NAVIGA IL SITO

Draghi colpisce (apposta?) l’euro

Andamento dell’inflazione nell’euro zona sempre più problematico e BCE pronta ad espandere il programma di acquisti di titoli, attualmente rivolto a covered bonds e ABS, rivedendo ritmo, mole e composizione dei propri acquisti

di Redazione Soldionline 24 nov 2014 ore 09:44

A cura di FXCM

Andamento dell’inflazione nell’euro zona sempre più problematico
e BCE pronta ad espandere il programma di acquisti di titoli, attualmente rivolto a covered bonds e ABS (titoli garantiti da mutui ed altre attività), rivedendo ritmo, mole e composizione dei propri acquisti. Il tutto al fine di tentare di riportare l’inflazione verso il target del 2%, attualmente molto lontano anche secondo gli indicatori di medio e lungo periodo utilizzati dall’istituto di Francoforte. Questo il senso delle parole di Mario Draghi venerdì mattina a Bruxelles, un Draghi che è andato a consegnare al mercato un chiaro messaggio circa una potenziale implementazione di un vero e proprio piano di allentamento monetario nel momento in cui dovesse rendersi necessario. Un piano di Quantitative Easing già attuato in America ed in corso in Giappone, due situazioni commentate dal numero uno della BCE che, al contrario di quanto solito fare, ha toccato anche l’aspetto valutario. Giappone ed America sono stati in grado infatti di ottenere, tramite i rispettivi Qe, delle significative svalutazioni dei propri tassi di cambio, pur di fronte a rendimenti di lungo periodo molto bassi, un qualcosa che potrebbe accadere anche all’euro nel momento in cui si decidesse di stampare moneta e di utilizzarla per acquisti di titoli di stato, che non verrebbero sterilizzati andando ad aumentare in concreto la massa monetaria che, si spera, circolerà (questo il messaggio sottinteso). Parole forti quelle di Draghi che, allo stato dell’arte attuale, vanno a rafforzare ancor di più le nostre idee (esplicitate su queste pagine e sui vari media a partire da oltre un mese fa) di poter assistere alla decisione drastica tra febbraio ed aprile del 2015, un tempo sufficiente a nostro avviso per permettere tutte le valutazioni del caso alle BCE che potrà rendersi conto di quali cominciano ad essere gli effetti prodotti dalle operazioni straordinarie implementate fin’ora. Parole che hanno girato completamente i mercati, partiti secondo logiche correlative di acquisto di dollaro americano contro tutte le major che avrebbero potuto accompagnarci per tutta la giornata (che vedeva soltanto i dati sull’inflazione canadese pubblicati nel pomeriggio) e che hanno invece visto l’euro scendere sotto quota 1.2400 contro il dollaro americano, il dollaro andare a perdere terreno contro le commodity currencies e a consolidare contro yen e sterlina (prese di profitto cominciate giovedì e fermatesi venerdì a causa dell’attrazione di capitali da parte delle news che hanno permeato il mercato in mattinata) e le borse compiere nuovi massimi relativi. Nuovi massimi che diventano assoluti se ci riferiamo alle borse americane che hanno, durante il pomeriggio, mostrato delle fisiologiche prese di profitto che ci forniscono ora dei punti di riferimento (a livello di target e di valutazione di potenziali breakout) per poter operare sui supporti, che vedremo insieme all’interno del nostro Morning Meeting. In tutto questo l’oro è riuscito a salire, andando a completare un potenziale quadro correlativo (ipotizzato, da confermare nei prossimi giorni anche se non sono presenti flussi di appetito al rischio o di avversione ad esso molto concentrati, tali da rendere queste correlazioni stabili) che vede dollari venduti a favore di acquisti di rischio e oro salire insieme alle borse, con yen e franco svizzero a scrivere una storia a parte.

