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Dollaro e Yen, nuovi segnali di debolezza

I mesi iniziali del 2008 si sono rivelati difficili per il Dollaro americano, avendo raggiunto i minimi assoluti nei confronti di importanti valute, come Euro, Franco svizzero e Dollaro canadese. Nelle ultime settimane, tuttavia, abbiamo assistito ad un poderoso recupero.

di La redazione di Soldionline 19 mag 2008 ore 10:24

Dal minimo di 1,6016 contro Euro, fatto segnare il 22 Aprile, il Dollaro si è apprezzato fino a 1,5285, per poi ricominciare a perdere terreno sulla scia delle buone performance dei mercati azionari. Una delle chiavi di lettura dell'andamento della valuta americana risiede proprio nell'analisi della correlazione con il mercato azionario. Le valute che presentano i fondamentali più deboli hanno di solito un andamento inversamente correlato a quello degli indici azionari, poiché questi ultimi sono il termometro principale che misura il grado di salute delle economie.

Ad ogni modo il sentiment sul Dollaro è migliorato in risposta all ipotesi che la Fed abbia raggiunto la fine del suo ciclo di alleggerimento monetario. Al tempo stesso una serie di dati favorevoli hanno aiutato a ripristinare, almeno in parte, la fiducia nei confronti dell'economia degli Stati Uniti; mentre dati peggiori delle attese hanno depresso il sentiment di aree concorrenti come quella dell'Euro, della Sterlina, del Dollaro neozelandese e dello Yen. Dopo molti mesi si torna a parlare del fatto che gli U.S.A. abbiano abbandonato la politica del "benign neglet", con le autorità che cominciano a ritenere più che sufficiente la perdita di valore della valuta domestica. Il cambiamento di atteggiamento potrebbe contribuire a ridurre la volatilità dei cambi contro Dollaro, e quindi di tutto il mercato valutario, ma potrebbe rivelarsi insufficiente a frenare una lenta discesa nel caso in cui la ripresa economica degli U.S.A. dovesse tardare a materializzarsi. Per queste motivazioni riteniamo che lo spazio di recupero per il Dollaro sia estremamente limitato e che le probabilità di assistere a nuovi minimi entro la fine dell'anno siano ancora ben presenti. C'è ancora troppa incertezza sulle prospettive di recupero dell'economia per pensare ad una inversione di tendenza, almeno dal punto di vista dell'analisi macro-economica, sebbene il pacchetto di stimolo fiscale e i bassi tassi d'interesse cominceranno a stimolare la spesa delle famiglie in modo graduale nel corso dell'anno.

Riteniamo che il ciclo di ribasso dei tassi d'interesse potrebbe non essere ancora esaurito, e che la Fed, potrebbe essere indotta a ridurre il costo del denaro fino all' 1,5% se le pressioni inflazionistiche dovessero allentarsi e la disoccupazione tornasse ad aumentare. Riteniamo che questo scenario sia compatibile con le condizioni attuali e, pertanto, consigliamo di mantenere o incrementare le vendite di Dollari a fronte di acquisti di valute dai fondamentali ancora sani, come Dollaro australiano, Euro, o Franco svizzero. 

L'aumento dell'avversione al rischio e un significativo smantellamento dei finanziamenti in Yen hanno portato ad un recupero repentino della valuta giapponese nei confronti del Dollaro americano e della Sterlina inglese. Tuttavia questo formidabile recupero è dovuto all'inversione di tendenza della crescita economica globale, dopo 4 anni di forte espansione, e non al rafforzamento dell'economia giapponese, ancora afflitta da una ventennale deflazione accompagnata dal ristagno dei consumi e della produttività.

Prima dell'inizio della crisi del credito nell'estate del 2007, la Banca Centrale del Giappone ha avviato un processo per portare i tassi di interesse a livelli più vicini alla normalità, ma come molte altre banche centrali è stata costretta a cambiare i sui programmi per combattere la crisi incombente. Per ora i tassi restano fermi, almeno fino a quando l'avversione al rischio degli investitori tornerà a livelli normali, favorendo gli investimenti in progetti e imprese. La nostra previsione è che i tassi di interesse dello Yen resteranno fermi allo 0,5% fino almeno alla metà del 2009, favorendo il ritorno al carry trade, cioè al finanziamento in valute a basso yield e al contemporaneo investimento in valute ad alto tasso. Consigliamo pertanto di sottopesare o liquidare gli investimenti in Yen per concentrarsi in aree economiche più remunerative dal punto di vista dei rendimenti. 
 

