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Poco o nulla è cambiato sul fronte valutario

Al quarto giorno di contrattazioni di questa settimana ci ritroviamo in questa sede a sviscerare ragionamenti sui mercati finanziari che poco differiscono da quanto analizzato e quindi visto finora

di Redazione Soldionline 12 feb 2015 ore 10:35

A cura di FXCM.it

Al quarto giorno di contrattazioni di questa settimana ci ritroviamo in questa sede a sviscerare ragionamenti sui mercati finanziari che poco differiscono da quanto analizzato e quindi visto finora. Ancora poco o nulla dunque è cambiato sul fronte valutario, con il dollaro americano che si dimostra ancora la major più forte in assoluto come dimostra la price action del FXCM Dow Jones Dollar Index che, dopo aver tecnicamente confermato l’appoggio sul supporto a 11.830 punti, è poi risalito verso nuovi massimi assoluti a 11.885 punti e svilendo quindi ogni velleità ribassista pur vagamente suggerita da potenziali sviluppi di pattern di divergenze ribassiste tra prezzo ed oscillatore stocastico.

forexI maggiori impulsi in tal senso sono provenuti dal cambio  AudUsd che si è mosso con grande precisione tecnica al cedimento del supporto a 0,7750 per andare a toccare proprio questa notte i minimi di periodo a 0,7650, e l’UsdJpy ha macinato pips al rialzo portandosi a breve distanza dalle importantissime resistenze a 120,75. Un movimento di oltre 350 pips al rialzo dall’uscita dei dati dello scorso venerdì sul lavoro negli Stati Uniti. Continua a mostrarsi invece laterale  l’EurUsd, seppur con timide inclinazioni ribassiste, mentre permane interdittorio il quadro tecnico del cable che, dopo dei buoni tentativi di salita, è stato poi anch’esso ben venduto con l’idea che il più ampio quadro ribassista possa tornare ad avere la meglio. In al senso questa mattina si rivelerà di grande importanza in quanto verrà pubblicato il rapporto della Bank of England sull’Inflazione al quale seguiterà il discorso del Governatore Mark Carney.

Difficile cercare di prevedere quanto potrà provenire da Londra; la BoE potrebbe lanciare messaggi velatamene hawkish, evidenziando il percorso di debolezza dell’inflazione di breve termine tuttavia paventando il raggiungimento del target del 2% anche precedenti a quanto invece dichiarato delle proiezioni dello scorso Novembre, confidando in particolare su una crescita che verrà evidenziata come discreta ed alla quale dovrà seguire una crescita continua dei salari medi che rappresentano il vero propulsore per una crescita generalizzata del livello dei prezzi finora ancorata al ribasso anche per via del crollo del prezzo del petrolio. Non crediamo tuttavia che la debolezza del pound nei confronti del biglietto verde potrà essere messa in discussione, mentre la forza relativa della sterlina potrà dimostrarsi contro le altre major come dimostrano ottimamente i cross valutari GbpJpy, GbpAud ed EurGbp su tutti.

Per il resto non vi sono veri market mover adesso che riescano a guidare l’azione dei prezzi e lo stesso calendario economico ci presenta fino alla fine della settimana, oltra alla Boe, solo le Vendite al Dettaglio degli Stati Uniti proprio di questo pomeriggio. E’ pur  vero che restano i nodi della questione greca e delle tensioni internazionali in Ucraina (e Medio Oriente), ma tali eventi li possiamo ascrivere perlopiù alla categoria degli elementi esogeni in grado di fornire volatilità di breve più che topic che possano andare a riflettersi sui prezzi in maniera robusta nel tempo. Ovviamente, escludendo ad ora gli scenari peggiori. E’ del tutto evidente che sviluppi drammatici come l’uscita della Grecia dalla moneta unica piuttosto che l’inizio ufficiale di un’ escalation di guerra andrebbero a inferire colpi fatali ai mercati con ondate di avversione al rischio che andrebbero ad innescarsi in maniera operativamente pericolosa. Ma ribadiamo che in ottica di trading sui mercati sono situazioni di impossibile previsione e ciò deve sollecitare tanto più ad un utilizzo accorto della leva finanziaria, alla ricerca di precisi e rilevanti punti tecnici sui quali lavorare e dunque al privilegiare posizionamenti degli stop loss  non troppo ravvicinati pena l’essere spazzati via dal mercato per spike casuali del mercato e  non per aver fallito la direzione del prezzo. Monitoriamo infine le Borse che tuttavia stanno mostrando ancora grande tonicità con livelli estremamente elevati toccati anche dai listini americani negli ultimi giorni. Anche in tal caso manteniamo perciò un’impostazione bullish.

