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Forex: saltate tutte le correlazioni

In questi giorni il mercato appare decisamente caotico e ieri la visione tout court del mercato non presentava nessun filo conduttore. Come districarsi in questa situazione?

di Redazione Soldionline 21 feb 2014 ore 10:00
A cura di FXCM

Definire il mercato caotico è da un punto di vista teorico piuttosto scontato, in quanto è così descrivibile per definizione. Quando invece, come oggi, lo caratterizziamo attraverso il concetto di caos, ci riferiamo all’assenza di una logica nel movimento dei prezzi delle diversi classi di asset e per logica intendiamo quanto meno una parvenza di meccanismi correlativi che abbiano “senso” nell’ottica di cercare spunti di interpretazione e perciò stima di scenari possibili.

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forex-cambi_1FOREX: SALTANO LE CORRELAZIONI
Ebbene, osservando ed analizzando i grafici per gran parte della giornata di ieri, e ad intervalli regolari in diversi momenti della giornata, la visione tout court del mercato non presentava nessun filo conduttore. Il valutario non era dominato da una logica dollaro-centrica, né da particolari dinamiche risk-on e risk/off: l’australiano era sceso nella notte in conseguenza del dato negativo (relativamente alle attese) del PMI Manifatturiero Cinese, ma così non aveva fatto il neozelandese né il canadese deprezzatosi in maniera sostanziale ben prima; l’euro era stato in congestione, per poi scendere prepotentemente al mattino ma fermare presto la sua corsa al ribasso, mentre i tentativi di discesa del cable erano stati perlopiù timidi. Il Bund, benchmark obbligazionario, saliva invece nelle primissime ore di contrattazione per poi crollare copiosamente, ed in completo disallineamento con l’azionario e il suo controaltare per eccellenza Dax, ampiamente sceso mercoledì sera e nelle prime ore di ieri mattina per poi recuperare oltre la metà del movimento messo a segno all’ingiù. Ed in tutto questo l’oro, altra asset class di riferimento, confermava la tenuta dei supporti per poi decidersi solo in tardo pomeriggio di salire verso le prime e significative resistenze.

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Dunque l’effetto della Federal Reserve, successivo alle Minute  dell’ultimo meeting del FOMC tenutosi il 28 e il 29 gennaio, nel quale alcuni membri si sono espressi circa la possibilità di un rialzo dei tassi relativamente presto - facendo intendere che potrebbero avvenire già prima del 2015, anno nel quale è stata finora paventata la prospettiva di ritoccare la grande leva dei tassi di interesse – è immediatamente svanito all’interno di un mercato nel suo complesso che  sembra presto dimenticare i temi ricorrenti (mantenendo logiche di fondo sensate, vedi Borse alle stelle comunque), e non mostra segni di unione o comunque un filo conduttore che leghi la formazione dei prezzi sulle varie asset class. In altre parole, correlazioni. La memoria di breve del mercato si è palesata, ancora una volta, con lo yen ad esempio, che come ricorderete, era andato a deprezzarsi in maniera importante durante la giornata di martedì nella quale erano state comunicate le misure di ulteriore stimolo, questa volta verso il sistema bancario, da parte della Bank of Japan sui binari dell’estensione del tempo e dell’ammontare delle operazioni precedentemente messe in piedi. L’ UsdYen, tanto per riferirci al cambio originale, è dunque tornato molto vicino alle aree di minimo, prima di risalire di nuovo ai livelli di martedì, sospinto anche dalle Minute pubblicate nella notte, le quali, di rilevante, hanno ribadito che il Quantitative Easing non è limitato all’orizzonte temporale dei due anni e che i recenti dati tiepidi in materia di consumi sono legati evidentemente al rialzo dell’IVA nell’ambito però di uno scenario ampiamente previsto da parte dell’istituto centrale.

FOREX: COME OPERARE OGGI
Partiamo brevemente dal calendario macroeconomico: torna sugli scudi la sterlina (e la price action del cable non aspetta altro) che sarà interessata dai dati sulle Vendite al Dettaglio del Regno Unito, release successiva a quella del mese scorso relativa a Dicembre 2013 e che aveva fatto registrare un exploit clamoroso con dati su base mensile oltre 5 volte superiori alle attese. Abbiamo ragionevole motivo di credere che un buon dato potrebbe favorire nuovi ampi acquisti di sterlina, la quale ha già ampiamente ritracciato dai punti di massimo contro il dollaro americano e che tecnicamente si trova su delle buone aree di rimbalzo. Un dato in linea o inferiore alle aspettative potrebbe invece acuire uno scenario discesista che su larghi time frame pure si paventa. Di grande rilievo saranno anche le release su Inflazione e Vendite al Dettaglio del Canada, visto il grande indebolimento del loonie che ieri è proseguito tecnicamente molto bene e anche da questo punto di vista è sensato ritenere che potranno essere raggiunte le aree di massimo sul cambio UsdCad laddove le pubblicazioni dovessero proseguire nel recente cammino penalizzante per il paese d’oltreoceano. Vale però la pena, e questo lo forniamo come suggerimento generale, di focalizzarsi singolarmente su ciascuno strumento ed analizzarne esclusivamente il quadro tecnico prima di intraprendere operazioni di trading; come detto in apertura, la ricerca di meccanismi correlativi e/o anticipativi di uno strumento sull’altro, potrebbe rivelarsi sterile se non controproducente anche laddove le logiche possono apparire palesi.

