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Correzione del biglietto verde

Volatilità contenuta e dinamiche di correzione sono le caratteristiche che meglio descrivono l’andamento del corso dei prezzi nella giornata di ieri

di Redazione Soldionline 12 nov 2014 ore 09:26

A cura di FXCM

Volatilità contenuta e dinamiche di correzione sono le caratteristiche che meglio descrivono l’andamento del corso dei prezzi nella giornata di ieri. Complice la sostanziale assenza di market mover, non abbiamo infatti assistito alla partenza di movimenti rilevanti in nessuno dei vari comparti di mercato. Sia sul mercato valutario che per quello che riguarda le Borse e le commodities si sono infatti inoltre perlopiù apprezzati fenomeni di correzione che hanno visto il biglietto verde ripiegare in maniera generalizzata contro tutte le major e contro le materie prime, e listini in ripiegamento seppur, nel caso naturalmente degli indici americani, si siano mantenuti sostanzialmente sui massimi storici. Francamente, per quanto i livelli tecnici di breve siano andati per così dire a “sporcarsi”, rendendo meno precisa l’operatività intraday, possiamo permetterci di avanzare una duplice considerazione: è lecito attendersi, e ce l’attendavamo, una dinamica di questo tipo in giornate in cui il calendario economico non presenta news di rilievo in grado di fungere da meccanismo propulsore per i prezzi; se poi aggiungiamo il fatto che ieri si celebrava il Veterans day negli Stati Uniti, e che quindi i volumi di scambio erano ridotti, il ragionamento incontra un valido elemento di conferma. E in ottica futura, ciò va ricordato.

In secondo luogo, ben vengano delle fasi di correzione quando i trend sono così marcati come in questo momento storico dei mercati finanziari. Senza ritracciamenti non possono esservi trend (è lapalissiano il contrario ovviamente); senza temporanei riequilibri degli sbilanci tra domanda e offerta (ciò che quindi determina il trend), il trend vero e proprio non può realizzarsi. Ancora, senza dinamiche quali prese di profitto e dunque liquidazioni di posizioni, non possono vivere i trend e se tutto ciò non avviene, è perché sono in gestazione potenti e strutturali inversioni. E non appare questo il caso, in tutta franchezza; anche se resteremo assolutamente in campana laddove dovessero presentarsi i presupposti tecnici affinchè il mercato possa invertire le rotte principali finora intraprese. Ad ogni modo, già dalla serata di ieri, sono ricominciate le release: è stato infatti il turno della Reserve Bank of New Zeland, che nel suo statement ha ancora messo in guardia circa i rischi di inflazione legati al settore immobiliare, non escludendo per questo futuri rialzi dei tassi di interesse.

A questo elemento, tecnicamente supportivo per la divisa domestica, ha fatto poi da controaltare l’esplicitazione di  una situazione complessiva in cui lo stesso dollaro neozelandese potrebbe ancora deprezzarsi a fronte di una perdurante forza del dollaro americano e del rallentamento dell’economia cinese, concetto il primo, ribadito poi dal governatore Wheeler. Ciò per la verità non è andato a tangere l’andamento del cambio NzdUsd che di fatto ha proseguito nella sua salita di breve, a dimostrazione ancora una volta che le dinamiche di fondo del mercato non vengono guidate dalle news le quali rappresentano l’interruttore per movimenti di prezzo che il mercato, per ragioni tecniche, in qualche modo già contempla. In tema di market mover, sarà doveroso oggi monitorare i dati sul mercato del lavoro in Gran Bretagna previsti per le 10.30 a cui farà seguito dopo un’ora il discorso del Governatore della Bank of England Carney che commenterà il rapporto BoE sull’inflazione. Focus dunque sulla sterlina che, come osservato, è andata ad allinearsi alla dinamica di correzione prevalente sul mercato, dinamica dalla quale discostarsi proprio a partire dai livelli attuali al fine di riprendere la tendenza di fondo che potrebbe anche costituire un alert per gli altri cambi originali e guidare dunque i riacquisti di dollaro americano.

