NAVIGA IL SITO

Dollaro in pausa

Il biglietto verde che è stato univocamente venduto contro le major ma e soprattutto contro l’oro che ha messo a segno, fino ai massimi di ieri sera, un rialzo di 70 dollari nella quotazione

di Redazione Soldionline 2 dic 2014 ore 11:22

A cura di FXCM

L’evento clou degli ultimi giorni dei mercati finanziari è stato senza dubbio quello del referendum proposto in Svizzera per il quale i cittadini sono stati chiamati ad esprimersi a favore o meno dell’introduzione dell’obbligo per la SNB di arrivare a detenere entro 5 anni una quantità pari ad almeno il 20% delle proprie riserve in oro (una quantità sotto la quale non si sarebbe più dovuti scendere), oltre a dover rimpatriare le riserve detenute all’estero. L’esito lo abbiamo osservato ed il no ha prevalso con oltre il 77% delle preferenze; esito dunque che permette flessibilità di manovra sufficiente per continuare a gestire una situazione non propriamente ottimale per quello che riguarda la SNB alle prese con l’EurChf costantemente vicino al livello di 1.20. Siamo stati poi vigili sulla riapertura settimanale con l’elemento comune del gap in favore del dollaro americano, con situazioni perfino estreme per quello che riguarda le commodities oro e petrolio.
dollaro_8Con le prime ore del mattino con l’arrivo dei massicci flussi di liquidità europei la situazione ha vissuto poi un’inversione di marcia perfino stupefacente e di tutt’altro che di facile lettura, con il biglietto verde che è stato univocamente venduto contro le major ma e soprattutto contro l’oro : la più alta volatilità giornaliera rilevata dai tempi degli impietosi ribassi dell’aprile del 2013. Indubbiamente la questione del referendum ha consentito ampi posizionamenti al ribasso con la costruzione di operazioni a volumi elevati da parte degli istituzionali i quali hanno messo in atto massive prese di profitto e ricoperture in grado perfino a modificare, potenzialmente, lo scenario ribassista che da settimane permane sull’oro. Va infatti osservato che, restando in ottica di breve/medio periodo, il superamento al rialzo di quota 1.205 dollari l’oncia, che dunque ora funge da supporto, può generare la prosecuzione dei movimenti di ascesa fino anche area 1.254 con il superamento dei massimi visti dunque ieri. Di pari entità il movimento scorto sull’argento il quale è stato in grado prima di mettere a segno nuovi e significativi minimi sfiorando quota 14$, per poi risalire fino alle resistenze in area 16,50 e facendo dunque registrare un’impennata di quasi il 18% in una singola sessione di contrattazione. Ne esce dunque, dopo aver analizzato il primo giorno di negoziazione sui mercati, una situazione di estrema volatilità che potrebbe vivere da qui ai grandi market mover di giovedì e venerdì una mitigazione con la possibile ripresa del trend primario che vede in primis il dollaro americano naturalmente in posizione di forza relativa. Ci troviamo infatti, citando solo ad esempio i casi di EurUsd e GbpUsd, su scenari di resistenze tecniche in grado di far ripartire il prezzo al ribasso visti i recentissimi massimi di swing in ottimali zone di confluenza grafica per contemplare posizionamenti short. Naturalmente, e lo vedremo a breve nella sezione tecnica, dovremo attendere determinate conferme della price action. Un breve focus va invece riservato al dollaro australiano, interessato questa notte dalla decisione e comunicazione sui tassi di interesse da parte della Reserve Bank of Australia: come da attese, l’istituto centrale ha lasciato invariato il tasso di riferimento al 2,5%, confermando il periodo di stabilità proprio in materia di tassi e naturalmente reiterando sul fatto che la divisa domestica conservi un valore ancora superiore a quello fondamentale, dato anche il significativo crollo delle quotazioni delle materie prime. Ormai ben conosciamo il wording della banca centrale oceanica che individuerebbe in valori compresi tra 0,65 e o,70 quelli ideali di rapporto tra dollari australiano ed americano. Buone invece le prospettive sull’inflazione e le considerazioni in termini crescita economica. In temi di market mover rammentiamo per quest’oggi la pubblicazione del PMI del Settore Edile nel Regno Unito alle 10,30 e lo speech del Governatore della Fed Janet Yellen previsto per le 14.30, che segue i commenti avanzati ieri dal membro del FOMC Dudley dai toni piuttosto dovish in sottolineatura di una policy di attesa in materia di rialzo dei tassi visti alcuni elementi strutturali di debolezza persistenti nell’economia statunitense all’interno di uno sfavorevole quadro congiunturale globale. Passiamo ora ai livelli tecnici.

