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Borse su e dollaro giù. Perchè?

Borse su e dollaro giù. Questo ieri il risultato della pubblicazione delle minute della Federal Reserve, che non hanno fornito novità significative rispetto a quanto comunicatoci dopo le scorse riunioni

di Redazione Soldionline 19 feb 2015 ore 10:35

A cura di FXCM.it

Borse su e dollaro giù. Questo ieri il risultato della pubblicazione delle minute della Federal Reserve, che non hanno fornito novità significative rispetto a quanto comunicatoci dopo le scorse riunioni, ribadendo come non sia ancora arrivato il momento di pensare a rialzi dei tassi di interesse, mantenendo il wording che vede ancora necessario essere “pazienti” prima di pensare a qualsiasi mossa di normalizzazione della politica monetaria in quanto occorre che migliorino i dati sul mercato del lavoro e sull’inflazione prima di poter procedere con un rialzo del costo del denaro senza andare a mettere in pericolo la fragile ripresa cui abbiamo assistito durante gli ultimi mesi. Borse su (non spieghiamo il perché, chi ci segue conosce da tempo la nostra view sui listini) e dollaro giù, questa la reazione del mercato, dopo che in seguito alle ultime pubblicazione delle minute il dollaro era sempre andato a rafforzarsi. Qualche domanda sorge spontanea ed alcune risposte arrivano altrettanto velocemente. Ci troviamo di fronte a situazioni di risk on che sfruttano i bassi costi di indebitamento in dollari per finanziare nuovi acquisti di rischio? La risposta ci arriva dal UsdJpy, la nostra bussola per il rischio ora che molti tassi di interesse risk free sono vicini allo zero (Europa in primis).
dollaro7Ieri il cambio è sceso, mostrando movimenti di discesa del dollaro americano in concomitanza delle discese del greenback avvenute contro euro, sterlina e dollaro australiano. Un movimento che avrebbe dovuto mostrare delle discese di yen a finanziamento di acquisti di rischio, seppur spalmati sulle borse americane, l’unica correlazione valida e degna di nota durante questi ultimi mesi. Avessimo assistito a salite di UsdJpy con dollari venduti contro tutto il resto, avremmo potuto ragionare sul tasto risk on, cosa che non ci sentiamo di fare per i motivi sopra esposti. Altra domanda? E’ finita la salita del dollaro? Come mai la reazione del mercato è risultata contraria a quanto accaduto durante le ultime riunioni del FOMC? Noi sinceramente non crediamo che possa essere considerata terminata la salita del biglietto verde, ma i ritmi relativi ai movimenti di rialzo hanno bisogno di una pausa, una pausa che tende ad evitare eccessive rivalutazioni che potrebbero mettere a repentaglio la ripresa degli stati Uniti, un’eventualità che potrebbe mettere a rischio numerose altre economie che hanno vissuto, Brasile a parte, degli importanti tagli di tassi d interesse al fine di sostenere la ripresa e di svalutare le proprie valute, a scapito dell’unica divisa che promette dei rialzi di tassi ma che, proprio per questo, mostra delle necessità di rallentamento nella propria salita a causa del fatto che la domanda interna è sì ripartita, ma non risulta sufficiente a sostenere tutti i flussi commerciali di cui si avrebbe bisogno per dichiararsi ufficialmente fuori dalla crisi (Obama l’ha fatto, noi ci permettiamo di correggerlo). La settimana va a chiudersi con prospettive di calma relativa se pensiamo alle pubblicazioni macro, dobbiamo soltanto fare i conti con una novità introdotta dalla BCE che va a seguire le orme della Fed. Oggi verranno infatti pubblicate le minute relative all’ultima riunione, sarà interessante osservare la reazione del mercato, che noi tratteremo come sempre da un punto di vista puramente tecnico, seguendo i livelli su cui ora ragioneremo insieme.

ANALISI TECNICA VALUTE
EURO-DOLLARO
Operatività un po’ tirata sull’euro a causa del mantenimento all’interno della congestione che stiamo studiando da giorni, con il raggiungimento di area 1.1365 con stocastico orario non ancora in ipervenduto e quello a 4 ore girato a ribasso, il che ci ha fatto valutare posizionamenti corti con primi target fissati in 1.1335, livello raggiunto prima delle ripartenze sulla pubblicazione delle minute. La situazione tecnica principale rimane quella evidenziata durante gli ultimi giorni, da seguire su un time frame a 4 ore, dove è possibile individuare un’area statica di resistenza passante tra 1.1460 e 1.1535 all’interno della quale potrebbe essere possibile valutare degli acquisti incrementali di dollaro americano (limiamo a rialzo l’inizio operativo delle resistenze in 1.1485) nel caso in cui dovessimo assistere al raggiungimento dell’area con stocastico in ipercomprato, con l’idea che ritorni sopra 1.1555 potrebbero lasciare spazio a tentativi di accelerazione verso 1.16 ¼. Nell’intraday potrebbe essere possibile concentrarsi su una congestione più stretta formatasi, che restituisce le aree di 1.1445 e di 1.1335 come eventuali zone da seguire per ipotizzare eventuali accelerazioni nell’ordine dei 30/40 punti, ragioneremo meglio su questi potenziali scenari all’interno del nostro Morning Meeting delle ore 9.30, è interessante notare come il mercato abbia continuato a formare minimi crescenti con massimi fermatisi su resistenze statiche.

