dinaro

0.2920

0.2891

0.2735       *

 -  6.33%

Oman rial

0.3849

0.3849

0.3846

no change

Qatar rial

3.6404

3.6405

3.6403

 "      "

Uae dirham

3.6730

3.6728

3.6740

 "      "

 

 

 

 

 

Venezuela

2147.30

2147.30

2.147.30

"       "

•·        in corsetto le uniche due monete a cambio semi-flessibile = Iraq e Kuwait

•·        emblematica la rivalutazione del dinaro iracheno nei confronti del biglietto verde (dono della democrazia americana all'Iraq?)

Tabella 6 : quotazioni di Borsa di alcune principali società, scelte nel

settore bancario e nel settore auto (Nokia a parte): quotazione in moneta locale

 

Società

28 febbraio 07

04 gennaio 08

Variaz.%

 

 

 

 

Banche:

 

 

 

 

 

 

 

Bank of America

50.87

39.85

- 21.66%

Bear Strearns

152.24

78.87

- 48.19%

Citigroup

50.40

28.24

- 43.97%

Goldman Sachs

201.60

199.93

-  0.82%

Lehman Brothers

73.30

58.35

- 20.40%

Merrill Lynch

83.68

50.29

- 39.90%

Morgan Stanley

74.92

49.30

- 34.20%

 

 

 

 

Countrywide Finan.

38.28

5.55      08.01.08

- 85.50%

 "                  "

38.28          °

6.33      11.01.08

- 83.46

 

 

 

 

Washington Mutual

43.08          °°

12.63    08.01.08

- 70.68%

"                   "

40.38

14.69    11.01.08

- 65.90%

 

 

 

 

Hsbc

891.50

828

-  7.12%

Northern Rock

1135

83.75

- 92.62%

 

 

 

 

Deutsche Bank

99.25

87.22

- 12.12%

CreditSuisse Group

84.50

65.70

- 18.80%

Ubs

72.25

49.50

- 31.49%

Intesa SanPaolo

5.5120

5.275

-  4.30%

Unicredito

7.005

5.466

- 21.97%

 

 

 

 

Auto:

 

 

 

 

 

 

 

Ford

7.92

6.13

- 22.60%

General Motors

31.92

23.65

- 25.91%

Toyota

8020

5780

- 27.93%

DaimlerChrysler

51.41

59.17

+ 15.09%

Fiat

17.985

15.555

- 13.51%

Renault

88.89

86.45

-  2.74%

 

 

 

 

Altro:

 

 

 

 

 

 

 

Nokia

16.49

24.67

+ 49.60%

 

 

 

 

° Countrywide Financial: Bank of America ha fatto una proposta di takeover a 7.16 per ogni azione di   Countrywide, il 10 gennaio 2008, per un ammontare globale di 4 miliardi di dollari;

°° JpMorgan Chase avrebbe avviato in questi giorni trattative per l'acquisizione di Washington Mutual;

 

Tabella 7 : andamento di alcune borse azionarie (fonte Plus 24 - de Il Sole-24 ore:

 

piazza

Rendimenti (+)

Rendimenti (-)

***

in euro 06/07

 in euro 06/07

Cina  (Sse composite)

+ 91.38%

 

Slovenia    (Sbi 20)

+ 79.43%

 

Croazia     (Crobex )

+ 60.44%

 

Brasile (Brsp Bovespa)

+ 57.18%

 

Turchia (Ise National 100)

+ 53.95%

 

 

 

 

Venezuela       (Ibc)

 

- 35.39%

Abu Dhabi (Abu Dhabi Se)

 

- 32.48%

Irlanda   (Irish Se)

 

- 26.65%

Sri Lanka (Cse - All-share)

 

- 16.69%

Tokyo (Nikkei 225)

 

- 14.70%

n.b.: i rendimenti sono espressi in euro, quindi gioca molto la componente valutaria (vedi ad esempio: euro/yen per la borsa di Tokyo)

 

 

Tabella 8: rendimenti obbligazionari  (fine 2006/ fine 2007):

 

piazza

Rendimenti (+)

Rendimenti (-)

***

in euro 06/07

 in euro 06/07

 Canada

+ 12.11

 

 Norvegia

+  5.67%

 

 Australia

+  4.19%

 

 Nuova Zelanda

+  2.95%

 

 Finlandia

+  2.81%

 

 

 

 

 Argentina

 

- 19.06%

 Venezuela

 

- 19.01%

 Polonia

 

-  6.88%

Svizzera

 

-  4.35%

 Gran Bretagna

 

-  3.97%

 

n.b.:  anche qui la componente valutaria la fa da padrone

 

Tabella 9 : rendimenti dei bonds governativi (fine 2006/fine 2007) (in valuta locale)

 

 fine/fine     Usa       Germania   differenziale cambio       U.S.A.   °      U E   °   