                                                                                                                       
ANALISI TECNICA VALUTE
EURO-DOLLARO
Poco da dire dunque sul cambio principe, che ieri è rimasto imbrigliato in  una sostanziale lateralità con ridondanza sui medesimi livelli tecnici. Ieri mattina il 4 ore ci portava ancora a privilegiare la view short con l’area 1,1330 che individuavamo come buona resistenza verso i non ambiziosi supporti a partire da 1,1285 fino a 1,1260. Ricordavamo peraltro come sotto quest’ultimo livello si potessero invece avere quegli strappi necessari per incrementi importanti del prezzo verso area 1,12. Al rialzo il trigger point restava invece rappresentato da 1,1380 per movimenti decisi in primo luogo verso 1,1430. Beh, come avrete immaginato, restiamo praticamente del medesimo avviso. Le confluenze grafiche proprio dal 4 ore ci impongono ancora una view short in primo luogo con area 1,13340/50 che resta la resistenza per riguardare ancora in direzione 1,1270/60. Su questi punti può valere la pena prendere profitto, per ragionare su nuovi acquisti laddove la volatilità restasse ancora contenuta mentre occorrerà essere reattivi su eventuali strappi ribassisti di cui accennato sopra.

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DOLLARO-YEN
“La view resta ancora long e per ora ci limiteremo solo ad osservare possibili sviluppi di una potenziale divergenza ribassista regolare prezzo/stocastico sul time frame a 4 ore. Il grafico orario ci mostra come le ripartenze up possano avvenire a partire dal supporto a 119,50 verso il primo obiettivo tra 119,90 e 120. Molto cauti invece con gli short che riterremo verosimili con rotture ribassiste sotto 119,25 con target contenuti a 119 e 118,80.” Questo quanto dicevamo ieri e la linea resta pressochè la medesima. La divergenza in H4 è al momento invalidata, mentre il grafico a 1 ora ci ha ancora una volta mostrato l’ottimo funzionamento delle confluenze grafiche, in ultimo questa notte in area 120. Valuteremo da quest’area e fino a 120,20 delle ripartenze up verso i massimi di ieri a 120,50 e i target in estensione a 120,75, mentre contempleremo operazioni in vendita solo con ritorni sotto 119,90 almeno e 119,60 in maniera ancora più conservativa.119,25 gli obiettivi.

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DOLLARO-STERLINA
La rottura della congestione che ha intrappolato il prezzo fino a ieri mattina si è rivelata buona di primo acchito, per poi essere smentita dall’ondata di acquisti di dollari che dalla tarda mattinata ha interessato tutto il mercato valutario. Da grafico giornaliero tuttavia le conferme ribassiste si avrebbero al ritorno del prezzo sotto l’importante supporto di 1,52. Il grafico a 4 ore è ora poco chiaro, mentre quello orario ci suggerisce un timido scenario di vendie in area 1,5240, con stop loss implementabili a sopra 1,5260 e primi target proprio a 1,52. Se tale livello dovesse essere violato allora si aprirebbe buona strada per l’1,5165 e 1,5135. Nuovi tentativi di rialzo invece sopra 1,5265, potrebbero rivelarsi forti in direzione di 1,5315.

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DOLLARO AMERICANO-DOLLARO AUSTRALIANO
“Resta comunque un bias ribassista con vendite nuovamente direzionate verso 0,7750, del quale occorrerà però attendere il cedimento per dei veri strappi di volatilità al ribasso in direzione 0,77 in primis. A tali condizioni di ridotta volatilità, come esattamente ieri, 0,7750 rappresenterà infatti un supporto ideale per acquisti.” Bene dunque l’australiano che dopo iniziali tenute del livello, ha mostrato debolezza permettendo dunque l’approdo in area 0,77 in primis e poi molto vicino ai minimi relativi a 0,7650. Il segnale short è scattato dunque ance sul grafico giornaliero, il quale ci presenta l’idea ancora prematura di potenziale divergenza regolare rialzista prezzo/stocastico. Tuttavia la propensione non può che restare ribassista con la possibilità di vedere il prezzo ritracciare fino ad area 0,77 se la congestione notturna sopra 0,7680 dovesse essere violata al rialzo; da quel punto torneremo poi venditori in direzione di 0,7630.

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Dax

“ Decisivo al rialzo è proprio 9.810, superato il quale si aprirebbe la strada verso 10.865 ma soprattutto 10.920 punti. Potremo tuttavia contemplare anche dei buy limit in area 10.740, mentre riterremo ancora decisive le violazioni sotto 10.710 per decise vendite.” Dax molto confuso nella giornata di ieri ma ancora discretamente affidabile sui punti tecnici di maggiore rilievo. Resta la possibilità di scendere dunque nuovamente in test di area 10.700/10 per ricomprare con modalità stop&reverse per cedimenti verso 10.660 e 10.600 punti.

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Oro
“Resteremo con l’idea di vendere fino ad area 1.244, con l’obiettivo dei minimi relativi, mentre ci proporremo di comprare solo al suo superamento al rialzo verso 1.251 e 1.256.” Bello dunque il movimento dell’oro che ha messo a segno importanti vendite dalle confluenze grafiche che studiavamo ieri su grafico orario fino al primo target a 1.228 e le successive estensioni in area 1.220. Lecito ora osservare le nuove correzioni che pongono area pivot daily a 1.224 come nuovo punto di vendita, con 1.221 come secondo trigger point in direzione dei minimi a 1.216. Estensioni possibili riguardano area 1.212. Torneremo a ragionare al rialzo invece sopra 1.228 ed in maniera più conservativa sopra 1.231.

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