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Bernanke affossa il dollaro!

Verrebbe da dire "Bernanke è più realista del Re". Ed in effetti, a differenza del suo predecessore, (ma stavolta forse è meglio così!) le dichiarazioni del numero uno della Fed sono oggettive, per cui non ci si deve lamentare.

di Sarah Piglia 28 feb 2008 ore 08:34

Verrebbe da dire "Bernanke è più realista del Re". Ed in effetti, a differenza del suo predecessore, (ma stavolta forse è meglio così!) le dichiarazioni del numero uno della Fed sono oggettive, per cui non ci si deve lamentare, come fa qualcuno, della mancanza di ottimismo e di slancio positivo verso il futuro.

Spesso in passato è stato proprio l'eccesso di fiducia e di ottimismo, a volte anche ingiustificato, a porre le condizioni per quello che sta succedendo oggi.
Bernanke si è limitato a dire che i rischi per l'economia restano al ribasso, anche se si tratta di rallentamento della crescita e non di recessione.

I rischi includono la possibilità che il mercato immobiliare e del lavoro possano deteriorarsi ulteriormente, e il mercato del credito potrebbe restringersi di più di quanto non lo sia già oggi.
Per tale ragione ci dobbiamo aspettare altri 50 basis point di riduzione del costo del denaro nella riunione del 18 marzo. Questo, in sostanza, è il riassunto del commento del Chairman della Fed, e le conseguenze sul mercato si sono viste, eccome!
L'EurUsd ha guadagnato in due sole seduta, quanto aveva guadagnato in due settimane, in una accelerazione che ha sorpreso tutti i mercati.

Abbiamo più volte richiamato, anche attraverso queste brevi righe, l'attenzione su due concetti che riteniamo ancora estremamente importanti: Il primo riguarda il fatto che storicamente il mercato dei cambi, prima di vedere una inversione di lungo periodo, va a cercare l'intervento delle Banche centrali a sostegno della valuta debole, e questo è successo nel 2001 a 0.8500 (e da li l'Eurusd non è più sceso), ma non è ancora accaduto ai livelli attuali anche se potrebbe succedere nei giorni o nelle settimane a venire se qualcuno a Bruxelles si accorgerà di cosa significa un Euro sopra 1.5100.


EURGBP DAILY

Ovviamente l'Euro paga gli squilibri americani ma oggi la Fed non sembra disposta ad aiutare le altre Banche Centrali per sostenere il biglietto verde.
Secondariamente, il dollaro debole rischia di diventare un problema per tutti solo se la correlazione materie prime al rialzo, dollaro al ribasso, dovesse provocare un immediato surriscaldamento dell'economia a causa dell'inflazione con conseguenze assai pericolose su una economia già colpita da una quasi recessione.
Ma fino a quel punto il dollaro debole non sembrerebbe un problema, se non per l'Europa nel caso di rallentamento economico più marcato di quello attuale.

L'Italia, lo diciamo con rammarico, non fa purtroppo testo, nel senso che se è vero che gli analisti di qualche  importante Banca di Investimento parlano di recessione, sembra che questo non importi a nessuno, Unione Europea in testa.
Nel resto d'Europa sembra che l'economia stia vivendo una congiuntura migliore e l'ottimismo della Bce, anche se non contagioso, appare evidente.

Addirittura i rappresentanti della Bundesnbank ieri hanno affermato che il mercato sovrastima le possibilità di una riduzione dei tassi da parte di Bruxelles e invece dovrebbe pensare ai rischi legati all'inflazione.

L'altra valuta che ieri ha subito un pesante tracollo, è stata la sterlina nei confronti della moneta unica, con il superamento dei massimi storici in serata a 0.7615.
Nel grafico presentato mostriamo l'andamento tecnico con la possibilità, è inutile negarlo, di salire anche fino a 0.7680 nel breve e quindi un test di 0.7800 nel lungo anche se, ripetiamo, sono livelli che riteniamo comunque interessanti per sfruttare il differenziale di tasso, ancora a favore della sterlina.


Per altri suggerimenti non esitate a contattarci allo 0331 455471 o via email all'indirizzo info@salex.it

Buona giornata

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