ANALISI TECNICA VALUTE
Cambio Euro-Dollaro
Il grafico giornaliero continua a confermarci la validità delle aree di resistenza comprese tra 1,2500 e 1,2540, aree ben evidenziate dal passaggio della media mobile esponenziale a 21 periodi. Il 4 ore, dopo il test del primo dei due livelli citati, ci mostra il preciso cedimento sotto il primo livello di interesse a 1,2475 e i potenziali approdi nell’area compresa tra 1,2445 e 1,2430. Superamenti al di sotto di quest’ultimo sarebbero forieri di ulteriore volatilità al ribasso verso 1,2395. Attenzione, in primo luogo, alla tenuta proprio di 1,2445 che potrebbe consentire un buon rapporto rischio/rendimento per posizionamenti long verso i massimi relativi in area 1,25. Attendiamo dunque segnali chiari di price action per intraprendere scenari che, al momento, riteniamo equiprobabili.

Cambio Dollaro-Yen
Nulla di compromesso invece per quello che concerne questo cambio che continua a fornire ampie conferme di tenuta del forte trend rialzista. I ribassi, pur paventati, sono infatti andati ad infrangersi conto l’area di supporto 117,00/40 per la ripresa dei massimi visi ieri a 119 e, più di recente, la tenuta di area 118,20 che ora può dunque consentire il ritorno proprio sui punti più alti. Considereremo dunque, previ pullback che non debbano andare oltre area 118,35, dei long proprio in direzione 119 sul quale pensare di prendere parziale profitto e posizionare uno stop protettivo. Guarderemmo sempre all’obiettivo di 120 su importanti incrementi della volatilità. Lo scenario short, al momento molto distante, va invece individuato proprio sotto i supporti e più prudenzialmente sotto 118 per target a 117,40.

Cambio Sterlina-Dollaro
Il giornaliero del cable mostra una buona somiglianza con quello di Eurodollaro, con l’evidenziazione dunque di area 1,5760/90 come fondamentale resistenza. Il doppio minimo evidenziabile con il gap ribassista di ieri, va sì preso in considerazione ma non aprioristicamente valutato come un segnale di acquisto nel momento in cui ci troviamo su un forte trend al ribasso; il superamento di quell’area allora potrà indirizzare la nostra scelta di trading verso possibili posizionamenti bullish. Il 4 ore ci mostra ora cali di breve che tuttavia non potranno divenire estremamente significativi prima del cedimento di 1,5670 e quindi il raggiungimento dei punti di minimo in ripresa del movimento di rialzo visto ieri. Il grafico orario ci mostra infatti come le lievi discese della notte possano ascriversi a correzione per ripartenza up in direzione 1,5760, previa tenuta di area di supporto in concomitanza del pivot daily a 1,57. Long dunque lo scenario di breve che dunque si invaliderebbe secondo le linee guida sopra descritte.

Cambio Dollaro Australiano-Dollaro Americano
Giornaliero chiaro nel trend discesista ma ancora controverso in termini di segnali di price action, con la potenziale divergenza regolare rialzista prezzo/stocastico che comunque restiamo a monitorare. Sul 4 ore una buona chiave di lettura ci viene fornita dal disegno del canale ribassista che evidenzia bene le resistenze poste a 0,8570 e 0,8545 che possono essere individuati come punti di vendita il cui segnale può essere rappresentato dallo swing al ribasso dello stocastico, finora ciclicamente molto preciso su questo time frame. Il primo target resta naturalmente 0,8480, ultimo baluardo prima dei minimi visti ieri in apertura a 0,8425. Potranno essere pensati dei riacquisti proprio in area 0,8480 che invece, in maniera più prudente, possono essere rimandati sopra 0,8575. Continuiamo perciò a ragionare inizialmente con l’ottica di vendere la debolezza di mercato.

Tutte le ultime su: forex
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.