Analisi macro-economica, i dati in uscita 

Il verbale dell'ultima riunione della Fed, quando i tassi furono tagliati al 2% attuale, sarà pubblicato Mercoledì 21 e dovrebbe essere il culmine di quella che è una settimana relativamente tranquilla in termini di eventi negli Stati Uniti. I mercati andranno alla ricerca di conferme dell' ipotesi che la Fed abbia raggiunto la fine del ciclo di alleggerimento monetario, esprimendo la propria preoccupazione per l'alta inflazione oltre che dei rischi alla crescita economica. Sul fronte dati macro, gli unici degni di nota saranno la vendita di case esistenti e il PPI, l'indice dei prezzi alla produzione di Aprile, con quest' ultimo che dovrebbe confermare la tendenza al rialzo dei prezzi anche nella produzione di beni e servizi oltre che dei carburanti e dei prodotti alimentari. 

Nella zona Euro sia lo Zew che l' IFO, le due più importanti statistiche sulla fiducia di imprese e consumatori, forniranno ulteriori chiarimenti sulle prospettive per l'economia europea nella seconda metà del 2008. La crescita in Europa ha sorpreso al rialzo durante i primi 3 mesi dell'anno, tuttavia la BCE ha già avvertito di non aspettarsi lo stesso ritmo di produzione per il periodo in corso. Sicuramente i due dati saranno peggiori dei precedenti, ad indicare un rallentamento dell'attività economica in futuro. Altre evidenze della congiuntura sfavorevole in Europa dovrebbero provenire dai dati sulla produzione del settore dei servizi e di quello manifatturiero industriale, previsti in uscita Venerdì, mentre per le singole nazioni saranno importanti i dati sulla fiducia delle aziende di Belgio, Francia e Italia, per la quale è prevista anche la pubblicazione del PIL del primo trimestre. In Germania, nel frattempo, il CPI (l'indice che misura l'andamento dei prezzi al consumo) dovrebbe indicare una rinnovata ripresa del tasso d'inflazione, dopo la correzzione a sorpresa di Aprile. 

Nel regno Unito i mercati cercheranno di desumere dal verbale dell'ultima riunione dell' MPC, il braccio operativo della Banca d'Inghilterra, la direzione futura dei tassi d' intersse della Sterlina. Tuttavia la scorsa settimana la relazione trimestrale sull'andamento dell'inflazione ha lasciato poco spazio per l'incertezza, puntando il dito contro una probabile fiammata dei prezzi al consumo nell'immediato futuro. Questa notizia ha dissolto i dubbi del mercato sulla volontà dell' autorità monetaria di combattere l'aumento dei prezzi oltre che il rallentamento economico in atto, senza tuttavia fornire un supporto valido al GBP che continua una fase di estrema debolezza nei confronti dell'Euro, ma anche del Dollaro U.S.A. e dello Yen giapponese. 
 
 

Il Mercato dei Cambi, strategie per la settimana 19 - 25 Maggio 2008 

Tavola delle correlazioni degli ultimi 252 giorni di scambi 



Analisi della rischiosità dei singoli cross (volatilità e variazione dalla scorsa settimana): 





Indice Carry Trade:

(Indice composto dai seguenti cross: EURJPY, EURCHF, GBPJPY, GBPCHF, AUDJPY, AUDCHF) 

Analisi delle singole valute basate su criteri macro-economici*

USD:  debolezza
EUR:  neutralità
JPY:   debolezza
GBP: debolezza
CHF: neutralità
CAD:  neutralità
AUD:  forza
NZD: neutralità

MARKET RISK METER:   


Il rischio complessivo del mercato dei cambi è alto, oltre il 65 percentile rispetto al dato storico. Ciò comporta una pressione ribassista sulle valute ad alto yield, tipico di un mercato avverso al rischio. In questo contesto è possibile trovare buone opportunità di investimento sulle valute che presentano i fondamentali più forti. 

*Analisi svolta tramite l'uso di regressori sui principali indicatori macro: PIL, inflazione, tassi di interesse, produzione industriale, bilancia dei pagamenti e redditi personali.

Asset allocation consigliata*






Arrivederci alla prossima settimana. 

Simone Paolini    

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