 
ANALISI TECNICA VALUTE
dollaro_8Cambio Euro-Dollaro
Come già ampiamente descritto, abbiamo dunque assistito a buone salite del cambio che, su base daily, continua di fatto a fornirci elementi di contrasto. Su questo time frame era infatti in preparazione un pattern di inversione che solo ieri appariva invalidato, salvo poi ritrovare nuova linfa proprio con i buoni acquisti verificatisi poi durante l’arco della giornata. Va inoltre sempre monitorata la divergenza regolare rialzista tra il prezzo e l’oscillatore stocastico, divergenza sulla quale vanno attese conferme naturalmente. Venendo ad un’ottica intraday, partendo quindi da un grafico a 4 ore, diviene ora cruciale la resistenza statica a 1,2510 in grado già lunedì di respingere i rialzi del prezzo. Possibile infatti assistere ad estensioni fino a quel punto prima di poter riposizionarsi in vendita e sfruttare dunque un ottimale rapporto tra rischio e rendimento. Il superamento della stessa potrebbe infatti aprire spazio verso 1,2545 in primo luogo e 1,2585 in maniera ancora più rilevante; non è perciò escluso che gli ampi ritracciamenti possano infatti arrestarsi su quei punti per decise ripartenze del trend. Restando ancorati al primo scenario paventato, attendiamoci su grafico orario lo sviluppo di una potenziale divergenzz regolare ribassista prezzo/stocastico proprio in area 1,2500/10 per accompagnare vendite verso 1,2470 ed 1,2440 in primo luogo. I livelli tecnici al ribasso sono ormai noti.

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Cambio Dollaro-Yen
Fase di lieve ripiegamento anche per questo cambio il quale mantiene però una forza intrinseca legata all’enorme e supportata debolezza di yen. Il daily ci ha fornito infatti di recente un pattern rialzista con nuovi massimi, pattern che vive ora una temporanea invalidazione ma una potenziale conferma proprio sui punti tecnici di supporto a partire da 114,90. Questa la prima area per nuovi acquisti in direzione di 115,45 naturalmente, livello che se poi superato aprirebbe la strada verso i massimi ed il superamento di essi ai target a 116,30. Perforamenti al ribasso di 114,90 potrebbero, nel breve, indurci a posizionamenti corti in direzione 114,20 sul quale comunque avere un money management assolutamente prudente in ottica di presa di profitto e di protezione dello stop.

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Cambio Sterlina-Dollaro
Discreto il segnale rialzista verificatosi ieri e visibile sul grafico giornaliero. Appaiono tuttavia ancora lontane le resistenze tecniche in grado, se oltrepassate, di girare il marcato trend presente. Ci riferiamo all’area attorno a 1,60 evidentemente. Ora il livello a 1,59 può fare da supporto e le riprese verso area 1,5960 appaiono ancora verosimili, prima di nuove vendite proprio su quest’ultimo punto. In stop entry è invece opportuno attendere il superamento al ribasso dell’area del pivot daily corrispondente al livello di prezzo di 1,59 per vendite con obiettivo area 1,5850.

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Cambio Dollaro Australiano-Dollaro Americano
Area di grande rilievo quella a cui il prezzo si avvicina in queste ore; ci riferiamo cioè 0,8720 che, oltre ad essere un importante livello statico, è il punto di transito dell’ottima media mobile esponenziale a 21 periodi del grafico giornaliero. L’area dunque appare poter essere sentita dal prezzo prima di vendite in direzione 0,8645, primo rilevante punto di supporto. Il livello di 0,8720 potrebbe perfino sporcarsi fino a 0,8750, prima di respingere il prezzo. Allerta dunque nell’impostazione dei livelli di stop loss, in un mercato che continua a mantenere fasi di scarsa tecnicalità.

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