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DOLLARO-YEN

Ottima l’idea di non valutare degli acquisti in limit a causa delle motivazioni viste ieri, con il mercato che si sta ancora mantenendo sopra i punti di supporto principali, individuabili ancora nell’area che si distribuisce tra 118.00 e 118.25. L’idea di seguire il mercato prestando attenzione ad eventuali ripartenze dei prezzi, da sfruttare per valutare eventuali vendite di dollaro nel momento in cui dovessero essere raggiunte le aree passanti intorno a 119.05/15, con stocastico orario in ipercomprato, per ritorni verso 118.75 e 118.40, sembra intelligente, tenendo conto del fatto che in caso di superamento di area 119.25 il mercato potrebbe tentare delle accelerazioni verso gli scogli posti tra 119.45 e 119.60, livelli che se raggiunti con stocastico orario in ipercomprato ma con quello a 4 ore lontano da questa zona, potrebbero suggerire tentativi di estensione verso i target naturali posti tra 120 figura a 120 ¼. Nel momento in cui i prezzi dovessero tentare delle partenze dirette a ribasso, superando area 118.35, potrebbe essere possibile ragionare su potenziali accelerazioni all’interno della zona di supporto vista, all’interno della quale oggi non andremo a ragionare su nessun tipo di acquisto.

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DOLLARO-STERLINA

Ottima la sterlina che è andata a reagire al contrario rispetto a quanto ci attendevamo sulla pubblicazione delle minute della BoE, che hanno ufficializzato la potenziale intenzione di abbassare il costo del denaro e di espandere il piano di QE già in atto. Se leggete l’analisi di ieri eravamo comunque impostati su acquisti di pound, o in limit tra 1.5295 e 1.5315, o in rottura a rialzo diretta di area 1.5385, con target che erano stati rivisitati in 1.5400, 1.5415 e 1.5435. Il mancato raggiungimento dei supporti non ha reso possibili acquisti in limit, ma la partenza a rialzo sulla pubblicazione delle minute, ha permesso di acquistare pound e di liquidarli in modo abbastanza veloce. Seguiamo questa mattina la possibilità che i prezzi possano estendere verso le principali resistenze passanti nei pressi di 1.5500 (1.5490 / 1.5505), dove eventualmente valutare la potenziale formazione di una divergenza ribassista a 4 ore (interessante una potenziale configurazione di divergenza anche su un orario) che se dovesse verificarsi potrebbe accompagnare le quotazioni verso 1.5440 e 1.5400, tenendo conto che in caso di superamento rialzista di area 1.5515 il mercato potrebbe tentare delle accelerazioni verso 1.5530/45. In caso di storno verso area 1.5415 senza passare da nuovi massimi, potrebbe essere possibile valutare possibilità di acquisto di pound (estendibili fino a figura), per ritorni verso 1.5430 e 1.5460, con l’idea che approfondimenti sotto area 1.5365 potrebbero lasciare strada a ridimensionamenti verso 1.5335 e 1.5310.

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DOLLARO AMERICANO-DOLLARO AUSTRALIANO

Nulla di nuovo sotto il sole per il cambio in questione. Siamo ancora in attesa di potenziali raggiungimenti di area 0.7850 / 0.7875, dove eventualmente iniziare a valutare potenziali acquisti di dollaro americano, con l’idea che rotture a rialzo di area 0.7885 potrebbero condurre a tentativi di accelerazioni verso area 0.7930 (a causa del fatto che sono stati formati minimi crescenti e massimi crescenti, che avvalorerebbero lo scenario difensivo impostato). Approfondimenti diretti sotto area 0.7775 (da limare oggi con almeno una decina di punti di tolleranza) potrebbero condurre a tentativi di estensione verso 0.7740 che se dovesse essere raggiunto con uno stocastico a 4 ore lontano dall’ipervenduto potrebbe suggerire eventuali tentativi di estensione verso 0.7690.

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