 

29.12.06

4.71%

3.95%

+ 0.76%

1.3190

5.25%

3.50%

31.12.07

3.87%

4.13%

-  0.26%

1.4745

4.25%

4.00%

 

° official rate

 

 

Tabella -  dove ci troviamo ora: (validità un mese)

Euro/usd

1.4540 - 1.5040

Usd/yen:

105.50 - 111.50

Euro/yen

1.5850 - 1.6350

Euro/chf

1.6150 - 1.6450

Usd/canada

1.0125 - 1.0625

Usd/zar

6.5450 - 6.8450

oro

875 - 975

petrolio

86.50 - 96.50

Significato della tabella: ci sembra possa risultare interessante, soprattutto per la clientela corporate, proporre una view delle fasce di movimento dei principali cambi, in un'ottica di medio periodo.

Variazioni della settimana  :  la tabella riprende il suo cammino

 

Note di viaggio : 

•·        Andrea Guerra, Amministratore Delegato di Luxottica: giovedì 10 gennaio 2008, dichiara: "Il lusso non teme la Borsa"

•·        Tiffany & Co., simbolo del lusso americano, chiude alla Borsa di New York a 35.80 dollaro con un calo dell'11.81%. Vendite natalizie: - 8% (in parte dovuto al calo dei bonus natalizi nel settore bancario)

•·        Nel 2007 il record della bilancia commerciale della Cina è salito a 262 miliardi di dollari, con l'Ue come primo mercato; da rilevare che negli ultimi due mesi, è apparsa per la prima volta una decelerazione dell'export, con un contemporaneo incremento dell'import (le Olimpiadi di Pechino si stanno avvicinando)

Chiudiamo con le tabelle riassuntive:

tabella : cambi  e quotazioni di chiusura settimanali:

 

Spot Fx

11-jan-08

04-jan-08

31-dec-07

30-nov-07

31-ago-07

29-dec.06

30-dec-05

EurUsd

1,4775

1,4745

1,4580

1,4635

1,3625

1,3190

1,1840

EurYen

    161,05

    160,05

    162,90

    162,75

    157,75

157,05

139,60

EurChf

1,6280

1,6340

1,6535

1,6565

1,6465

1,6080

1,5555

UsdYen

108,95

108,55

111,75

111,20

115,75

119,00

117,85

Cable

1,9570

1,9730

1,9830

2,0575

2,0170

1,9580

1,7240

UsdChf

1,1020

1,1080

1,1340

1,1315

1,2090

1,2185

1,3130

UsdCad

1,0200

1.0030

0,9910

0,9999

1,0560

1,1650

1,1625

UsdYuan

7,2620

7,2730

7,3041

7,3999

7,5450

7,8050

8.0701

Oro

891,00

855,00

833,75

783,50

672,00

632,00

513,00

Petrolio

 91,68

96,77

96,20

88,84

72,69

59,86

58,98

°   oro      :  2° fixing a Londra;

°° petrolio:  brent , termine a un mese sul mercato di Londra

Per chiudere, due tabelle che riassumono un insieme di punti di riferimento.

Tabella  : quotazioni del petrolio

 

30.12.04

Wti (in usd)

43.45

Brent dated (usd) 1 m.

39.57

30.12.05

"

61.04

"

58.98

29.12.06

"

60.95

"

59.86

23.11.07

"

98.30

"

96.04

30.11.07

"

88.53

"

88.84

31.12.07

"

96.07

"

96.20

04.01.08

 

97.73

 

96.77

11.01.08

"

92.71

"

91.68

 

tabella  :

rendimenti sul decennale/spreads/con correlazione ai tassi ufficiali e al cambio euro/usd

d a t a 

Usa

Germania

Spread

Euro/usd

USA

BCE

 

GBP

30.12.04

4.31%

3.68%

0.63%

1.3545

2.25%

2.00%

4.75%

30.12.05

4.39%

3.31%

1.08%

1.1840

4.25%

2.25%

4.50%

29.12.06

4.71%

3.95%

0.76%

1.3190

5.25%

3.50%

5.00%

29.06.07

5.05%

4.57%

0.48%

1.3535

5.25%

4.00%

5.50%

  

 

 

 

 

 

 

 

28.09.07

4.53%

4.33%

0.20%

1.4270

4.75%

4.00%

5.75%

30.11.07

3.94%

4.13%

- 0.19%

1.4635

4.50%

4.00%

5.75%

31.12.07

3.87%

4.13%

- 0.26%

1.4745

4.25%

4.00%

5.50%

11.01.08

3.79%

4.09%

- 0.30%

1.4775

4.25%

4.00%

5.50%

Nota:

•·        Il gap tra Bund Germania e Btp Italia  si è collocato a fine settimana a 0,375% (fonte: Bloomberg - alla chiusura dei mercati del venerdì)

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