ANALISI TECNICA VALUTE   
EurUsd: il pur significativo movimento al ribasso visto ieri mattina non ha inficiato il quadro tecnico rialzista, evidenziato dalla figura di riferimento individuabile nel canale rialzista tracciato a partire dai minimi di inizio mese. 1,3685 si è confermato un forte supporto sul quale si è svilita la pur buona divergenza regolare ribassista tra prezzo ed oscillatore stocastico individuabile tra ieri e l’altro ieri. Resta attuale l’area di resistenza a 1,3720, corrispondente peraltro con il pivot daily, e che potrebbe essere violata al rialzo laddove la congestione notturna dovesse essere bruscamente interrotta dall’arrivo della liquidità europea. A quel punto riguarderemmo ad area 1,3750, prima dei massimi relativi a 1,3770. Congestione violabile naturalmente anche al ribasso sotto 1,3710, con un rapporto rischio /rendimento però penalizzante nel momento in cui a distanza di 20 pips si trova già il forte supporto. Short più rilevanti sono perciò da intendere sotto 1,3690 verso 1,3650.
UsdJpy: indeciso, definiamolo così, ma comunque tecnico il cambio, che ora sembra poter ben superare l’area della media mobile a 21 periodi del grafico giornaliero finora ottimo freno al prezzo. La figura di riferimento resta il canale rialzista, molto preciso nel momento in cui il prezzo è andato proprio a ricaricarsi sulla confluenza livello dinamico/supporto statico a 101,70, per poi ripartire verso la plausibile area di 102,75 prima di eventuali ritracciamenti di breve. In questa accezione potrebbe tornare di grande utilità la media mobile esponenziale a 21 periodi sul grafico orario che, dopo la congestione e quindi l’effettiva inutilità, può ora accompagnare la direzionalità ed essere utile nei test e nelle ripartenze al rialzo che vedono come obiettivi 102,90 e 103,45. Short nuovamente sotto 102,30 verso 101,70.
EurJpy: molto tecnico anche il cross anch’esso ben contenuto nel canale rialzista, utilissimo per leggere il rimbalzo sul supporto dinamico e sull’area statica di 139,45 accompagnato dalla divergenza regolare rialzista sul grafico orario; ciò ha permesso in pratica di comprare ieri sulle aree di minimo in direzione dei massimi a 141. Questo il target nel breve, sul quale potrebbero esserci ritracciamenti vista la potenziale divergenza regolare ribassista prezzo-stocastico, che se negati, invece porterebbero portare a rotture verso 141,90. 140,40 e 140 le due aree di supporto di riferimento.
GbpUsd: tecnico anche il cable, ancora contenuta nell’ampia correzione (canale discesista) dai punti di massimo. L’area di supporto di riferimento resta quella compresa tra 1,66 e 1,6620, livello anche del ritracciamento di Fibonacci al 38,2% tracciato dai minimi di inizio mese ai massimi a 1,6835 appunto. L’operatività in rottura della figura può apparire sensato già al superamento di 1,6660 ma è più prudente sopra 1,6690 verso 1,6740 in primo luogo. 1,6660 offre comunque un buon RR in vendita verso la prima area di supporto, oltrepassata la quale si aprirebbe una potenziale pista libera fino a 1,6550. 
AudUsd: buono il test di ieri della media mobile esponenziale a 21 periodi sul grafico giornaliero che ha cominciato a direzionarsi al rialzo. Tecnico pure il rimbalzo a 0,8950 e la prima tenuta sul pullback di area 0,90, salvo poi essere nuovamente violata al rialzo. Quadro grafico che dunque si è ora confuso e che suggerisce un ridotto canale rialzista dai minimi di ieri notte che suggerirebbe acquisti in area pivot daily a 0,8990 verso 0,9020 in primo luogo e 0,9045 in estensione. Stop&Reverse sotto verso 0,8955 e 0,8940.
Ger30 (Dax): azionario dunque molto volatile, ma fondamentalmente sostenuto e repentino nei recuperi delle perdite. Possibile nel breve un ritorno sulle aree di massimo a 9.690 punti, livello buono per stop in pari e per restare in posizione su possibili rotture verso 9.740. Indichiamo in 9.590 e 9.530 i livelli di supporto di riferimento su eventuali inversioni della tendenza.
Oro (XauUsd): ottimi i livelli del metallo giallo. Grandi conferme sono infatti arrivate dal supporto a 1.306, precisissimo a far ripartire il prezzo verso l’altrettanto preciso 1.323 in un movimento che ha rotto la correzione dai punti di massimo a 1.330. Non ottimali, dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento, gli attuali livelli a 1.318, nell’ambito di una ripresa possibile verso 1.323 con sguardo sui punti di massimo. Primi e poco ambiziosi short sono pensabili sotto 1.312 verso appunto 1.307 da cui valutare stop in pari e confidare in eventuali rotture al ribasso che sarebbero forti verso area 1.296 dollari l’oncia.
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