 
ANALISI TECNICA VALUTE
Cambio Euro-Dollaro
draghi_6Siamo di fronte ad uno di quei casi in cui il rapporto tra rischio e rendimento, che operativamente parlando ci fa sempre decidere se entrare o meno in posizione dopo aver analizzato il quadro tecnico di uno strumento finanziario, ci ha fatto perdere un movimento importante, se ci siamo impostati durante le prime ore del mattino senza seguire gli sviluppi. Poco male, durante il corso dell’anno questo rapporto continua a ricoprire il ruolo di arma vincente, per cui continuiamo a lavorare seguendo queste logiche. Il mancato raggiungimento di area 1.2585 infatti ha fatto sì che non impostassimo delle vendite di euro ma il fatto che i prezzi abbiano raggiunto area 1.2450 (dopo la rottura del livello indicato in 1.2485) senza che lo stocastico orario sia arrivato in zona di ipervenduto ci ha evitato di prodigarci in acquisti che avrebbero portato a stop loss. Ci troviamo ora con i prezzi che stanno convergendo verso la media mobile a 21 periodi che, insieme ad area 1.2425 potrebbe rappresentare una zona all’interno della quale ipotizzare acquisti di dollaro americano per ritorni verso dapprima 1.23 ¾ ed eventuali estensioni oltre i minimi, tenendo conto che in caso di superamento di area1.2435 il mercato potrebbe tentare accelerazioni che, nel momento in cui dovessero sup

cambio-euro-dollaro_8

Cambio Dollaro-Yen
Mercato che, dopo aver toccato le prime aree di supporto su ci poter valutare eventuali acquisti, ha visto la volatilità fermarsi. Ci troviamo ora con prezzi su cui valutare eventuali uscite da potenziali posizioni long derivanti da venerdì, per valutare la distribuzione dei flussi che potrebbero farci valutare acquisti nel caso in cui dovessimo raggiungere area 117.00 con uno stocastico a 4 ore in ipervenduto e girato a rialzo, tenendo conto che ritorni sotto area 116.65 potrebbero fornire la possibilità di valutare eventuali accelerazioni verso area 116.35. Target in caso di tenuta dei supporti individuabili in area 118.00 es in estensione 118 ¾.

cambio-dollaro-yen_7

Cambio Sterlina-Dollaro

I prezzi hanno raggiunto, come da nostre aspettative, l’area di 1.56 ¼ senza ancora una volta superarla e quindi non portandoci a valutare posizionamenti short. Siamo ora in congestione, con price action poco chiare che andremo a commentare in maniera più approfondita all’interno della nostra Live Trading Room. Per il momento ci limitiamo ad indicare le aree di prezzo cui prestare attenzione: 1.56 ¼ a ribasso, su cui valutare acquisti soltanto in caso di divergenze rialziste e 1.5735 a rialzo, su cui eventualmente valutare vendite in caso di stocastico carico. Entrambi i livelli sembrano poter dare adito a strategie difensive che potrebbero contemplare stop e reverse.

cambio-sterlina-dollaro_4


Cambio Dollaro Australiano-Dollaro Americano
Raggiunta l’area venerdì su cui valutare eventuali ingressi short in caso di stocastico orario lontano dall’ipervenduto, area che a seconda delle varie tolleranze impostate sugli ingressi in breakout potrebbe aver portato all’apertura di posizioni corte o meno (il livello di 0.8610 è stato infatti superato di 4 pips). I prezzi, dopo aver girato a rialzo, hanno superato area 0.8685 conducendo al primo target difensivo posto a 0.8710 ed ora ci troviamo in congestione tra 0.8660 e 0.8700, livelli da seguire attentamente su un 4 ore. In caso infatti di partenza verso le resistenze potrebbe essere possibile valutare la formazione di divergenze ribassiste tra 0.8725 e 0.8745, con l’idea che ritorni sopra area 0.8765 potrebbero risultare propedeutici a tentativi di accelerazione verso 0.88 figura. Nel momento in cui le quotazioni dovessero invece raggiungere l’area di supporto passante tra 0.8645 e 0.8660 con stocastico lontano dall’ipervenduto potremmo valutare eventuali possibilità di breakout verso 0.8620 e 0.8590, con un R/R non ottimo.

cambio-dollaro-australiano-dollaro-americano_6

Tutte le ultime su: forex , mario draghi , euro
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.